RELIGIONI

RELIGIONI RELIGIONI Assenso lucido a Dio. Antosne Vergete PSICOLOGIA RELIGIOSA Boria, Roma 318 pagine, 7000 lire (aldo bodrato) A oltre dieci anni dalla sua prima stesura, questo scritto di A. Vergote, forse il maggior specialista cattolico nel campo degli studi di psicologia religiosa, sembra non aver perso nulla della sua attualità e del suo interesse. Certo alcuni termini della discussione sui rapporti tra psicologia e religione sono mutati in questi anni, ma direi che sono mutati a tutto vantaggio delle tesi espresse dal Vergote fin dagli Anni 60. Nel pieno del dibattito sulla desacralizzazione egli ha visto con chiarezza che i profondi mutamenti avvenuti nell'atteggiamento religioso dell'uomo secolarizzato non preludevano alla scomparsa della religione, ma erano se mai i segni della sua capacità di rinnovarsi e di continuare cosi ad assolvere un'importante funzione unificatrice dei vari aspetti della vita. L'aver preso sul serio, senza esorcizzarla con facili accuse di pansessualismo, ma anche senza mitizzarla, l'analisi freudiana sull'origine della religione e sul suo legame con la sessualità e col tèmo edipico del padre, è il grande merito di Vergote. Primo, tra i teologi cattolici, egli ha saputo individuare l'importanza della riflessione psicoanalitica non solo per l'approfondimento dei problemi posti dalla psicologia alle scienze religiose, ma anche per la rilettura dei maggiori temi della teologia fondamentale e dogmatica. Sono questi gli argomenti che Vergote svilupperà soprattutto nelle sue opere più recenti: Interprétation du langage religieux e Dette et désir (Seuil, Parigi rispettivamente 1974 e 1978). Essi sono però già ampiamente presenti in queste pagine, sia là dove discute le tesi freudiane e junghiane sulla prevalenza della figura paterna o materna nella formazione del desiderio e dell'atteggiamento religioso, sia là dove, con un procedimento che oscilla tra descrizione fenomenologica e discorso teologico, tenta di definire i caratteri propri di una religiosità matura e positiva e di una fede'che sia «assenso lucido a un Dio, ad un tempo, infinitamente diverso e presente nel cuore della storia umana». Ricardo Garcia Villoslada RADICI STORICHE DEL LUTERANESIMO Morcelliana, Brescia, 285 pagine, 8000 lire (barbara ber tini) «Ci lamentiamo col Dio del cielo, Kyrie eleison, di non poter dar morte a tutto il clero: Kyrie eleison». Cosi cantavano uomini e donne di Baviera, Svevia, Alsazia, Renania, Assia e Sassonia intorno al tamburino di Niklausen nel 1476, uniti nella rivendicazione di una umanità senza autorità, tributi, decime, mentre sognavano di uccidere tu,tti i sacerdoti e spartirne i beni fra la comunità. Era la vigilia della «Riforma» di Lutero nella Germania percorsa da sussulti rivoluzionari, ove si scuotevano le fondamenta delle sicurezze sociali, polìtiche, ecclesiastiche e perfino teologiche. Queste radici storiche della «rivoluzione» luterana vengono ampiamente analizzate nel saggio dello storico contemporaneo Villoslada tradotto per la prima volta in italiano da Luisito Bianchì. «Lutero è la riforma tedesca; la riforma tedesca è Lutero»: così scrìveva Lortz; Ricardo Garcia Villoslada nonio smentisce ma preferisce porre l'accento su quelle radici che «prese una ad una, non avrebbero causato gravi danni o addirittura avrebbero potuto essere utili e fecondatrici, ma riunite tutte insieme furono fatali per il futuro religioso dell'Europa e per la pace internazionale... ». Di particolare interesse le considerazioni sui «mass media» usati da Martin Lutero quali i predicatori, la stampa e la grafica, che contribuirono in maniera rilevante a diffondere le idee luterane nell'Europa del 1500. 1*. f 4* SS» »>s

Persone citate: Baviera, Luisito Bianchì, Lutero, Martin Lutero, Ricardo Garcia

Luoghi citati: Assia, Brescia, Europa, Germania, Parigi, Renania, Roma, Sassonia