Parlano i cinesi, quelli veri

Parlano i cinesi, quelli veri Parlano i cinesi, quelli veri TESTI di studio, reference-books, cose importanti sulla Cina (e illuminanti, ma è chiaro che un libro illumina un'aspetto, uno un altro, émlca è delta che tutti debbano leggerli tutti per farsi il quadro completo) ormai ne sono stati pubblicati parecchi. Qui riproponiamo alcuni titoli, non a caso ma alla rinfusa, a cominciare da un'opera mai tradotta in italiano, che si intitola Sexual Life in Ancient China di quel R. H. Van Gulik, diplomatico olandese e orientalista, da noi noto per alcuni appassionanti libri gialli ambientati nella Cina imperiale (pubblicati da Garzanti). Sexual Life in Ancient China (Leiden, 1961) è una panoramica dotta e più che esauriente sul modo cinese di fare l'amore (ma non è un libro tecnicista bensì socio-antropologico) che dovrebbero leggere tutti quelli che vorrebbero avere una visione più globale della società cinese, perché va bene che «la politica deve essere al primo posto» ma anche il sesso, privatissimo, è politica. O no? Passando alla politica, Einaudi ha ripubblicato in questi giorni il libro di Enrica Collotti Pischel Le origini ideologiche della rivoluzione cinese, indispensabile per chiunque voglia capire la genesi del «pensiero di Mao». Inoltre libri come Stella Rossa sulla Cina di Edgar Snow, o Fanshen e Buoi di ferro di William Hinton (sempre pubblicati da Einaudi) nati sull'occasione dell'esperienza diretta, quindi come reportage, sono ormai da considerarsi dei «classici» e quindi li privilegiamo rispetto a tanti altri re-\ portage magari, bellissimi ma «datati». Datalo perché si riferisce a un preciso periodo è non perché «superato» (ansi, dovrebbe essere posto all'inizio di ogni attuale discorso sulla Cina) è il libro di Edoardo Masi Per la Cina (Mondadori). Sempre a Edoardo Masi, in questo caso prefatrice e traduttrice, dobbiamo la prima e unica versione integrale in italiano di quello che è considerato il capolavoro della narrativa cinese, il romanzo di Tsao Hsueb-chin (XVIIIsecolo) n sogno della camera rossa, edito dalla Utet nel 1964 e che ora andrebbe ristampato perché introvabile. Di nuovo saltiamo nella politica, e ecco un altro libro che si impone, XI pensiero politico di Mao Tse-tung di Stuart R. Schram (prima edizione italiana, Vallecchi, 1971); adesso un altro salto di palo in frasca, ma il discorso ha un suo filo conduttore e cioè le immagini suscitate dalla Cina nel nostro universo socio-culturale, per ricordare un libro un po'prezioso ma raccomandabile che è La Cina ' e l'età deU'IUuminismo in Italia di Sergio Zoli (Patron, 1974); e ancora un altro libro utile, anche questo più da «specialisti», che è uno studio comparato sull'Europa, la Cina e l'India nell'età moderna e che si intitola La formazione dell'area egemonica. Gli autori sono G. Bordino, G. Bressi e P. Bresso (Stampatori, 1976). Per affrontare il problema dell'economia cinese c'è. uno studio che è quanto di più completo si possa leggère in italiano sull'argomento. Si intitola L'economia della Cina: 1949-1978 (Etas-Kompas, 1978), l'autore è Gianni Saivini. A questo punto si impone, dopo aver divagato, un elenco stringato di libri da leggere assolutamente (e ci limitiamo a quelli reperibili in italiano): Owen Lattimore, La frontiera (Einaudi); E. Balazs, La burocrazia celeste (Il Saggiatore); Chi Chao-ting, Le zone economiche chiave nella storia della Cina (Einaudi); Joseph Needham, Scienza e società in Cina (il Mulino) (non è la sua opera in molti volumi sulla scienza e la tecnica in Cina ma una raccolta di saggi il cui titolo originale inglese è The Grand Titration;. Ma di divagare non si può fare a meno perché qui non si vuole dare una bibliografia scientificamente ineccepibile e esauriente ma alcune indicazioni di letture che avvicinino quel Paese che ci si ostina a chiamare «il pianeta Cina» (che noia e quanta artificiosità, in questa tecnica pubblicitària: « Visveleremo>finaln^te l'inconoscibile!»').'E allora risaltando di polo in frasca, ecco un libro splendido che non chiarisce proprio uh bel niente ma, anzi, confónde, ih un gioco assai raffinato, ancor più le idee ed è René Leys ò il mistero del palazzo imperiale di Victor Segalen (Einaudi): è il libro del dubbio, per questo è bello. E ancora un libro che invece rivela perché l'autore Sergei Tret'jakov ha «trivellato in profondità», per ricavarne una «bio-intervista», un giovane cinese di nome Teng Shih-hua: si intitola appunto Giovane in Cina (Einaudi). Tra poco poi si potranno leggere due opere di cinesi Gli anni della mia infanzia di Kuo Mo-ja (uno che tenta di «chiarire») e Notti gelide di Pa Chin (Bompiani) (uno che «confonde»). Il quadro non sarà ancora completo ma per lo meno anche da noi risuoneranno due voci di cinesi veri. E questo è importante perché se non'stiamo a sentire quello che hanno da dire loro sul loro Paese, hai voglia a compilare bibliografie di opere fondamentali di illustri studiosi. Stiamo sempre a raccontarcela fra di noi su di, *W . .,„,. >v r.p