Quei tre operai anticiparono il neorealismo

Quei tre operai anticiparono il neorealismo In uno sceneggiato di Maselli alla tv il romanzo di Carlo Bernari Quei tre operai anticiparono il neorealismo ROMA — «Lo scandalo che i furori contenuti nel mio romanzo suscitarono induce oggi a qualche amara riflessione sulle ripe■tizioni che la Storia si concede, sia sul piano pubblico die su quello privato dei sentimenti»: c°sì dice Carlo Bernari a propòsito dei Tre operai adattato per la televisione dal regista Francesco Maselli. E individua il nodo centrale sul quale si appunterà l'interesse, e la curiosità, di tutti- al momento della trasmissione. Salvo alcune eccezioni, la tv ha fmora preferito limitare le sue scelte alla biblioteca dell'Ottocento creando quell'ibrido spesso insulso — e magari presuntuoso — che è -il romanzo sceneggiato classico della domenica sera. Da martedì 29 gennaio sulla Rete Uno (il mutamento di giorno non è certo un caso, è una piccola rottura rispetto ài passato) il pubblico e la critica potranno sapere se I tre operai, scritto nel 1934. sarà all'altezza di un duplice compito: da una parte, mostrarci un esempio di letteratura realistica con le sue suggestioni rispetto all'epoca in cui apparve, e dall'altra, dimostrarci che il programma televisivo diviso in quattro puntate sa ritrovare un vivo sapore d'attualità. La storia dei Tre operai prende inizio prima della guerra mondiale, nel 1914. e si conclude nel 1921. Sfondo è Napoli, una Napoli inedita, senza mandolini e folclore, toccata daDa trasformazione industriale. I protagonisti della vicenda sono Teodoro. Marco e Anna, tre giovani che.entrano nel mondo del lavoro e sono lo specchio di un proletariato in via di formazione. Essi sono coinvolti in aspirazioni rivoluzionarie destinate a non avere un futuro. Dall'amore intrecciato attraverso gli anni tra Anna e Teodoro e Marco, dalla ■guerra alla^disoccupazione, dalla miseria ad un piccolo benessere, dallo sciopero fino alltoccupazione delle fabbriche, maturano eventi drammatici. Muore Anna. Teodoro viene arrestato. La fine del romanzo (Teodoro esce dal carcere profondamente cambiato,, distrutto) è simbolica. Una sciagura ben più vasta si abbatte sull'Italia. Il fascismo comincia la sua marcia. Dice ancora Bernari: «Diventa intenzionale il motivo dominante, che il regista ha voluto porre nel suo giusto rilievo, ossia quello che estende anche alla classe operaia la responsabilità del fascismo allorché essa si lascia vincere da lotte intestine presentandosi disunita, separata». Non c'è, quindi, nel romanzo e nell'adattamento, soltanto la rievocazione di una Italia prefascista ma un principio di analisi per comprendere le ragioni attraverso le quali il fascismo si è imposto, al di là della schematica spiegazione del fascismo come macchinazione infernale del capitalismo; I tre operai costituì nel 1934 l'esordio di Bernari, che poi ha prodotto numerose opere — da Quasi un secolo a Tre casi sospetti, da Speranzella a Era l'anno del sole quieto, da Per cause imprecisate q. Un foro nel para-- brezza — fino all'ultimo Tanto la rivoluzione non scoppierà del 1976. Fu Zavattini a scoprire il libro e a introdurlo in una nuova collana di giovani narratori affidata alla sua direzione. Ricorda Bernari: «L'opera era tale da non lasciare indifferenti i censori e i moralisti che difendevano le patrie lettere, oltre che in nome del fascismo imperante, anche jn nome di una certa retorica novecentesca, già allora moribonda, oggi completamen¬ te sepolta. Sicché se l'opera potè giovarsi di qualche autorevole elogio, non le furono però risparmiate sferzate critiche, che oggi farebbero sorridere, ma che in quel momento storico dovevano lasciare il segno». Francesco Maselli, il regista, ha realizzato I tre operai tutto n#gìTstudi televisivi di Napoli, adottando l'uso del kromakey, cioè di quel sistema che mette gli attori davanti e «dentro» immagini d'ambiente (il pubblico ricorderà l'esempio di Ugo Gregoretti nel recente sceneggiato di Achille Campanile). Questa volta, però. Maselli non ha impiegato il kromakey come faceva Gregoretti. puntando sugli effetti cartolineschi e alla fine satirici, bensì con l'intento di arrivare ad un realismo incisivo, credibile, con l'aiuto dello scenografo Eugenio Guglielminetti. Gli attori sono Nunzia Greco. Irma Piro. Stefano Santospago. Nello Mascia. poco conosciuti, provenienti in genere da esperienze teatrali. E' la prima volta che Maselli affronta la televisione, dopo i film Gli sbandati. La donna del giorno. I delfini. Gli indifferenti, Letera ad «un giornale della sera e II sospetto. Per ogni puntata, ha avuto a disposizione centodieci milioni. La sceneggiatura è sua e di Enzo*Sicilia^ no. con la consulenza dello stesso Bernari. Italo Moscati Nello Mascia e Nunzia Greco in upa scena di «Tre onerai-

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