La musa mette i jeans

La musa mette i jeans La musa mette i jeans Paolo Mosca IL MANTELLO DI JEANS Renzo Cortina, Milano, 51 pagine, s.i.p. (m. r.) Paolo Mosca, trentaseienne, autore di romanzi e commedie, giornalista e direttore della Domenica del Corrière, esordisce nella poesia con questa sua prima raccolta che ha vinto il «Premio Levante» per l'opera prima. Sono versi brevissimi, lievi e colloquiali, che si scolpiscono come versetti biblici nella memoria del lettore. L'autobiografia lievita in un velo di innocenza evangelica: «L'importante è ascoltare. I Ascoltare chi non parla. / Poi il vento i Poi lo slogan nel vento. / Poi il silenzio nel vento. Lasciatemi nella foglia: /passerà una mano i mi strapperà. I Passerà un piede I mi calpesterà: i ma io ascolterò / i suoi passi i che andranno / ritmando i sempre più lontani». La fuga dalla città, il viaggio «senza valigia», l'attesa rincontro, i «vecchi fantasmi» del mondo contadino, il cane «sindaco o re», la ricerca del sonno, sono temi e situazioni di un vissuto ricreato in toni surreali, dove il gusto ner l'effetto sfiora talvolta il manierismo ma conserva comu^^ una sua autenticità, n poeta, eroe straccione di un'umS degradata, si sente «un feto. / Mai nato / eppure al mondo* >».

Persone citate: Paolo Mosca, Renzo Cortina

Luoghi citati: Milano