Sacharov: «Il futuro può essere tragico» di Lia Wainstein

Sacharov: «Il futuro può essere tragico» i - // pensiero dello scienziato sovietico, messo al bando dal Cremlino Sacharov: «Il futuro può essere tragico» PERFINO in un'epoca come la nostra, un'epoca interessante (nel senso assunto da quest'aggettivo nella maledizione cinese «Che tu possa vivere in tèmpi interessanti!») la deportatone dell'accademico Andrej Sacharov. martedì 22 gennaio, da Mosca a Niznij-Novgorod — la terza città russa, ribattezzata Gorkij nel 1932 in omaggio allo scrittore — ha suscitato vivaci ed ampie reazioni. E" questa la conferma di quanto sia andato crescendo negli ultimi anni .il prestigio di Sacharov. padre della bomba H sovietica, dopo là sua rinuncia al lavoro scientifico per dedicarsi al lavoro umanitario. ★ ★ Forse un solo altro cittadino sovietico delia-stessa generazione. Solzenicyn. fu anche lui oggetto, nel dopoguerra, di una simile attenzione da parte dell'opinione pubblica mondiale. Ancorché alquanto ovvio, un confronto tra i due personaggi risulta rivelatore. In senso lato, tra loro vi sono degli elementi comuni, entrambi hanno assunto un atteggiamento critico verso il regime ed entrambi, di conseguenza, hanno subito delle repressioni. Oltre alla denuncia del sistema concenfrazionario sovietico, iniziata in realtà da decenni ma giunta alla coscienza delle masse proprio grazie ai libri di Solzenicyn. l'opposizione dello scrittore auspica il «revival» di concetti neoslavofili. di valori nazionalisti e religiosi. Poco importa se in questo caso si palesa un orientamento nostalgico, fatto saliente è che Solzenicyn con il suo dissenso si inserisce nella grande tradizione russa dello scrittore ribelle, in contrasto, per un motivo o l'altro, con le patrie autorità. Basti pensare all'arciprete Awakum. a Radiscev. a Caadaev. a Puskin. Gogol'. Herzen. Dostoevskij. Tolstoj. Dopo una serie di vessazioni, nel febbraio 1974. Solzenicyn venne semplicemente arrestato e quindi spedito in Germania. Alcuni mesi prima, nell'Urss era stata scatenata una violenta campagna di stampa contro Solzenicyn. già premio Nobel per la letteratura (1970) e Sacharov, futuro premio Nobel per la pace ( 1975). Malgrado la simultaneità, nella campagna si potè osservare una distinzione significativa. 'Mentre lo scrittore veniva trattato come un nemico del popolo russo, il fisico invece era presentato al pubblico soprattutto come uno scienziato ingenuo, traviato dalle lusinghe occidentali. ★ * Fjno ad oggi le vicende di Sacharov appaiono un susseguirsi ininterrotto di fatti anomali che nel divergere dalle vie tracciate non rievocano alcun precedente ma rivelano, ogni volta, qualche elemento sconcertante. -La fase culminante-dei fenomeno è stata posta in rilievo dalla scrittrice Lidija Cukovskaja, che nel suo libro «Processo di esclusione» (edito a Parigi in russo lo scorso anno e prossimo a uscire in italiano dalla Jaca Book) formula molte, acute osservazioni sui costumi1 letterari sovietici. . . «Considero Vaccademico Andrej Sacharov dotato di genialità morale» afferma la Cukovskaja. «Lui. il fisico che raggiunse im~enorme successo professionale, che fu tra t principali creatori della bomba all'idrogeno, inorridì dei risultati delia sua riuscita e si affrettò a salvare da essa il mondo. (...) Non si tratta ella rinuncia a colossali guadagni e alla camera; la genialità morale di Sacharov — quando anche non avesse fondato il Comitato per la difesa dei diritti dell'uomo— si rivela principalmente nel fatto che dopo aver riportato una vittoria professionale, capì tutto l'orrore di quanto aveva compiuto (...) e cominciò a servire l'Umanità e l'Uomo»: La definizione della Cukovskaja esprime il tratto fondamentale dell'attività di Sacharov che. a differenza di altre correnti del dissenso sovietico, lungi dall'identificarsi con interessi specifici è caratterizzata al contrario dalla mancanza di preclusione, da una sollecitudine ugualmente rivolta verso ogni diritto calpestato, insomma da un air truismo totale. In questo umanesimo senza pregiudizi né frontiere si riflette una visione del mondo decisamente moderna se non addirittura aweniristica. per lo meno sullo sfondo di una società come quella sovietica, tuttora irrigi-. dita su posizioni conservatrici. E' questa un'altra delle componenti che, come lo stesso atteggiamento scientifico, razionale, laico di Sacharov, appare «non nostra» (secondo l'espressione usata da Herzen quando descrive la lotta tra slavofili e occidentalisti nella prima metà dell'Ottocento). Questo atteggiamento appare incomprensibile all'establishment, ma non al pubblico sovietico. E infatti, malgrado l'impossibilità, in simili condizióni, di svolgere liberamente questa azione sociale, il contatto con il pubblico non tardò a stabilirsi e a far affluire verso il Comitato per la difesa dei diritti dell'uomo molti cittadini vittime di svariati soprusi. Sacharov ha combattuto la sua lotta anche scrivendo sag¬ gi, in cui proponeva varie riforme, e un'infinità di lettere, rivolte sia a dirigenti sovietici sia a capi di governo e personalità straniere, a congressi, conferenze, comitati o. più di una volta, all'opinione pubblica mondiale. Questi scritti, in circolazione nel «samizdat» sovietico, sono usciti in italiano nelle raccolte «Parla Sacharov» (Mondadori 1974). «Il mio Paese e il mondo». con introduzione di Giorgio Bocca (Bompiani. 1975. che raccoglie anche il precedente saggio «Progresso, coesistenza e libertà intellettuale», già pubblicato dalla Etas Libri nel 1968) e «Un anno di lotta di Andrej Sacharov» (Bompiani 1977). In «Progresso, coesistenza e libertà intellettuale» Sacharov auspicava una strategia che favorisse la collaborazione tra l'Urss e l'Occidente, ne «Il mio Paese e il mondo» pone in rilievo l'importanza dell'unità fra i Paesi dell'Occidente. Nella conclusione del libro non mancano gli accenni pessimistici: «Il futuro potrà essere ancora più tragico. Potrà anche essere più degno dell'uomo, avere una maggiore carica di bontà e saggezza. Ma potrebbe anche non esservi alcun futuro». ★ ★ Il suo pensiero si incupisce ulteriormente nel libro successivo, quella straordinaria opera a più voci — oltre all'autore vi figurano corrispondenti stranieri a Mosca, il viceprocuratore generale S. Gusev. brani di giornali sovietici, ecc. — che è «Un anno di lotta di Andrej Sacharov». 1 testi raccolti in questo libro sono integrati dalle note curate da Efrem Yankelevich. genero della signora Sacharov. E contengono, fra l'altro, l'intervista rilasciata da Sacharov nell'ottobre 1976 a un giornalista norvegese, con parole che oggi ci sembrano particolarmente significative: «Per ora la mia situazione, come quella dei miei cari, peggiora di anno in anno. Può darsi che continui a peggiorare anche in futuro. Io spero che l'opinione pubblica internazionale... impedisca un tale sviluppo degli eventi. Non ritengo che per me personalmente l'espatrio o un temporaneo soggiorno all'estero costituisca una via di uscita possibile». Lia Wainstein

Luoghi citati: Germania, Mosca, Niznij, Parigi, Urss