SCIENZA

SCIENZA SCIENZA E' utile il trapianto cardiaco? Roberto Bosio UN CUORE PER LA VITA UNA VITA PER IL CUORE Mondadori, Milano 161 pagine, 6500 lire (ulrico di aichelburg) Un cuore per la vita è il cuore artificiale, meccanico, e una vita per il cuore è quella di Roberto Bosio, bioingegnere, che ha portato il cuore artificiale ad un atto livello di perfezionamento. Il libro narra gli episodi essenziali attraverso i quali si è sgranata la ricerca, con frenetici viaggi fra Castiglione Torinese e Zurigo, dove sono i pazienti ed i cardiochirurghi: autostrade, aerei, treni, e panini, tanti panini perché non c'è mai tempo per altro. A un certo punto Bosio si sfrena in un veemente e inatteso attacco contro il trapianto, una strada senza via d'uscita, cosparsa di cadaveri. Siamo tutti d'accordo che il trapianto non ha alcun avvenire per la soluzione dei problemi delle cardiopatie e rimane una prodezza isolata, ma vi sono stati, e vi sono, trapianti funzionanti per anni. D'altronde le indicazioni del cuore artificiale . (esterno, dovrà passare ancora parecchio tempo prima che lo si possa inserire nel torace) e del trapianto sono assolutamente diverse, per cui un raffronto non ci sembra scientificamente corretto. Comunque sia, a parte un po' di retorica fino dal titolo, giustissimo l'entusiasmo per questa impresa appassionante, e mirabili i risultati tecnici raggiunti. Paul Roberson NATURA E MISURA: MATERIA E MASSA Feltrinelli, Milano, 111 pagine, lire 1800 (Stefano pavan) Pubblicare un libro a dieci anni dalla sua comparsa in lingua originale non sempre è un'operazione felice e priva di pericoli. E' il caso di questo volumetto che se poteva (ed ho forti dubbi) essere accettabile nel 1971 non lo è più nel 1980. Il libro si occupa infatti di metrologia e molte unità di misura che venivano ancora tollerate nel 1971 ora non sono addirittura più ammesse nelle transazioni internazionali e quindi continuare ad impiegarle, specie in un libro di metrologia, è peccato e non veniale. Assieme a questo grave difetto ce ne sono anche altri: indicare con «g» una costante diversa dalla accelerazione di gravità terrestre proprio dopo aver usato lo stesso simbolo per indicare l'accelerazione di gravità, è fuorviante per un lettore non smaliziato; e come non rimanere sconcertati da un «perché?» inserito sul più bello in una frase non chiara, evidentemente una nota del redattore o del traduttore che è finita stampata? Un po' di cura avrebbe anche evitato che l'eccentricità dell'orbita diventasse «L'eie Urici tà dell 'orbi ta » (fig. 14) e che si usasse un termine come «falesia» il cui significato può essere trovato solo sui grandi dizionari e non sui comuni dizionari della lingua italiana Ma forse la cosa più grave è il fatto che l'autore sia convinto e cerchi di convincere che la materia è un insieme di piccoli sistemi solari in miniatura, mentre questo è semplicemente uno dei vari modelli proposti per una realtà che in massima parte ancora ci sfugge. Visto che il libro intende rivolgersi ai giovani non è proprio il caso di convincerli che la scienza sia un edificio completo e definitivo; si distrugge cosi la maggior certezza acquisita dalla scienza e cioè che non esistono certezze, ma solo un continuo divenire conoscitivo poggiato su ipotesi anch'esse da sottoporre a continue verifiche sperimentali e logiche. Hugo Dingler STORIA FILOSOFICA DELLA SCIENZA Longanesi, Milano 192 pagine, 7000 lire (alberto giovannini) La riedizione dell'opera di Dingler, con la stimolante prefazione di Silvio Ceccato, ripropone il significato del contributo del pensatore tedesco alla storia della scienza. Una storia ambiziosa, che vuole ricondurre ad un quadro unitario lo sviluppo delle scienze naturali e del pensiero filosofico dall'antichità ai nostri giorni. Il libro al suo apparire nel 1932 rappresentò un tentati¬ vo di evitare lo scontro tra l'idealismo dilagante e l'empirismo. Il compromesso proposto da Dingler però non convince, perché non riesce a cogliere i fermenti seducenti delle scienze nuove. Un testo dunque da rileggere per capire quale alternativa angusta restava a chi in Germania rifiutava la provocazione del manifesto del Circolo di Vienna. Una provocazione da raccogliere e non da liquidare, come allora si era propensi a fare in Europa. L'attualità dell'opera va ricercata nell'itinerario storico proposto, così ricco di •sottigliezze tormentate», tutto dominato dalle inquietudini dei valori dello spirito.

Persone citate: Hugo Dingler, Longanesi, Misura, Paul Roberson, Roberto Bosio, Scienza, Silvio Ceccato, Stefano Pavan

Luoghi citati: Bosio, Castiglione Torinese, Europa, Germania, Milano, Vienna, Zurigo