Gioco mondano e tragico nel teatro di Bompiani

Gioco mondano e tragico nel teatro di Bompiani Si pubblicano le commedie dell'editore-scrittore Gioco mondano e tragico nel teatro di Bompiani Sta per uscire da Cappelli il «Teatro» di Valentino Bompiani. E' un cofanetto di tre volumi, dì complessive 608 pagine. Il prezzo è di 12 mila lire. L'opera segue tre filoni tematici e raccoglie le commedie scritte fra il 1930 e il 1978. Il primo volume s'intitola «Tre commedie d'amore» e contiene «L'amante virtuosa» (1930), «Albertina» (1943), «Lamento d'Orfeo» (1960). Titolo del secondo volume è «Tre commedie di disamore»; vi sono comprese «La conchiglia all'orecchio» (1940), «Paura di me» (1950), «Anche i grassi hanno l'onore» (1950). L'ultimo volume s'intitola «Tre commedie di confusione» e raccoglie «La domenica si riposa» (1956), «Teresa-Angelica» (1954), «Spigola - Ovvero finché dura la confusione» (1978). Per gentile concessione dell'editore pubblichiamo un brano dell'introduzione nella quale Valentino Bompiani esamina un aspetto particolare dei drammi scespiriani. NON ho mai letto L'amante virtuosa del 1931, non ho visto alla tv La domenica ci si riposa del 1956; ma conosco tutte le altre opere teatrali di Bompiani, ivi comprese Anche i grassi hanno l'onore (1950), Paura di me (1953"), Teresa-Angelica (1954) che ebbero varia fortuna. Ma L testi cui s'affida la sua importanza di drammaturgo, che mi pare innegabile nel quadro del nostro Novecento, sono soprattutto tre: e furono tutti scritti nel decennio 1937-1947. Il primo è Delirio del personaggio (1937) dove un iperteso conflitto madre-figlia "si allarga fino a termini simbolici, universali, che chiamano in causa le ombre della psi- cariatisi il cui vero senso nessun autore d'allora, o quasi, riusciva a identificare da noi La tecnica è espressionistica, con diverse sovrapposizioni fra realtà e visione, presente e memoria, e cpn qualcosa di lugubremente astratto che aleggia dietro agli stessi fatti quotidiani più semplici. I personaggi si interrogano e si denunciano con una smania di conoscenza persino capziosa e sofisticata: non a caso Renato Simoni parlò di una sorta di marivauddge che travasa la propria sottigliezza dal giuoco mondano allo spazio del tragico. Ma poi Simoni voleva indurre Bompiani a rimettere tutta la sua materia a vecchie regole di realismo mtimistico, le quali al nostro autore interessavano assai poco. Altro testo, che ebbe fortuna internazionale (se ben ricordo, Parigi e Buenos Aires lo conobbero prima dell'Italia) è Albertina, disegno di un labirinto di ragioni morali e di motivazioni storiche all'interno di un viaggio estenuante nell'inconscio. Questo itinerario procede a ritroso, dai crolli e deserti dell'oggi ai tempi in cui tutto pareva ancora possibile e degno di essére salvato, culminando pertanto in una domanda angosciosa sulle responsabilità di ciò che è accaduto. L'atmosfera greve e desolata del dopoguerra crea pause deliranti, improvvise confessioni, ricordi e lacrime nei dialoghi fra Albertina e Mario, che hanno oltretutto una eccellente tenuta stilistica. Ma dietro ad Albertina, che vide la luce nel '48, sta come presagio ed anche come opera autonomamente compiuta La conchiglia all'orecchio che risale al 1937, almeno come data di rappresentazione. Il suo tema è la solitudine, quale gli uomini moderni hanno appreso a sperimentare proprio sotto l'impulso di una civiltà collettivizzante, di una civiltà di massa; La pagina scenica è tutta percorsa da -un'angoscia religiosa che è anche, a suo modo, preoccupazione sociale; l'utopia della fraternità umana (si badi alla data) è destinata ad essere sempre travolta da regole meccaniche, da leggi assurdamente spietate? E nasce una sorta di pianto sulla sorte delle creature, una richiesta di umanità. Che è il tono di fondo del teatro di Bompiani, anche nei suoi momenti più crudeli e aspri. E che ritorna, con bella cadenza elegiaca e finissimo disegno di personaggi, in quel Lamento d'Orfeo' (1962) che — per uno dei tanti capricci della nostra scena — non è mai uscito dal libro per essere rappresentato come meriterebbe. Ruggero Jacobbi Valentino Bompiani

Persone citate: Bompiani, Cappelli, Renato Simoni, Ruggero Jacobbi, Simoni, Valentino Bompiani

Luoghi citati: Albertina, Buenos Aires, Italia, Parigi