FANTASCIENZA

FANTASCIENZA FANTASCIENZA La prigione del passato Robert Silverberg BASE HAWKSBILL Nord, Milano 186 pagine, 3000 lire .. (riccardo valla) C'è un gulag nel nostro passato, dice Robert .Silverberg in questo romanzo, poiché l'America dei prossimi decenni troverà un modo inedito di sbarazzarsi dei dissenzienti: li mette nella macchina del tempo e li spedisce indietro ài un miliardo di anni, a tenere compagnia alle forme di vita più primitive, crostacei e calamari. Il romanzo descrive gli ultimi giorni di vita nel supercarcere collocato agli albori del tempo, quando,per la mutata situazione politica occorre recuperare i prigionieri e riportarli nel nostro tempo. Alcuni sono morti, altri sono impazziti, quasi nessuno conserva lo spiritò rivoluzionario: l'esilio nel passato ha spezzato ogni loro volontà. I punti di maggiore interesse del romanzo sono soprattutto due: da una parte la descrizione dell'era geologica in cui è posto il penitenziario, un'epoca in cui la vita non è ancora giunta sulla terraferma. Dall'altra parte la descrizione dell'America dell'immediato futuro, con il sorgere di una sorta di fascismo. Piuttosto affrettata è invece la descrizione, del rapporto tra il protagonista éil suo accusatore, passato dàlia parte dei sovversivi a quella della polizia per desiderio di rivalsa su di lui. Il romanzo è stato scritto nel 1968, ampliando un racconto dello stesso Silverberg (apparso anche ih Italia con il titolo Giù nel Paleozoico/ Il tema del rapporto tra prigioniero e carceriere avrebbe però meritato ampliamenti più massicci: nella sua presente stesura, Base Hawksbill dà ancora al lettore un senso di incompletezza. L. Sprague de Camp CREATORI DI CONTINENTI Armenia, Milano, 317 pagine, 4500 lire (r. v.) Sprague de Camp è conosciuto come un umorista della fantascienza, ma questa fama si basa soprattutto sul ciclo del Castello d'acciaio, scritto in collaborazione con F. Pratt: quando scrive da solo, il suo umorismo tende a ripetere alcuni cliché (il giovane innamorato salva l'eroina, ma questa finirà sposata con il ricco mercante; il giovanotto sogna l'avventura, ma scopre alla" prima scaramuccia che la guerra è troppo faticosa per i suoi gusti). Inoltre, de Camp si muove meglio nel campo della pura fantasia, dove può mettere a frutto la sua conoscenza della storia e della leggenda; quando invece scrive romanzi di fantascienza ambientati nel futuro, è lui il primo a non credere alle sue profezie, cosicché i suoi ritratti hanno sempre qualcosa di fragile. Questi difetti si distinguono chiaramente nelle storie raccolte nel volume Creatori di continenti: otto racconti scritti originàriamente intorno al 1950. L'idea di partenza è interessante: nel 2000 il Brasile è la prima potenza della terra, e domina i commerci tra le stelle, impedendo la diffusione della tecnica sui pianeti abitati da extraterrestri barbarici. Tuttavia, de Camp non si sofferma a spiegare perché proprio il Brasile (e non il Canada, la Cina o un'altra nazione qualsiasi) abbia la supremazia, e i suoi extraterrestri non hanno mai la mentalità diversa da quella dei terrestri. I racconti sono collegati tra loro, e in genere si riducono a descrivere metodi più o meno astuti con cui contrabbandare macchine su pianeti arretrati. Un paio di racconti, / denti dell'ispettore e II complotto delle gallette, sono divertenti, ma si tratta di un umorismo disimpegnato e facilone, soprattutto se lo si confronta con la corrosiva ironia degli autori che avrebbero scritto fantascienza negli anni immediatamente seguenti : Matheson, Sheckley, Farmer e Poni.

Persone citate: F. Pratt, Farmer, Matheson, Robert Silverberg, Sheckley, Silverberg

Luoghi citati: America, Armenia, Brasile, Canada, Cina, Italia, Milano