L'allegra vita dell'amaro Mozart

L'allegra vita dell'amaro Mozart L'allegra vita dell'amaro Mozart Wolfgang Hildesheimer MOZART Sansoni, Firenze, 431 pagine, 18.000 lire LA più vistosa caratteristica strutturale di questo libro è la forma della trattazione che si svolge attraverso un discorso continuo, senza divisioni ih parti capitoli o paragrafi ma liberamente condotto per quattrocento pagine sul filo d'un vivace associazionismo di idee e argomentazioni diverse, incastrate talvolta l'una nell'altra senza un ordine apparente. Questa forma di libera discussione attorno ai più vari aspetti della personalità, più che dell'opera, di Mozart risponde in realtà all'assunto di fondo, che è quello di esplorare la natura complessa e sfuggente del compositore, polemicamente inquadrato nella categoria degli artisti «dionisiaci» in opposizione al noto cliché interpretativo di Mozart come spirito «apollineo», in cui tutti i contrasti si compongono armonicamente. Di solito, spiega Hildesheimer nella prefazione, quando si parla di Mozart «l'inquietante viene minimizzato, ciò che è considerato di poco conto semplicemente tralasciato, all'imbarazzante vien data sbrigativa giustificazione: Qui sta la bussola del libro che penetra negli anfratti solitamente trascurati della vita e della personalità di Mozart per portarne alla luce il contrappunto segreto degli elementi inconsci, degli impulsi, e degli «imperativi interiori», che abitano quella regione oscura compresa tra i due mondi realizzati esplicitamente, della vita esterna e della produzione artistica. Attraverso una sottile interpretazione delle lettere e dei dati biografici Hildesheimer individua il centro irradiante della personalità di Mozart nel principio dell'umorismo che agiva in lui attraverso una forte tensione vitalistica e si manifestava nelle forme più diverse, dalla coprolalia al gusto dello scherzo rumoroso e bizzarro, dalla mai spenta propensione al gioco, alle eruzioni dì una sfrenata e incontrollata allegria nei più diversi càlembours fonici e semàntici Accanto a questo nucleo centrale che l'autore interpreta come desiderio di mascherare un'interiorità complessa o, freudianamente, come tentativo di rimozione d'un inconscio profóndamente tormentato e pessimistico, Hildesheimer rileva anche altri aspetti della personalità e deU'ambiente circostante, descritti con finezza di osservazione e buona capacità di sintesi descrittiva. Il risultato è un itinerario piuttosto interessante alla riscoperta di un Mozart nascosto, senza la pretesa di darne un ritratto completo. ' Paolo Gallatati

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