Una perla in mezzo al lago (ma i turisti la dimenticano) di Remo Lugli

Una perla in mezzo al lago (ma i turisti la dimenticano) Isola, di S. Giulio: 9 abitanti e un ex seminario Una perla in mezzo al lago (ma i turisti la dimenticano) Anche per Orta le statistiche sono sconfortanti - Gli ospiti arrivano col contagocce e ad accoglierli sono soltanto due alberghi - Né cine, né night, né piscine, né campo sportivo - L'antica piazza-salotto trasformata in parcheggio (Dal nostro inviato speciale»; Orta. 15 maggio. 7"ro j paesi lambiti tìal La- \ so d'Orta (che ha una super- ] fide di 1S diilometri quadra-ti), Orta è sema dubbio il j centro che offre una più spie-1 cafa impronta turistica. Non ; soltanto perché ha da solo j quasi la metà dei posti letto i di tulio il circondario: 313 su i 720, ma soprattutto per le i sue bellezze di gioiello nella perla dell'isola di San Giulio. 31 quadro è d'una dolcezza ' struggente: pendid verdi non ' intaccate dalle brutture dell troppo cemento: parchi su- ■ perbi intorno a ville ricche c l critiche: case più modeste. I soltanto vecchie ma con una loro sobrietà gustosa e sempre colorite dal tocco gentile di un rampicante, un glicine, un ampelopsis: isolati cipressi che si innalzano con slanciata maestosità e riescono da soli a dare tono a un piccolo giardino. E nell'isola, intorno alla quale si può girare in died minuti con una buona remata, si aprono archi dì portici secenteschi, s'innalzano torrette è altane, s'immergono nell'acqua quieta le darsene di ville e case — 18 in tutto — che sono quasi tutte chiuse. Silenzio, pace, serenità. "Tutta questa bellezza è j però poco apprezzata. I turisti stentano a venire, si diradano persino: 84.500 presenze nd 1969 e 82.500 nel 1970 (alberghiere e extra alberghiere t. Soltanto gU stranieri resistono: negli alberghi le loro presenze furono 16.236 nel '69 e sono state 16.795 nel 70. Perché il turismo è così stentato? Cerchiamone le cause. Ci sono otto alberghi, ma due soltanto sono veramente moderni, gli altri hanno bisogno di rifadmcnlo . completo o di rammodernamento. A Orta c'è un solo cinematografo. nell'oratorio, e anche d'estate, nel pieno delle stagione dì villeggiatura, non offre* certo spettacoli molto attraenti. Non c'è un j mo* t che invece potrebbe al- '■ tirare i giovani (Fabrizio Mo- ! rea aveva aperto un locate Idel genere nella frazione Le- j gro, ma poi s'è visto coslret- \to a chiuderlo perché i vidni si lamentavano per il rumore, di sera). Non c'è piscina, non c'è campo da tennis, non c'è campo sportivo: la fognatura non ha una rete junitaria funzionale, ma siicompone di scarichi singoli ! ette malamente gettono mr-: dame nelle già malandate ac-ique del lago. L'acquedotto èlinsufficiente anche ai 1260 a-ìbìtanti de! paese, figurarsi ! d'estate, quando la popolazio-«e sale a tremila. Il mese ha una piazza bel- lissima. che fu sempre deno- \ minata «il salotto» per il suo \sfondo costituito dal palaz razioni in affresco di stemmi i araldici: ma questa piazza e diventata un parcheggio e le automobili stonano in un'area che è nativamente poetica. Infine le case, suggestive nelle facciate, sono all'interno cadenti, inadatte all'ospitalità che chiederebbero i molto villeggianti alla ricerca di un alloggio d'affittare. Sentiamo, su questi problc mi, il sindaco. Learco Negri. !«Incominciamo dall'acque-!dotto. E' stato fatto nel '60 jprendendo l'acqua dalla sor-ìgente Borane, a Masino: ce!n'erano 25 litri ,-al secondo: l'anno scorso la portata è sce- ;sa a sette litri, ora è a dieci, ima sempre insufficiente, jStiamo quindi consorziando- !ci con i comuni di Masino e Armeno per prendere l'acqua ai piedi del Mot-tarone in una sorgente che può dare 60 litri ìal secondo, sufficienti per tutti e tre i paesi. La spesai prevista è di cento milioni i nel totale. Fognatura: abbia mo inoltrato la domanda di contributo per costruire una rete che costerà 98 milioni. senza impianto di depurazio\ ne, che pur* dovrà essere rea¬ lizzato. Abitazioni: se ne stanno rifacendo alcune, internamente: tra breve arriverà ad Orta il metano e contribuirà al miglioramento dell'abi tabi lit a con gli .impianti di riscal- • aumento ora pressoché inesi-1 stenti. Parcheggio nella piaz- j za: prima c'erano tre file di, auto con circa 80 posti, ora, sono soltanto due. con 53 posti. E' nostra aspirazione eli- minare questi posteggi e ! mandare le auto sul piazzale iDiania, alla fine della strada panoramica. Ma è un luogo i-1 solato, bisognerebbe poter realizzare parcheggi custoditi j ricavandoli dentro la monta- i gna. Campi da gioco: cerche- i remo di fare un campo spor- j tivo e un campo da tennis». I Molte buone intenzioni che però non basteranno. Il bilando comunale è di 60 milioni, ma in questi giorni, ad esempio, le casse sono vuote. Non dimentichuimod di dire due parole sull'isola di San Giulio, la perla che sorge in mezzo al «catino di ammo niaca» come è stato definite il lago dai tecnid dell'Istituto idrologico. Ci sono nove abi tanti: il parroco, don Stefano Battaglùi. con tr congiunti, tre persone nel ristorante e due. custodi. Don Battaglia. ha 82 anni ed è qui da 40 an ni: un uomo di cultura del quale tutte le persone più in vista nel circondario del La po d'Oria cercavano l'amici zia. E' ancora in gamba, è sempre presente ad ogni arri- io di comitiva per spiegare le bellezze della stia basilica. Dice: «Un tempo l'isola era tutt'altra cosa. Il seminario funzionava, ospitava 150 seminaristi che davano vita e attività, gli abitanti stavano attaccati a questo pezzetto si terra. Da un po' di anni la Curia ha affittato l'dificio a una società svizzera che manda qui degli ospiti in villeggiatura. D'estate c'è un po' di movimento, poi, finita la stagione, si aspetta, nel silenzio, che venga sera e, dopo la sera, che venga mattino». Remo Lugli p pazsaloto trasformata in parcheggio j 1 i ' ' l ■ l I j aipsindaco Learco Negri |

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