Parole, suoni e colori come li liberò Marinetti

Parole, suoni e colori come li liberò Marinetti / documenti del movimento futurista, dai cataloghi di Carrà ai libri-macchina di Depero Parole, suoni e colori come li liberò Marinetti ESPOSIZIONI FUTURISTE 1912-1918 26 cataloghi originali Introduzione di Piero Pacini s.i.p. Cario Carrà . GUERRAPITTURA Milano, 1915 Introduzione di Luciano Caruso 114 pagine, 13 tavole f.i. 18.000 lire Francesco Cangiullo PIEDIGROTTA Milano, 1916 Introduzione di Luciano Caruso 28 pagine, 9000 lire Fortunato Depero DEPERO FUTURISTA Dinamo Azari, Milano, 1927 Introduzione di Luciano Caruso 242 pagine, 80.000 lire NUMERO UNICO FUTURISTA CAMPARI Milano 1931 Introduzione di Luciano Caruso 74 pagine, 20.000 lire CARTOLINE PAROLIBERE FUTURISTE I, II, III serie, 1932, s.i.p. Copie anastatiche Edizioni S.P.E.S. Saiimbeni, Firenze LA ristampa in copia anastatica e in tiratura di 400 copie dei principali documenti futuristi, avviata dalla S.P.E.S. Saiimbeni, offre agli studiosi la possibilità di una ricognizione sistematica di testi originali, di difficile reperimento, ai fini di una esatta ricostruzione del movimento. Tra questi, importantissimi i 26 cataloghi delle mostre dei cinque famosi firmatari del Manifesto dei pittori futuristi (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini), allestite tra il 1912 e il 1918 nei principali centri europei ed ameri-_ cani: la presenza dei futuristi alle mostre berlinesi del 1912-13, e in quelle itineranti organizzate da «Der Sturm», fu basilare per gli sviluppi della cultura figurativa euro-, pea. La riproduzione fotografica delle opere esposte, costituisce ad esempio (oltre la disponibilità di lettura dei testi) una loro immediata connotazione ed emergenza rispetto alle varie possibilità di scambio con altre, eseguite magari dopo il 1950, oppure divenu- ~ te irreperibili. Si può dunque desumere come questa ristampa sia la necessaria integrazione di ogni studio filologico-critico del movimento, come gli «Archivi del Futurismo» (Roma, 1958; 1962), che ne è l'indiscussa base conoscitiva. Il volume di Carrà Guerrapittura, del 1915 è una documentazióne della partecipazione giovanile delì'allora anarchico artista al movimento futurista. Diviso in varie sezioni, la più importante è quella comprendente sei bèlle tavole parolibere dal titolo «Divagazioni medianiche»; il libro si chiude con il primo «Programma Politico Futuri- ~ sta» del 1913 firmato dall'autore e da Marinetti, Boccioni e Russoio: il tono è fortemente nazionalistico, si esalta la guerra «bella, inevitabile, ne~ cessarla, sanificatrìce», unendo insieme guerra e rivoluzione. Il poema Piedigrotta di Francesco Cangiullo, datato' 1913, declamato dà quell'anno nelle serate futuriste e pubblicato nel 1916, è un ca- _ leidoscopio di suono-colore, ottenuto attraverso un usò dilatato dell'onomatopea e graficamente reso in una composizione tipografica liberissima. Questo importantissimo documento dei primi anni del futurismo è completato dall'unita pubblicazione del manifesto di Marinetti «La declamazione dinamica e sinottica» del 1916, che fìssa in undici punti la grassi della nuova declamazione del poema futurista: declamazione che si integra con il gesto, diviene spettacolo, nel quale la poesia, ormai soltanto sonora attraverso la qualità del ritmo, tono e timbro, diviene teatro. In questo settore del futurismo, la tecnica deìYonoma- lingua (o vernalizzazione astratta, onomatopeica) di Fortunato Depero raggiunge, dopo Balla, il suo culmine. Marinetti in proposito dichiara che «Depero giunge davvero ad animaìizzate, vegetaii'zzare, mineralizzare, elettrizzare o liquefare lo stile». In questa collana, la ristampa anastatica di due opere di Depero, il libro-macchina imbullonato Depero futurista del 1927 e il Numero unico futurista Compari dei 1931, ce ne céfrono esempi fondamentali. Ogni pagina del libro imbullonato di Depero è un'invenzione tipografica nuova, a latere delle coeve avanguardie europee: esso è uno dei primi libri-oggetto apparsi nelle avanguardie storiche, e. definito dall'artista come «un oggetto artistico, un'opera d'arte tìpicamente futurista». L'ottimismo tecnoscientifico, tipicamente futurista, in una società che si adegui o si trasformi per effetto del progetto artistico, è espresso nella premessa posta da Depero stesso al libro pubblicitario della Campali: una raccolta di belle tavole grafiche è pa. rolibere che rivelano i rap-. porti strettissimi intercorrenti tra nuova poesia e pubblicità, insieme all'esaltazione del-, l'industria e degli industriali (Pirelli,. Ansaldo, Fiat, Caproni). La collana è completata, in questa edizione, dalla ristampa di tre serie delle cartoline parolibere, che sono ima sintesi della poesia sonora futurista attraverso i suoi principali esponenti. Mirella Bandini «Un'assemblea tumultuosa» di F. T. Marinetti (1918)

Luoghi citati: Firenze, Milano, Roma