Noi selvaggi del XX secolo

Noi selvaggi del XX secolo Noi selvaggi del XX secolo Bernard Rudofsky LE MERAVIGLIE DELL'ARCHITETTURA SPONTANEA Laterza, Bari, 374 pagine tj ER tutto l'arco di esistenza dell'umanità, sal// r* vo una ventesima parte, l'uomo ha condotto ^x ciò che suole chiamarsi una vita da selvaggio...: paradossalmente, la sua dimora era concepita e progettata con una fantasia di gran lunga maggiore di quella dell'odierno selvaggio urbano». Questo lo straordinario leit-motiv del libro di Rudofsky, vasta e limpida indagine sull'architettura spontanea di tutti i tempi. Dulie caverne preistoriche — che solo nella fantasia dei filosofi erano abitate da «bestioni tutti stupore e ferocia» — ai tumuli primitivi, dagli «henges» di cui è cosparsa l'Inghilterra ai dolmen indiani, dalle tombe etnische ai nuraghi di Sardegna, dalle più antiche «altane» di Venezia alle fattorie galiziane, dai villaggi mobili della Tartaria alle kasbak dei morti in Spagna, dalle svelte tendopoli della Mongolia ai granai della Tunisia immobili e solidi come rocce, senza trascurare le dimore delle termiti, delle rondini, dei castori... è tutto un susseguirsi di osservazioni e di immagini—si vorrebbe dire di «visioni» — che iniziano dalla più remota antichità, passano per i secoli fino a ieri oscuri del Medioevo, giungono fino ai nostri giorni: fino alla «dissoluzione del vernacolo», alla morte dell'architettura spontanea nei Paesi dell'Occidente e al suo stentato sopravvivere negli altri. Particolarmente affascinanti le note dedicate alle città dell'Europa del Sud, ai borghi della Calabria, dell Andalusia, della Grecia: «Città in un linguaggio realmente nativo: in quanto distinto da un linguaggio formale creato intellettualisticamente. La gente non vi discorre mai di architettura; le manca anzi il vocabolario adatto a discutere meriti e demeriti. Nondimeno manifesta un istinto infallibile per la forma e il colore giusto e ciò che più conta un senso misterioso dell'armonia».. Ricchissimo di osservazioni, implicazioni, riferimenti, u libro che sta per uscire nella collana « Grandi Opere» della Laterza è frutto di lunghi anni di studi e di ricerche in tutti i continenti sostenute dalla Fondazione Guggenheim, e soprattutto di un'appassionata dectartone ai complessi dati dello sterminato problema. All ampiezza e profondità dell'indagine l'opera unisce quella libertà dagli schemi che è propria della tradizione anglosassone, alle pronte capacità immaginative la chiarezza dell'intensa scrittura (di difficile trasposizione^ talvolta, in lingua italiana). Corredata dei riferimenti fotografici e bibliografici e dell'indice dei nomi (mancapurtroppo l'indice dei luoghi), l'opera è ricca di oltre trecento spesso eccezionali illustrazioni, tutte con «legenda» di estrema limpidezza e suggestione., H ' « P*>>y