La notte, la peste e il diavolo

La notte, la peste e il diavolo La notte, la peste e il diavolo popolare può anche essere un personaggio familiare, umano, molto meno temibile di quanto non assicuri la Chiesa, e quésto è tanto vero che si riesce abbastanza facilmente a metterlo nel sacco. Tale egli appare in numerosi racconti della campagna; tale anche nei ricordi di infanzia del bretone P.-J. Hélias: «L'altro cornuto, scrive questo autore, è il nome che diamo al diavolo. Un diavolo abbastanza particolare. Non è il diavolo comune, rappresentato sulle tavole sante che il padre Bamabé appende a una corda di traverso al coro, durante i ritiri, per spiegare il Giudizio Universale. Lo sapete bene! Una specie di bestia rossa con una lunga coda, che si accanisce a punzecchiare la cotenna dei reprobi urlanti. No! E' un diavolo mólto umano, con tutta l'andatura di un buon Bretone della bassa Bretagna che abbia mangiato i suoi beni, di un Ebreo errante che abbia trascinato le suescarpe per il paese, dedito a rispettabili incombenze: concluder i i matrimoni, seminare la gioia nei pranzi nuziali e le veglie, salare il maiale... «Al catechismo, il signor curato celo dipinge come il nostro nemico giurato, colui che vuole la nostra perdizione e arriva immancabilmente ai suoi fini se noi cessiamo un momento di stare in guardia. "Chi è nello specchio e non si vede mai"? interroga il prete. E noi a rispondere in coro: "Il diavolo!". Ebbene, al diavolo in questione, nelle storie del nonno, niente riesce mai bene». La cultura popolare si è così difesa, non senza successo, contro la teologia terrorizzante degli intellettuali. In compenso, durante lunghi secoli della storia occidentale, le persone istruite giudicarono loro dovere far conoscere agli ignoranti la vera identità del Maligno per mezzo di prediche, catechismi, opere di demonologia e processi; Già Sant'Agostino si era sforzato di dimostrare ai pagani del suo tempo che non esistono demoni buoni (La Città di Dio, libro IX). Smascherare Satana fu una delle grandi imprese della cultura dotta europea agli inizi dei tempi moderni. Appoggiandosi ad alcune opere-essenziali che vanno dal Malleus maleficarum alle Controverses et recherahes magiques di Del Rio e al Traité des anges et des démons di Maldonado, passando per gli scritti di Lutero, di A. Pare e di Bérulle, si può definire, sul piano fisico e su quello morale, il ritratto del diavolo del Rinascimento e dei suoi accoliti e dare la misura del suo immenso potere. Tutti gli autori affermano con sicurezza che «anche i diavoli si inginocchiano davanti a Dio» e che essi non tentano e non martirizzano gli uomini senza il permesso dell'Onnipotente, .... . ■ Jean Delumeau

Persone citate: Bretagna, Del Rio, Jean Delumeau, Lutero, Maldonado

Luoghi citati: Sant'agostino