Caro, spesso ho temuto l'ombra del silenzio tra noi

Caro, spesso ho temuto l'ombra del silenzio tra noi Caro, spesso ho temuto l'ombra del silenzio tra noi Nell'agenda Feltrinelli per il 1980 dodici lettere inedite di donne celebri e sconosciute - Da Emily Dickinson all'emigrante veneta OGNI anno la casa editrice Feltrinelli offre ai suoi lettori una agenda che scandisce mese dopo mese i momenti di un dibattito culturale particolarmente attuale attraverso testimonianze e documenti. Se negli anni passati il tema dominante era stato quello della contestazione studentesca e delle culture alternative, per il 1980 la responsabile dell'ufficio stampa della casa editrice, Alba Morino, che è anche l'ispiratrice «segreta» dell'agenda, ha scelto un discorso tutto al femminile. I dodici mesi del prossimo anno saranno introdotti da alrettante lettere inedite di donne celebri e anonime. E' una scrittura femminile che riunisce intomo a temi quali l'amicizia e l'amore, il rimpianto e la piacevole calma della conversazione figure di donna come la celebre Madame de Sévigné e l'emigrante veneta in Brasile, Anna Kuliscioff e la ragazza drogata. Per gentile concessione della Feltrinelli pubblichiamo una lettera di Emily Dickinson. Emily Dickinson aOtisP.Lord (Amherst, 1880 circa) [Non t'avevo mai sentito dire di qualcosa che era bello. Mi è rimasto stranamente presente —] TI godimento ha i suoi modi come le altre cose. Ferma (fissa) come il Profilo di un Albero contro un cielo d'inverno (un cielo al tramonto) (sera —) Non laverò il mio braccio — quello a cui tu hai dato la sciarpa — è bruno come una Mandorla — porterà su di sé il tuo tocco— [Ho baciato quel piccolo vuoto—l'avevi lasciato sulla seconda pagina se ti ricordi —J [Mi sforzo di pensare quando mi sveglio di notte come sarebbe il capitolo perché sarebbe di notte, non credi — ma non so deciderlo —] E' strano che mi manchi tanto di notte quando mai ti ho avuto con me — ma il puntuale amore t'invoca appena gli occhi si chiudono — e mi. sveglio calda del bisogno che il sonno ha quasi soddisfatto — ho sognato la settimana passata che eri morto — e qualcuno aveva fatto una statua di te e avevano chiesto a me di scoprirla— e io ho detto che quello che non avevo fatto in Vita non avrei fatto nella Morte quando i tuoi cari occhi non potevano perdonare — [La lunghezza dell'ora è stata bellissima. La lunghezza di quell'ora celestiale com'era dolce contarla. I numeri dell'Eden non opprimono a lungo lo scolaro] perché l'Eden declina verso altri più divini Eden. [Perciò l'Amore è cosi muto — Sembra che si trattenga dal dire Mio Amato.] Non sono mai parsa attirata a te Aver mostrato troppo è stato spesso un mio timore — Come potrei bramare di dare io che non ho mai visto la tua Faccia naturale— E'stato un Giorno bellissimo —caro—dato solamente a te —portato dalla mia mano esile alla tua distante speranza [offerta] offerto sommessamente e aggiunto — La furia della prima estate è passata e una calma presaga ricopre furtivamente le cose agitate [della natura]— A volte ho quasi temuto che la Parola fosse esaurita fra noi —[se diventavi] troppo caro, che solo il respiro era il tuo prezzo, allora le parole lievemente fluivano dentro come uno scintillante segreto, di cui il minatore sogna il Filone Mi domando se lasceremo mai l'Improbabile — è una così bella Casa, e forse non la lasceremo— Che è quasi ugualmente improbabile... Emily Dickinson L «La lettera» di Mary Cassati «Fanny «night» di Cassandra Austen

Persone citate: Alba Morino, Anna Kuliscioff, Caro, Cassandra Austen, Emily Dickinson

Luoghi citati: Brasile, Vita