Sulle orme di Gustave Flaubert

Sulle orme di Gustave Flaubert Cenfarini fa moriva lo scrittore che è stato maestro anche delle avanguardie Sulle orme di Gustave Flaubert PARIGI — L'8 maggio 1880 moriva a Croisset. a pochi chilometri da Rouen. Gustave Flaubert. Varie manifestazioni celebreranno questo centenario, le prime a Rouen. la sua città natale, intorno alla quale gravitò tutta la sua vita e la sua carriera letteraria. Per lo studioso che intenda ripercorrere l'itinerario flaubertiano, si impone un pellegrinaggio in questo centro normanno e nelle sue immediate adiacenze. A Rouen potrà vedere il vecchio Hòtel-Dieu. l'ospedale maggiore, dove alloggiava la famiglia del dottor Flaubert, padre del romanziere, e piccolo Gustave visse un'infanzia tetra, analizzata con tanto acume da Sartre nell'Idiota di famiglia: Anni intenebrati dalla mancanza di comprensione della madre — che mai crederà nel suo genio, e neppure nel suo talento, — dall'ombra austera del padre, da quella schiacciante del fratello maggiore Achille, sempre citato ad esempio, che poi diventerà un modello di rispettabilità e mediocrità borghese. Introverso e malinconico, Gustave traversa lunghi periodi di atonia e la famiglia si chiede perplessa se non sia un «idiota». Fino a nove anni sarà incapace di leggere, ma poi ricupera rapidamente il ritardo scolastico, tanto che a undici anni scrive già romanzi storici e un dramma in cinque atti. n pellegrinaggio proseguirà a Croisset, un castelletto sulle rive della Senna, di cui Flaubert!ece là sua dimora preferita e che si può ancora visitare. Si potrà vedere l'ottomana, dove fu trovato in fin di vita, stroncato da un attacco, stringendo in pugno un flacone di sali, dopo una notte insonne di lavoro. La sua pipetta in terracotta smaltata era ancora calda. Sul tavolo erano sparsi i fogli del manoscritto incompiuto di Bouvard e Pécuchet, al quale lavorava da otto armi, con l'ansia —come scrisse all'amico Turgheniev — di diventare pazzo, o di essere precipitato da questo libro nella fossa. L'ultima tappa del peUegrinaggio sarà Perry (Yonville-l'Abbaye), un borgo dove iautore ha ambientato la vita dei coniugi Bovary. Gli abitanti indicano con religioso rispetto la casa presunta di Emma l'Albergo dei viaggiatori e, al cimitero, una tomba che reca il nome di una Madame Delamare, adultera che mori suicida: questo fatto di cronaca offri lo spunto del romanzo. Tornando a Rouen si potrà visitare alla biblioteca municipale una mostra consacrata al Flaubert normanno (un'altra, più ampia che ingloberà tutti gli aspetti della vita e dell'opera dello scrittore, si inaugurerà a Parigi alla Bibliothèque Nationale il 19 novembre). Prima di lasciare Rouen bisogna menzionare ancora due iniziative, che testimoniano l'interesse dei giovani per Flaubert, cioè due spettacoli teatrali realizzati da gruppi di studenti e liceali in occasione di questo centenario. Uno s'intitola Gueuloirpour un adolescent à Rouen — che potremmo tradurre approssimativamente «Ruggiti per un adolescente» —ed è un montaggio di testi scritti da Flaubert fra i quindici e i diciassette amai, quali Pensieri scettici, Peste a Firenze, Memorie di un pazzo, Rabbia e impotenza ih cui si esprimono in termini romantici appunto la sua «rabbia ed impotenza», la sua misantropia precoce e il suo spleen. Questi frammenta riecheggiano le Confessiohs d'un enfant du siècle di Musset. dì cui sono contemporanei, e anticipano, per la lóro tniculenza visionaria La tentazione di Sant'Antonio, opera chiave dell'itinerario flaubertiano. Il secondo spettacolo, Flaubert théatre-roman, vuole illustrare la traiettoria dello scrittore dal rifiuto romantico alla contestazione attiva, e in particolare il suo atteggiamento durante le giornate rivoluzionarie del 1848, prendendo le mosse dalla sua corrispondenza e da alcune pagine dell'Educazione sentimentale. Nella realizzazione del loro lavoro, gli studenti hanno tenuto conto delle ricerche psicoanalitiche di Sartre sull'evoluzione del giovane «idiota» e dell'analisi fondamentale dei suoi scritti giovanili poco noti, in cui il filosofo situa il passaggio di Flaubert «dal poeta all'artista». A Parigi, le commemorazioni del centenario si sono aperte in marzo, al Collège de France, con, un colloquio organizzato dalla «Société des études romantiques», dedicato al più mi- sterioso degli scritti f laubertiani. Bouvard et Pécuchet Questa specie di «conte philosophique» si presta a vari livelli di lettura: parodia della cultura enciclopedica, satira dell'invincibile stoltezza umana, o viaggio nell'assurdo che anticipa l'universo di Tonescó è di Beckett?, Lo stesso Flaubert lo ignorava Scrisse infatti, mentre brancolava fra vari progetti di stesura: «Mi sembra di imbarcarmi per un lunghissimo viaggio, verso regioni ignote, da cui forse non farò ritomo». Frase profetica. H critico Maurice Blanchot vede nei personaggi di Bouvard e Pécuchet, sprovveduti e ingenui esploratori dello scibile umano, i successori di Ulisse e i predecessori di Bloom. e afferma che attraverso quest'opera incompiuta si realizza l'antico sogno di Flaubert di scrivere «un libro sul .nulla, un libro sema agganci esterni». n secondo colloquio flaubertiano si svolgerà, sempre a Parigi, il 28 e 29 novembre al Grand Palais. per iniziativa della «Société d'Historie Littérarie». Non se ne conosce ancora il programma esatto, ma sarà forse opportuno desumere dal Flaubert di Raymonde Débray-Genette. una delle organizzatrici del convegno, alcune osservazioni che riguardano l'evoluzione della critica. Dal punto di vista storico, nota l'autrice, la società si è sentita in un primo tempo aggredita dal realismo di Flaubert. Di qui la sua reazione di difesa, con il famoso processo contro «Madame Bovary», che in definitiva contribuì enormemente al successo del romanzo (oggi ancora agli occhi del grosso pubblico, Flaubert si identifica essenzialmente a Madame Bovary, e il «bovarismo» è un termine entrato nel linguaggio corrente). Ben presto la critica però abbandona il terreno indifendibile della morale, per situarsi su quello dell'analisi socio-politica: il suo interesse si polarizza allora intorno all'Educazione sentimentale, in cui Lukàcs. nella sua Teoria del romanzo, vede una manifestazione del «romanticismo della delusione». L'analisi, marxista o no, della trasposizione della realtà in "Flaubert è tutt'altro che conclusa, ma nel frattempo si è sviluppata una nuova corrente, che tende a privilegiare quel che Michel Foucault chiama «l'onirismo erudito» di Flaubert. Un elemento che s'impone a partire dalla Tentazione di Sant'Antonio, romanzo visionario che. secondo Foucault, aprì le porte a Mallarmé, poi a Joyce, RoUssel. Kafka, Pound e Borges. «Da Flaubert in poi, dice Robbe-Grillet, il quale annovera lo scrittore fra gli antenati del "Nouveau Roman", tutto comincia a vacillare». Cioè vacilla anzitutto il romanzo naturalista che si era immedesimato in Madame Bovary, ciò che al suo autore non piaceva affatto. Ne testimonia questa confidenza in una lettera a George Sand: «Considero molto secondario il dettaglio tècnico, l'informazione locale, insomma l'esattezza storica del particolare. Io cerco soprattutto la bellezza, che ai miei compagni interessa ben poco». Piacerebbe invece a Flaubert sapere che la sua paternità è rivendicata non soltanto dal filone degli autori realisti, ma anche da quelli dell'avanguardia che spingono le loro ricerche nel campo sconfinato del sogno, dell'assurdo, del nulla. Elena Guicciardi

Luoghi citati: Firenze, Parigi, Sant'antonio