Il «nero di Puglia» attende la grazia

Il «nero di Puglia» attende la grazia Campobasso è tornato in carcere Il «nero di Puglia» attende la grazia IL «nero di Puglia» è tornato in prigione. Antonio Campobasso è stato chiamato a rispondere di varie condanne retroattive, che credeva di avere superato; e si trova a Vallo di Lucania, con la prospettiva di un altro anno e mezzo dietro le sbarre. La sua vicenda è paradossale e drammatica. E' nato il 2 giugno 1946, lo stesso giorno della nostra Repubblica senza alcun diritto per sé. Figlio di una donna pugliese e di un soldato negro americano, ignorato dal padre, subito abbandonato dalla madre, vissuto attraverso riformatori e carcere alla scuola della violenza, era riuscito a trovare, con la libertà e il lavoro, un equilibrio a una vita sbagliata. Ma la lèsse è stata più forte della sua volontà di riscatto. I giudici hanno ricalcolato gli anni di pena da lui dovuti per tanti reati commessi (furto d'auto, danneggiamento aggravato e continuato in carcere, e altri); hanno dedotto gli indulti a cui aveva diritto, e hanno scoperto che ì conti non tornavano: lo scrittore negro-italiano doveva ancora scontare diciassette mesi. La macchina dell'arresto è scattata, puntuale. Soltanto poche settimane fa era uscito da Feltrinelli il suo libro «Nero di Puglia», presentato da Alfonso Di Nola, e selezionato in questi giorni nella cinquina del Viareggio «opera prima». Campobasso vi racconta la propria esistenza di umiliato e offeso, connotato come diverso per il colore deUa pelle i suoi passaggi per orfanotrofi e istituti di pena, le violenze subite in carcere e manicomio criminale, eterno perseguitato: fino alla libertà raggiunta, nell'incertezza se il futuro «sarà un'aurora o una morte». Fuori dalle sbarre, aveva frequentato la scuola tìi arti sceniche diretta da Fersen, era stato assistente regista in tv, aveva scritto il libro; aveva incontrato una donna che lo aveva capito. «La violenza che ho assimilato non voglio portarmela dentro — aveva dichiarato in una intervista al nostro giornale —il libro, il palcoscenico sono un modo per liberarmene. Invece di scegliere il mitrai ho preferito lavorare su me stesso». Per lui è stata rivolta ora una domanda di grazia a Pertini. Lo scrittore cattolico Ettore Masina, da «Paese sera», ha chiesto al presidente di firmarla. Pochi giorni prima dell'arresto, Campobasso aveva scritto alcuni versi, che possono rendere il suo stato d'animo, di animale braccato: «C'è qualcuno i che in silenzio / cancella le mie orme. / E, con laidi sorrisi i m'insegue, i mi anticipa, i ostenta simpatia, i Mi odia, io lo so, i lo sento sulla pelle. / Usando la menzogna / mi aspetta al varco, i facendosi stratega I di una guerra fredda / marchiata di silenzi i Usa piccole vendette, I perseguita anche la mente / pur di cancellare / il nome che ho scelto i e renderlo fantasma / come si fa coi morti». Dal carcere, giungono biguettrdisperati alla sua donna: «Carissima, ho preso un esaurimento nervoso. Il mio viaggio è già cominciato. Sinceramente devo dire che da qualche giorno non faccio altro che modulare pensieri strani! Peccato, potevo fare molto di più!». E poco dopo: «La mia incolumità psichica è in pericolo! Sento che mi sta succedendo qualcosa. Aiutatemi vi prego, prima che sia troppo tardi!!.'». g. c.

Persone citate: Alfonso Di Nola, Antonio Campobasso, Ettore Masina, Feltrinelli, Fersen, Lucania, Pertini, Vallo

Luoghi citati: Campobasso, Puglia, Usa