Ai premi Viareggio e Strega un finale con pochi brividi

Ai premi Viareggio e Strega un finale con pochi brividi Ai premi Viareggio e Strega un finale con pochi brividi Renzo Rosso per ora favorito al Ninfeo di Valle Giulia - Per il Premio versiliese si fanno i nomi di Francesca Sanvitale, Antonio Porta e Alberto Arbasino ROMA — Martedì 10, nella casa di Leonida Repaci ai Parioli, si vota per i finalisti del Premio Viareggio. Arrivano in aereo i giurati del Nord, arrivano accaldati dall'estate improvvisa i giurati romani. Subito fervono discussioni, si procede verso giudizi e accordi. I concorrenti sono numerósi, non mancano i libri di qualità e'gli autori illustri. C'è da dire che non v'è quasi più autore che si neghi la speranza e l'ambizione di un premio, né v'è editore che si sottragga all'agone. A quanto è dato sapere in questa semifinale non s'accendono guerre: se ne prevedono per l'ultima votazione. Ma badiamo ai risultati della serata. Le elezioni sono sei e. per la poesia, e per la saggistica opera prima, la cinquina comprende sette autori. I promossi alla finale sono: 1) Per la narrativa: L. Carolus Cergolj. Il complesso dell'imperatore, Mondadori: Fulco Pratesi, / cavalieri della grande laguna, Rizzoli; Lalla Romano, Una giovinezza inventata, Einaudi; Francesca Sanvitale. Madre e figlia, Einaudi; Stefano Terra. Le porte di ferro, Rizzoli. 2) Per la poesia: E.F. Accrocca, Il superfluo, Mondadori; Maurizio Cucchi, Le meraviglie dell'acqua, Mondadori; Luciano Erba, 27 nastro di Woebius, Mondadori; Margherita Guidacci, L'altare di Isenheim, Rusconi; Antonio Porta. Passi-Passaggi, Mondadori; Ugo Reale, Il cerchio dell'ombra, Guanda; Edoardo Sanguineti, Stracciafoglio, Feltrinelli. 3) Per la saggistica: Alberto. Arbasino, Un paese senza, Garzanti; Elvio Facchinetti, La freccia ferma, L'erba voglio; Antonio Spinosa, Paolina Bonaparte l'amante imperiale, Rusconi; Lucio Villari, L'economia della crisi, Einaudi; Alvise Zorzi La Repubblica del leone, Rusconi. 4) Per la narrativa opera prima: Olivo Bin, Storia di un boria, Città armoniosa; Antonio Campobasso, Nero di Puglia, Feltrinelli; Isabella Bossi Fedrigotti, Amore mio uccidi Garibaldi, Longanesi; Romana Pucci, La volando, Einaudi; Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini, Feltrinelli. 5) Per la poesia opera prima: Rosa Maria Ancona, Dal diario di un amore senza aggettivo, Ed. Giannotta; Gianni D'Elia, Non per chi va, Savelli; Valerio Magrelli. Ora ferrata retinae, Feltrinelli; Cosimo Ortesta, Il bagno degli occhi, Società di poesia; Antonio Valentino, Una storia sconnessa, Sele Edizioni 6) Pier la saggistica opera prima: Averardo Chierici, I Sumeri, Rusconi; Cesare De Michelis, Letterati e lettori del 700 veneziano, Olskj; Augusto Gentili, Da Tiziano ; a Tiziano, Feltrinelli; Francesco Porzio, L'universo illusorio di Arcimboldi, Fabbri; Wanda Rupolo, TI linguaggio della immagine, Bonacci; Paolo Zellini, Breve storia dell'infinito, Adelphi; Isa Zippo, L'aggressività: analisi e problematica del fenomeno,^Buìzotìì Pare che, per la narrativa, le maggiori preferenze siano andate alla Sanvitale e a Terra e che, dunque, fra i due verrà scelto il vincitore. Quanto alla poesia la battaglia finale è incerta, anche se i privilegiati paiono Porta e Sanguineti, né va ignorato che ci sono accesi sostenitori di Cucchi e altrettanto decisi fautori della poesia di Accrpcca. Per le opere prime di narrativa i consensi più numerosi vanno al libro, considerevole e non abbastanza considerato dalla critica, di Romana Pucci, carpisce molte simpatie il libretto arioso di Olivo Bin. non sono trascurabili le attenzioni per il libro della Fedrigotti bocciato al Campiello. ^Delle opere prime di poesia sono due al momento le più elogiate, quella di Magrelli e quella di Ortesta. Per la saggistica paiono i preferiti Arbasino e Zorzi. I libri di saggistica opera prima creeranno certamente delle difficoltà nelle scelte, per l'alta qualità di ciascuno di essi, ma più di un giurato promuoverà il libro adelphiano di Zellini. Giovedì 12, in casa di Maria Bellonci, si vota per lo Strega, n diritto al voto lo hanno in quattrocentotrentaquattro. sono trecentonovantuno a votare. Si saprà poi che la percentuale dei non votanti è la più bassa nella storia del prèmio. Sono presenti gli scrittori che concorrono, e i più palesano l'ansia, sono presenti i rappresentanti di molti editori. La società letteraria italiana è pressocché al completo, quella romana c'è tutta. L'atmosfera è elettrica, si parla dei vàri gruppi di amici e delle varie preferenze. C'è chi sostiene che Gorresio. da par suo. doveva star¬ sene fuori del premio, così come ne è rimasto fuori Giovanni Macchia. C'è chi insiste sul fatto che la Ombres. già premiata al Selezione Campiello, dovrebbe ritirarci. Inizia il conteggio dei voti. La voce di Bassani risuona fin sul terrazzo gremito di notabili. Ne seguono i primi commenti e le prime rimostranze. Sono in molti a tessere le lodi del romanzo di Francesca Sanvitale. qual- ' cuno dice che dovrebbe raccogliere il numero maggiore di voti, ma presto ci si rende conto che al romanzo einaudiano vanno molti meno voti del previsto. Mai come quest'anno chi è presente intuisce quanto, per ottenere un premio, contino i rapporti personali, e gli umori é le passioni individuali, e questi ■vanno ben al di là dei tanto denunciati giochi di potere. Così è possibile capire come, inaspettatamente, i voti previsti per un'opera vadano a un'altra. Insomma s'è arrivati allo scrutinio finale, l'esito è il seguente: 1) Renzo Rosso. Il segno del toro, Mondadori. 74 voti; 2) Vittorio Gorresio. La vita ingenua, Rizzoli, 70 voti: 3) Rossana Ombres. Serenata. Mondadori.57 voti. 4) Francesca Sanvitale. Madre e figlia, Einaudi. 54 voti: 5) Nerino Rossi. Melanzio, Rusconi. 46 voti. Che si prospetta per la finale del 3 luglio a Valle Giulia? Ogni previsione sarebbe sbagliata. ' La battaglia ferve. A chi andranno i venticinque voti toccati a Sermonti. i trentuno di Pascutto. i ventitré di Soavi? Chi sarà a spargere le giuste voci, che alla Sanvitale toccherà il Viareggio, che Nerino Rossi sarà certamente premiato a Napoli, che la Ombres sta fra i cinque del Campiello? Non sono pochi a giurare sulla vittoria di Renzo Rosso e di Mondadori. Non pochi ripetono, che dopo anni e anni di esistenza, lo Strega continua ad essere vitale, a moltiplicare attese e invidie, oltre che rabbie e ansie. e- P*

Luoghi citati: Ancona, Napoli, Puglia, Roma, Viareggio