Caro Carter c'è un'atomica nascosta a New York di Larry Collins

Caro Carter c'è un'atomica nascosta a New York Nel «Quinto cavaliere» di Lapierre e Collins l'Apocalisse è la guerra nucleare Caro Carter c'è un'atomica nascosta a New York Il nuovo best-seller degli autori di «Parigi brucia» è un giallo fantapolitico scritto dopo tre anni di ricerche - L'azione che si svolge fra Stati Uniti, Frància, Israele ha per protagonisti Carter, Gheddafi, Begin, un commando fanatico e un ispettore di origine italiana PARIGI — Prima ancora che il colpo di Kabul scatenasse la psicosi di una terza guerra mondiale, o nelle settimane immediatamente successive, sono usciti in Francia una decina di romanzi di fantapolitica, che in un modo o nell'altro trattano l'argomento. Ne «La sesta colonna» (ed. Stock) un certo Francois, pseudonimo a quanto pare di un illustre ge-* ne tale, immagina che cosa potrebbe accadere se i russi attaccassero l'Occidente. Philippe Gisos, altro pseudonimo sotto il quale si nasconderebbe un viceprefetto, prospetta ne «di ostaggi del presidente» (Seuil) i rischi di un conflitto atomico. L'apocalisse nucleare è anche il tema del «Quinto cavaliere», titolo che appunto fa riferimento al cavaliere dell'Apocalisse. Si tratta di un grosso romanzo pubblicato in febbraio da Robert Laffont, ma questa volta gli autori, Dominique Lapierre e Larry Collins, non hanno interesse a dissimularsi dietro alcuno pseudonimo: i loro nomi valgono una miniera d'oro. Questo tandem franco-americano è tanto celebre che non varrebbe neppur la pena di presentarlo. Lapierre e Collins, giornalisti di formazione, che lavorano insieme da quasi vent'anni, avevano già firmato tre best seller mondiali di argomento storico: «Parigi brucia», da cui si è poi tratto un film, «O Gerusalemme», che la Cbs adatterà prossimamente per la tv, e «Questa notte la libertà». Ora abbandonano la storia per l'anticipazione, ma il loro romanzo, pur avendo l'apparenza di un giallo, si fonda sempre su un'inchiesta giornalistica ri- gorosa, durata tre anni, che li ha condotti a esplorare quattro Continenti, penetrando in ambienti ultra-segreti e avvicinando altissimi quanto misteriosi personaggi. Alcuni dei loro protagonisti — Carter e i suoi più prossimi collaboratori, Gheddafi, Begin, il generale Ranan, eccetera — corrispondono ai personaggi reali e sono realisticamente descritti, come lo sono i luoghi in cui si svolge l'azione, simultaneamente negli Stati 'Uniti, in Francia, in Israele, per questo cocktail di finzione e di realtà che conferisce al lavoro la sua fisionomia originale. _ Gli autori sostengono che perfino l'intrigo politico immaginario potrebbe benissimo combaciare con la realtà. Immaginano che Gheddafi si sia impossessato del segreto atomico, corrompendo un fisico palestinese, impiegato in un centro di ricerca nucleare del Sud della Francia. Col suo concorso, e servendosi di un reattore venduto dai francesi per produrre plutonio arricchito, riesce a fabbricare una bomba. Poiché egli è un fervente partigiano della causa palestinese e non indietreggia di fronte al rischio di scatenare un conflitto mondiale — e fin qui la finzione aderisce perfettamnte alla psicologia del personaggio — Gheddafi decide di esercitare su Carter un ricatto atomico per ottenere la liberazione della Gerusalemme araba, di Gaza e della Cisgiordania. Siamo sempre nel campo delle ipotesi plausibili: a quanto sostengono gli autori, negli ultimi anni ben nove tentativi di ricatti atomici si sono verificati negli Stati Uniti, uno dei quali fu preso tanto sul serio da Gerald Ford che per poco egli non decise di evacuare l'intera popolazione di Boston. Un commando terrorista, palestinese viene incaricato di trasportare e nascondere l'ordigno micidiale nel centro di New York. E' composto da due uomini e una donna che sono fratelli e sorella: una specie di kamikaze fanatico, il fisico nucleare già citato, e una Mata Hari orientale, naturalmente irresistibile, che ha per alibi un job nel commercio di lusso e per amante un fotografo di moda. E' lei che recapita alla Casa Bianca l'mtimatum di Gheddafi, concepito press'a poco in questi termini: «una bomba H» polverizzerà New York, se gli Stati Uniti non riusci-' ranno ad imporre a Israele, entro 36 ore, lo sgombero totale dei territori occupati nel 1967». Il sinistro messaggio, accompagnato da documenti scientifici, comprovanti che la Libia è effettivamente in gra-, do di fabbricare la bomba, sorprende Carter l'antivigilia di Natale, mentre sta cenando tranquillamente in famiglia. H presidente trasecola,, ma prende la. minaccia sul serio. Riunisce immediatamente il suo brain- trust civile e militare, i capi dei servizi segreti e della polizia federale, uno stuolo à\ esperti in psi. chiatria e psicologia del terrorismo (anche questo dettaglio è esatto, precisano Collins e Lapierre: Carter conta fra i suoi consiglieri numerosi psichiatri), consulta per telefono Breznev e Begin, entra in contatto con Gheddafi e cer-, ca di tergiversare. Frattanto la Cia, col concorso delle sue antenne all'estero e dei servizi segreti dei paesi amici, avvia febbrilmente le indagini e lTbi sguinzaglia un esercito di poliziotti e specialisti alla ricerca della bomba. Ma la bomba resta introvabile, poiché il commando terrorista ha avuto l'idea geniale di disseminare per New York migliaia di piccioni che dissimulano pastiglie radioattive sotto le penne, fuorivando così le ricerche degli agenti. Tutta l'azione si svolge nel¬ le trentasei ore che intercorrono fra la comunicazione e la scadenza dell'ultimatum. Trentasei ore fertili di avvenimenti, compresi un tentativo di bombardare la Libia da parte di Israele, bloccato in extremis da una minaccia sovietica di rappresaglie nucleari, e i preparativi di un «blitz» americano per fermare una marcia sulla Cisgiordania di coloni ebraici fanatici (Qui a dir vero la fantasia degli autori galoppa, senza tener conto del fattore tempo in queste grandi manovre strategico-diplomatiche). Infine, a pochi istanti dall'ora, quando già la bomba innescata sta per esplodere a New York, l'apocalittica sciagura viene sventata grazie al fiuto di un semplice ispettore di polizia di origine italiana, uomo alla mano che conduce la sua inchiesta personale coi vecchi metodi tradizionali. La metropoli è salva, sei milioni di vittime potenziali sono state risparmiate. Secondo le convenzioni del romanzo popolare, i cattivi vengono puniti — i due terroristi maschi sono uccisi e la vamp sarà condannata a vent'anni — e i buoni trionfano. * L'ispettore Angelo Rocchia, eroe del giorno, riceve la Legjon d'onore e sposa la donna amata, mentre Carter, a Natale, convoca segretamente a Camp David Begin e Gheddafi per trovare una soluzione definitiva al conflitto arabo-israeliano. Ci sono in questo libro tutti gli ingredienti per farne un best-seller: il «suspense», la conclusione morale, il realismo dei particolari fondato su una solida documentazione, uno stile scorrevole da reportage. E il successo, come previsto, è stato immediato: fin dalla prima settimana di vendita, 200 mila copie del «Quinto cavaliere» erano state esaurite in Francia. Ora il romanzo sta per uscire in altri nove paesi, fra cui l'Italia, da Mondadori La Paramount ne ha acquistato i diritti per lo schermo: il film sarà girato in autunno da Milos Forman Elena Guicciardi Dominique Lapierre e Larry Collins