Sociobiologia, un terremoto di idee

Sociobiologia, un terremoto di idee Comesi è accesa la polemica tra gli studiosi per le tesi di Wilson sul gene e il comportamento umano\ Sociobiologia, un terremoto di idee K. E. Boulding, M. Grene, M. Harris, G. Holton, D. L. Hull, P. L. Van den Berghe, S. L. Washburn, E. O. Wilson SOCIOBIOLOGIA E NATURA UMANA Einaudi, Torino, 161 pagine, L. 5000 SE Edward O. WUson, zoologo deU'Università di Harvard, neUa sua poderosa opera «Sociobiologia-La nuova sintesi» comparsa nel 1975, si fosse limitato a parlare dèUe basi genetiche del comportamento sociale degli animali e deUe straordinarie analogie che si riscontrano in materia tra specie filogeneticamente lontanissime tra loro, come termiti e macachi, con tutta probabiUtà la sua teoria sarebbe stata accolta da un coro unanime di consensi Ma WUson, ha avuto, diciamo così, l'imprudenza di estendere le sue considerazioni anche aU'uomo e da qui sono mcominciati a suoi guai. Contestazioni, diatribe, polemiche furiose, una vera e propria guerra scatenatasi prima nègU Stati Uniti, dove l'opera era comparsa, poi nei paesi in cui veniva man mano pubbUcata, Gran Bretagna, Francia, Italia. Tutta colpa deUe ventinove pagine conclusive di un'opera mastodontica di 671 pagine, di quel breve capitolo intitolato «L'uomo; dalla sociobiologia alla sociologia», i _ ~ n volume che esce ora da Einaudi «Sociobiologia e natura umana» può darci un'idea deUe reazioni suscitate nel mondo scientifico dall'approccio sociobiologico di Wilson all'Homo sapiens. E' una piccola antologia di saggi critici sull'argomento scritti da filosofi, economisti, sociologi, storici deUa » scienza, antropologi. I principi deUa sociobiologia appUcati aU'uomo, visti, scrutati, analizzati, commentati da angolazioni diverse. Gi sono critiche feroci o pacate, difese blande o appassionate, valutazioni obiettive dei prò e dei COntrO. » n lettore comùnque riesce a rendersi conto dei punti di debolezza e di queUi di forza del tentativo di WUson, aiutato in questo e dal saggio introduttivo del sociologo. Luciano Gallino e da uno scritto espUcativo e chiarificatore deUo stesso WUson e da un dibattito finale tra WUson e l'antropologo Marvin Harris. In sostanza si rimprovera aUa sociobiologia l'incapacità di comprendere come la mente umana sia espressione della cultura e la cultura —si afferina —ci rende così quaUtativamente diversi dalle altre specie animali da escluderci dal campo deU'evóluzione biologica, almeno per quanto riguarda cambiamenti misurabili in tempi storici Ma i socio biologi — sostiene Pierre Van den Berghe,. uno dei difensori della teoria wUsoniana — non negano affatto l'importanza deUa coscienza e della cultura. WUson riconosce apertamente che «l'essere umano è unico» e che «la cultura è soverchiante». Tuttavia, per quanto la cultura indubbiamente ci governi, il nostro comportamento — egli dice — «è tenuto al laccio dai geni». E non si può negare che i comportamenti sociaU più strettamente inerenti alla sopravvivenza, come le cure parèntaE o certi aspètti della sessualità, abbiano effettivamente un controUo genetico. Comunque, a placare U fervore deUe dispute, basterebbe la franca dichiarazione di WUson: «La sociobiologia è ancora una scienza rudimentale. La sua pertinenza ai sistemi sociali umani è ancora ampiamente inesplorata». Bisogna dunque dare tempo al tempo. L'avvenire dimostrerà se «La Nuova Sintesi» è destinata «ad unirsi aUe altre interessanti vestigia sparse qua e là neUa soffitta deUa nostra storia deUe idee» come sostiene là f Uosofa Marjorie Grene, o se invece finirà per affermarsi e trionfare, come confidano i suoi sostenitori. Isabella Lattes Colfmann

Luoghi citati: E. O., Francia, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti, Torino