Mailer: ora per ora il dramma dell'uomo che volle morire di Ennio Caretto

Mailer: ora per ora il dramma dell'uomo che volle morire Romanzo - verità su Gilmore, una vita bruciata che conobbe solo la prigione Mailer: ora per ora il dramma dell'uomo che volle morire NEW YORK - Più che // nudo e il morto, i critici indicano, con frequenza crescente La canzone del boia, come il capolavoro di Norman Mailer. Nella copiosa produzione del turbolento scrittore, questo è il suo ventunesimo libro, e il primo che non sta né nel romanzo classico né nel saggio aperto. Costituisce il tentativo di un uomo di lettere di trasformare la cronaca in una narrativa autentica. Come genere, si colloca a metà strada. Ma a giudicare dal suo enorme successo, anche di pubblico, consacra, convalida l'esperimento di Truman Capote nel '65 con A sangue freddo. La canzone del boia è il suggello della commistione tra vicende vere e arte. Il libro è la storia dell'ultimo anno di vita di Gary.Gilmore, un ex galeotto di 36 anni messo in libertà condizionale, che assassina per rapina due persone, e viene condannato a morte. Di fronte alla prospettiva di ottenere la grazia, ma trascorrere in carcere tutto il resto della sua esistenza, Gilmore. che è entrato in riformatorio dodicenne, preferisce essere giustiziato. Nel penitenziario statale dell'Utah si svolge intorno a lui un macabro balletto. Vi pone fine la fucilazione il 17 gennaio '77, la prima in un decennio, dopo l'abolizione della pena capitale in tutti gli Stati Uniti, e la sua reintroduzione, in base alle competenze locali, in casi limitati. ★ ★ Con scrupolosa fedeltà, dilatando il volume a oltre 1000 pagine. Norman Mailer ha ricostruito la folle odissea di Gary Gilmore dal momento del suo arrivo nella piccola comunità del West, ospite della cugina, a quello della fine. Il tema conduttore è l'amore, a volte tenero a volte sordido, che sorge tra l'ex detenuto e una bellissima ragazza di 19 anni. Nicole, due volte sposata e divorziata, e due volte madre Gary Gilmore diventa assassino quando lei lo abbandona: lo diventa per procurarsi 400 dollari con cui pagare un furgone bianco. Il duplice omicidio li riavvicina. Nicole tenta anche di suicidarsi, non potendo più vivere con lui. e dalla cella della morte egli la conforta La canzone del boia si divide in due parti. La prima è un'esposizione quasi documentaristica delle difficoltà di Gary Gilmore di reinserirsi nella vita civile. L'uomo ha trascorso pochissimi anni a scuola, ma in carcere ha letto molto, è eloquente, scrive poesie, disegna con tratto sicuro e fantasioso. Non sa tuttavia che cosa significhi l'esistenza fuori di una prigione, e nei terribili periodi di sconforto ha contratto il vizio dell'alcol e della droga. Peggio di ogni cosa, reca in sé un sordo rancore contro il mondo, e la convinzione che qualsiasi sconfitta vada vendicata, in qualsiasi modo. Vi è un passo toccante in cui egli si reca a fare il primo acquisto in un negozio, più sprovveduto di un bambino: e uno aghiacciante. di un alterco, in cui, se potesse, la violenza lo porterebbe a uccidere. In questa metà del libro, Norman Mailer non si abbandona né a commenti né a interpretazioni. Gli avvenimenti si sviluppano in una concatenazione spietato, attraverso l'inenarrabile felicità dell'uomo con Nicole prima, e il progressivo sconforto del distacco poi. Gilmore reagisce agli ostacoli in maniera sempre più negativa, rubando, bevendo, intossicandosi. Il giorno in cui si presenta agli amici con alcune rivoltelle che vuole rivendere, il destino è segnato. Il duplice assassinio conclusivo non ha ragio: ni: le sue vittime gli danno il denaro che, chiede, ma egli vuole uccidere. Spara «un colpo per me, uno per Nicole ». E' un incidente a tradirlo la seconda volta: si ferisce a una mano, un compagno di lavoro lo vede sanguinante, sente alla radio della rapina, chiama la polizia. Lo arrestano sul suo furgone bianco.. La seconda parte de La canzone del boia descrive le polemiche prò e contro la pena capitale, il comportamento del, condannato, la sua corrispondenza con Nicole, l'infame competizione pubblicitaria e finanziaria che si scatena tra i mass media. E più soggettiva e ha un respiro sociale molto ampio. A poco a poco, Norman Mailer penetra nella psicologia dei due tragici amanti, e ne traccia un vigorosissimo ritratto. Vi sono momenti di tremenda commozione, «per questi esseri umani — ha scritto la Nuova Repubblica — la cui vita procede sul filo del rasoio». In un'ultima aberrazione. Gilmore. che ripete con folle lucidità «lo merito di morire», si accende all'eco del suo caso, e incomincia a comportarsi come un divo, in urto schizofrenico stacco tra la realtà della sua cella e l'abisso del suo animo e le luci della ribalta. Attento osservatore della scena nazionale, con un impegno sociale preciso, l'autore coglie qui l'occasione per un affresco americano, e del West in particolare, che ha pochi rivali nella storia letteraria degli Usa. I personaggi sono innumerevoli, e tutti impressionanti, dai giudici ai giornalisti, dai parenti ai curiosi, integrati nel carnevale della morte. Egli lascia in so- speso un dibattito che continua ancora oggi, se Gilmore dovesse o no morire. Il libro. \ chiaramente, è destinato a restare come un importante documento, oltre che una testimonianza intellettuale di un genuino «dramma americano». Così come A sangue freddo è parte integrante della cultura postbellica. ★ ★ La rivista New York ha scritto che «con questo libro massiccio, spesso lirico. Gary Gilmore si unisce a John Dillinger e a Billy the Kid nel folclore dei fuorilegge Usa». Esso è infatti avvincente come un giallo, e le pagine di suspense, per i fatti o i ragionamenti, le introspezioni o le esposizioni, sono magistrali. Con ogni probabilità, ne sarà tratto un film. La figura di Gary Gilmore incombe sul lettore anche a lettura terminata. In uno squarcio d'intuizione. Norman Mailer indica come essa abbia continuato a perseguitare, dopo la morte, quanti lo conobbero: eccetto, stranamente. Nicole., strappata da uno psichiatra alla depressione suicida, e passata a nuova amori. Se quindici anni fa — tanti ormai ne sono passati — A sangue freddo di Truman Capote costituiva ancora un'eccezione, oggi il romanzo cronaca di Norman Mailer rappresenta invece la regola Sulla lista dei best sellers d'inizio d'anno infatti, figurano accanto a esso The Right Stuff, la cosa giusta di Tom Wolfe, sulla conquista della luna: The Basement. il seminterrato di Kate Millett, sulla drammatica morte- di una sedicenne: e in qualche misura Sophie's Choice. la scelta di Sofia di William Styron. la storia di una giovane ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti: per non parlare di numerosi altri, di natura più ibrida come Jailbird, uccelli di gabbia di Kurt Voennegut, in cui appare persino l'ex presidente Nixon. La cosa giusta di Tom Wolfe, l'inventore del cosiddetto nuovo giornalismo del princi¬ pio degli Anni Settanta, è il più noto di questi lavori dopo La canzone del boia. Wolfe. che come Truman Capote ha collaudato tale tipo di narrativa sulla celebre rivista New Yorker. ha dedicato anni alla ricerca dei fatti e alle interviste sulle missioni spaziali «Apollo». Al pari di Norman Mailer, egli si è concentrato sui personaggi, ma la diversità della materia lo ha indotto a dare uno spaccato assai più ampio della società americana. La sua indagine irriverente infrange i miti dei sette astronauti, quasi fosse una satira dei «Sette samurai»: dietro la volontà d'acciaio e le incredibili capacità tecniche, vi sono esseri umani in carne e ossa con tutte le loro debolezze. Più aneddotico e pirotecnico del libro di Mailer, quello di Wolfe contiene tuttavia squarci illuminanti sulla psicologia e l'ambiente dei protagonisti. John Glenn, il primo astronauta, oggi senatore, emerge come un patriota e un puritano, assillato dal compito di tenere a freno gli astronauti donnaioli, inseguiti da legioni di ragazze, e farne il simbolo degli Stati Uniti. La vita delle mogli, chiuse come Ln una campana di vetro e afflitte dal quotidiano, c riassunta nel loro gioco alla conferenza stampa. Una di loro risponde a un immaginario telecronista, che le chiede che cosa ha provato quando il razzo col marito a bordo si è alzato da terra. «Niente Mi ero addormentata. Tutte le mattine devo svegliarmi all'alba, badare alla casa e ai bambini, scacciare continuamente i giomdksti e i curiosi che entrano anche dalle finestre». Il sogno di queste donne è tornare all'anonimato precedente la conquista della Luna. Ne // seminterrato. Kate Millet, la celebre,femminista autrice di Politica sessuale. intercala ai fatti e alle interviste monologhi suoi, indossando i panni della sfortunata eroina. Il racconto è vero: nel '65. una sedicenne, adottata da una famiglia con altri figli, venne uccisa dagli stenti, dalle torture, dagli abusi inflittile dai congiunti Passò gli ultimi giorni incatenata, fustigata, bruciata con mozziconi di sigarette. Kate Millet ha violato parzialmente la tecnica del romanzo-verità investendosi in prima persona del dramma, e rivivendo con le proprie sensazioni la spaventosa odissea In modo analogo si sono comportati Jimmy Breslin e Dick Shaap per scrivere 44. la cronaca degli assassina de il Figlio di Sam. il maniaco sessuale e religioso che terrorizzò New York nel '77-78. ★ * D fenomeno è ormai così diffuso che le riviste letterarie discutono sull'etichetta da dargli. Quella del Neiv York Times ha chiesto se è vera narrativa o semplicemente «giornalismo nobile» Norman Mailer, analogamente a Truman Capote quindici anni fa. la difende con veemenza «Se questo non è un romanzo — ha dichiarato — allora non 10 sono neppure quelli basati su personaggi o vicende veri. a. cui però sono stati cambiati i nomi. Io non credo che un romanzo debba essere necessariamente il prodotto dell'immaginazione. Anzi, penso di aver dimostrato che. con la più stretta adesione alla realtà, ma con la tecnica prppria del letterato', si fa narrativa autentica». Molti critici gli danno ragione. «La prova del nove ha detto William Shawn -.- è 11 successo di pubblico: il libro può non essere un capolavoro, ma non è stato certo acquistato né letto come un saggio ». Ennio Caretto ■ m Norman Mailer; Gary Gilmore (foto G. Neri) In un penitenziario americano -

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