Sull' "Alpe Veglia" né edifici né strade per mezzi meccanici

Sull' "Alpe Veglia" né edifici né strade per mezzi meccanici ®i riaccende la polemica sul futuro della splendida conca Sull' "Alpe Veglia" né edifici né strade per mezzi meccanici Stasera un dibattito promosso dal Movimento culturale assolano, Italia Nostra e Lions di Verbania • La zona potrebbe diventare uno splendido parco naturale - Un altro incontro a Varzo (Dal nostro corrispondente) Domodossola, 6 maggio. Alpe Veglia, parco naturae? Su questo tema domani alle 21 si svolgerà al teatro Galletti un dibattito organizzato dal Movimento culturale ossolano, in collaborazione con la sezione novarese di «Italia Nostra» e con il Lions Club di Verbania. L'Alpe Veglia a 1753 metri di quota, è una suggestiva conca contornata da picchi e ghiacciai. Sulle pendici della catena di montagne che la circonda, vi sono numerosi pascoli che costituiscono la ricchezza dell'Alpe. Sino a qualche anno fa, l'Alpe Veglia era raggiungibile solo con parecchie ore di marcia; ora, dopo la costruzione della strada che arriva a San Domenico di Varzo, è stato realizzato un tracciato che consente alle jeep di spingersi sino al confine del pianoro dell'Alpe. Quest'ultima iniziativa è già stata criticata da coloro che vorrebbero mantenere il pianoro incontaminato «dalla presenza di mezzi meccanici». In fondo al pianoro c'è' fra l'altro la più elevata sorgente minerale d'Europa dopo quella di Penticosa, nei Pirenei. Le acque che sgorgano hanno sapore gradevole al palato e leggermente piccante per la presenza di gas carbonico. Qualche tempo fa erano sorte vivacissime polemiche sul destino dell'Alpe Veglia per un progetto dell'Enel che prevedeva la realizzazione di un grande invaso per un nuovo bacino idroelettrico. Il progetto, però, era stato accantonato. Ora, il futuro dell'Alpe Veglia è tornato d'attualità. Il lions Club di Verbania ha infatti promosso uno studio-proposta che tende a conservare l'Alpe Veglia com'è attualmente, con la costituzione di un «parco naturale» godibile da tutti ma senza consentirvi alcuna forma di insediamento edilizio. Il dibattito verterà in gran parte su questa proposta. Svolgerà le funzioni di moderatore il notaio Gabriele Lincio, del Movimento culturale ossolano ed interverranno il prof. Renzo Bossi ed il dott. Emiliano Bertone, del Lions Club di Verbania, l'ing. Arialdo Daberio, Giulio Bedoni e l'architetto Tullio Tola di «Italia Nostra», i sindaci di Domodossola dott. Edgardo Ferrari e di Trasquel a, un piccolo comune interessato ad una parte dell'Alpe Veglia, dott. Sergio Gandolfi. L'iniziativa del Movimento culturale ossolano parte con uno spunto polemico: non hanno infatti dato la loro adesione al dibattito il vicepresidente della Provincia ed ex sindaco di Varzo Piero Pieretti e l'attuale primo cittadino di Varzo dott. Umberto Ragni. I due amministratoli pur condividendo la necessità di tutelare l'Alpe Veglia da eventuali deturpazioni e brutture, non sono completamente d'accordo sulla pratica misura di impedire nella zona qualsiasi forma di insediamento edilizio. Essi hanno ' dichiarato: «Parteciperemo ad un dibattito sull'argomento che i promotori dell'iniziativa organizzeranno a Varzo. E' qui che risiede la popolazione interessata al futuro dell'Alpe Ve glia». Gli organizzatori hanno quindi già programmato un nuovo incontro che si terrà a breve scadenza a Varzo. Adriano Velli Domodossola. Una panoramica dell'Alpe Veglia che stasera sarà al centro del dibattito del Movimento Culturale Ossolano. La zona dovrebbe diventare un parco naturale