Con gli sci lungo i precipizi

Con gli sci lungo i precipizi Con gli sci lungo i precipizi SI chiama «sci. estremo» la pratica di scendere con gli sci ai piedi canaloni o pareti di ghiaccio ripidissime, quali gli alpinisti più sperimentati salgono soltanto, con estrema, prudenza, in ramponi, e a scenderle non ci pensano nemmeno; tornano giù' da un'altra parte. A parte alcuni casi preistorici, si suol far risalire la nascita di questa nuova specialità alpina alla discesa del canalone Pallavicini del Gross Glockner compiuta il 7 luglio 1961 dagli austriaci Gerhart Winter e Herbert Zacharias. Poi vennero 11 famoso 8ylvain Soudan e il leggendario alto-atesino Heini Holzer, che purtroppo si fracassò le ossa scendendo per l'ennesima volta la parete Nord del Plz Roseg. La guida lionese Patrick Vallencant racconta come si sia sviluppata in lui questa pericolosa passione, che 10 ha portato a scendere in sci vie glaciali di difficoltà estrema come 11 canalone Couturier all'Aiguille Verte, la Nord dell'Aiguille Bianche de Peutérey, la cresta stessa di Peutérey al Monte Bianco, e varie pareti nella Cordillera Bianca del Perù. L'aspetto più simpa-, tico di questi suoi exploit è che lui non si fa mal depositare sulla punta da un elicottero,' ma le sue pazzesche vie di discesa sciistica prima le sale coi ramponi ai piedi e con gli sci a spalle, controllando metro per metro l'itinerario e lo stato della neve. Come scrittore non è uno sprovveduto, e anzi infiora il suo racconto con osservazioni e riflessioni di varia moralità. Viaggiando a cavallo nelle Ande sa guardarsi intorno e cogliere aspetti interessanti del paesaggio e del costume. Ma la sua prosa non è mai c'osi esatta e lapidaria come quando descrive con precisione tecnica la manovra, da ripetersi centinaia di volte nel corso d'una discesa, della curva (generalmente a strappo saltato): quella frazione di secondo in cui l'occhio Identifica 11 punto dove andrà a posarsi lo sci a valle dopo lo svolto, rilevandone di colpo la qualità della neve e la consistenza di superficie. Piombare su una lastra di ghiaccio nascosta da un velo di neve fresca vuol dire partire senza rimedio per tutta la lunghezza del pendio. Insaccarsi In una tasca di neve marcia, p urtare in un ostacolo, vuol dire volare di testa in un gigantesco salto mortale. Nell'un caso come nell'altro la conclusione è nella crepacela terminale, «beante», come dicono i francesi, ossia che attende in fondo la sua preda. Massimo Mila Patrick Vallencant: Sci Estremo. Dall Oglio, pagine 222. lire 6000.

Persone citate: Couturier, Dall Oglio, Gerhart Winter, Gross, Herbert Zacharias, Holzer, Massimo Mila Patrick, Pallavicini

Luoghi citati: Perù