L'internazionale dell' immaginario

L'internazionale dell' immaginario Il cinema nell'Unione Sovietica L'internazionale dell' immaginario FILM URSS '70 La critica sovietica Marsilio, Venezia, 282 pagine, 10.000 lire FILM URSS '70 Materiali critici e informativi Marsilio, Venezia, 291 pagine, 10.000 lire SI direbbe che anche la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro abbia quest'anno voluto confermare il definitivo recupero di un'immagine bipolare del mondo che le ultime vicende storico-politiche hanno a forza accreditato presso l'opinione pubblica internazionale. Dopo la Hollywood degli Anni 70, in «cartellone» l'anno scorso, la rassegna pesarese ha infatti dedicato interamente la sua XVI edizione alla cinematografia sovietica dell'ultimo decennio, in nome di un'autonomia culturale decisa a non lasciarsi condizionare quanto il mondo dello sport dagli sviluppi della crisi afghana. Sul piano scientifico, in ogni caso, si è trattato di una scelta quanto mai opportuna, se è vero che l'«Hollywood orientale» rappresenta per la nostra cultura cinematografica una sorta di oggetto misterioso, ad onta delle sue colossali proporzioni (tre miliardi di spettatori l'anno, pari a tre volte l'intero mercato dell'Europa occidentale). TI «mistero» del cinema sovietico deriva da due ordini complementari di assenze; la scarsa circolazione europea di pellicole prodotte in Urss e la quasi totale inesistenza di letteratura cihematografico-critica in traduzione nonostante la pletorica fioritura odierna di libri sul cinema che ha invaso il mercato italiano. A dissipare parzialmente il velo vengono ora due volumi editi da Marsilio in accordo con la Mostra di Pesaro e presentati in coincidenza con la rassegna. Film URSS '70. La critica sovietica e Film URSS '70. Materiali critici e informativi, curati dalla direzione della Mostra in collaborazione con Giovanni Buttafava, ricalcano l'impianto dei due libri sul cinema hollywoodiano 1969-79 usciti l'anno scorso e saranno seguiti, al pari di questi (cfr. Hollywood 1969-1979. Immagini, piacere, dominio, Marsilio, 1980, in libreria in questi giórni), da un terzo volume contenente gli atti del convegno abbinato alle proiezioni di quest'ultima edizione. Se la Mostra, pur con la sua selezione di quarantacinque film sovietici degli Anni 70, in buona parte inediti fuori dell'URSS, non ha potuto esaurire il compito di fornire un panorama completo deU'immaginario e della realtà di un popolo per il quale sono stati prodotti, nell'ultimo decennio, circa 2000 film in una cinquantina dì lingue, i due volumi offrono un valido strumento di integrazione alla conoscenza di una cinematografia plurinazionale e articolata quale è quella sovietica. TI primo volume contiene infatti un'antologia della critica «orientale» degli ultimi anni (dal 1978 all'80) che non ha precedenti nell'editoria italiana Tradotti da riviste e da quella fondamentale raccolta che è Zanry kino (Mosca, 1979), i saggi componenti l'antologia sono divisi secondo correnti e metodologie diverse dello «scrivere il cinema» e consentono al lettore di formarsi un'idea abbastanza precisa delle modificazioni intervenute nel film URSS contemporaneo, dopo la trasgressione alla normativa del realismo socialista Si vedrà allora come non esista nella cinematografia sovietica di oggi un unico canone di riferimento, ma come, al contrario, questa sia soggetta alla moltiplicazione delle tematiche e delle tendenze (con ampia codificazione in «generi»). Altri scritti di teorici e storici sovietici del cinema, unitamente a saggi di studiosi occidentali compongono la prima parte dell'altro volume, in un'articolazione che mostra l'oggetto-cinema URSS sia sotto l'angolo ottico dell'autorappresentazione sia sotto quello del giudizio esterno. Sono compresi in questa sezione scritti sull'organizzazione produttiva e creativa dell'industria cinematografica sovietica, sui registi di maggior rilievo e sulla letteratura critica.. Con tutta probabilità, il lettore di queste pagine giungerà a formulare almeno due dubbi: che forse Hollywood non costituisce l'assoluto cinematografico e che quello sovietico non è poi in ultima analisi, il cinema di regime che si dava per scontato, né un «ordine del discorso cinematografico» di pura marca apologetica e consolatoria, ma piuttosto lo specchio problematico di una società non meno densa di contraddizioni di quelle dei Paesi occidentali _ „ t Roberto Nepoti _ „ Roberto Nepoti

Persone citate: Giovanni Buttafava, Hollywood, Roberto Nepoti