Ecco due piccoli esploratori antenati dei nostri boy scouts

Ecco due piccoli esploratori antenati dei nostri boy scouts Ritorna il romanzo didattico dì Ernest Seton Ecco due piccoli esploratori antenati dei nostri boy scouts Ernest T. Seton DUE PICCOLI SELVAGGI Bompiani, Milano Collana Tascabili Ragazzi 390 pagine, 2800 Ih» PER Yan la primavera non è una stagione che si può semplicemente «amare». E', invece, il sangue che pulsa forte nelle vene, l'irrefrenabile desiderio di correre a perdifiato, l'orecchio teso al volo degli uccelli l'occhio attento alle vibrazioni cromatiche dette piante e dei fiori, di attimo in attimo nuove. Primavera significa dunque, per il ragazzo protagonista dell'affascinante romanzò di Seton, non poterne più della vita sedentaria, delle pareti domestiche, del letto fatto di una rete e di un materasso. Vuol dire inventare, conoscere i segreti della natura, sbrigliare la fantasia e l'immaginazione nel mondo circostante, rendendole davvero fertili. Per Yan come per Sam, che diventa presto il suo inseparabile compagno di esplorazioni, vivere in sintonia con la natura equivale ad affrontare le giornate come Due piccoli selvaggi, almeno agli occhi di chi gusta lo stormire del vento, il canto dei passeri o i colori di un tramonto standosene dietro i vetri. Yan scopre un prato che'diventa «Glènyan», il prato di Yan. E qui comincia a «frequentare» le piante (Seton ci regala descrizioni del regno vegetale che fanno la passione degli erboristi), a «sentire il terreno» prima di costruire un «tepee», una tenda, alla maniera degli indiani Sioux. Ma questo ragazzo è un «selvaggio» che lascia ben poco all'improvvisazione: infatti si documenta leggendo Ornitologia di Wilson, uno Stùdio sull'artigianato indiano e altre opere che contribuiscono a trasformare le curiosità in interessi, in ricerche vere e proprie. E degli indiani, insieme conti compare Sam, apprende i segreti' come costruire gli attrezzi per accendere il fuoco, di quali penne adornare le frecce per adattarle alle diverse condizioni atmosferiche, come preparare un copricapo da guerra Sono davvero molte, in questo godibilissimo libro, le pàgine che mettono il lettore in diretto contatto con l'ambiente. Valga per tutte la descrizione di una caccia, una suggestiva sequenza che comincia con una lasca che, in acqua, cattura una mosca. A un martin pescatore non Sfugge la scena- un rapido tuffo, un colpo di becco, ed eccolo già su di un ramo a ghiottonceUarsi la lasca Ma un falco è in agguato, piomba sul martin pescatore. Quando sta per artigliarlo, spunta un visone che si getta nel mucchio per... averne soltanto Una boccata dipenne, talee la rapidità dei contendenti nel separarsi E per di più deve filarsela in fretta, il visone, se non vuole ingaggiar battaglia con un grosso gatto selvatico disturbato dai rumori della lotta! Yan e Sam sono personaggi che entrano felicemente nel cuore di chi legge Due piccoli selvaggi. Ma il romanzo, al di là delle avventure che racconto, è una lettura assai «nutriente», di alto valore didattico. Seton indica a più riprese il riferimento culturale (studio di libri, esperienze di altre persone), indispensabile a chi voglia vivere esperienze davvero vitalizzanti. L'Autore, che ha completato il testo con oltre duecento disegni si sofferma inoltre sulla necessità della pratica manuale, dell'imparare a far da sé, per apprezzare e gustare fino in fondo certe occasioni di crescita Scritto nel 1903 il romanzo, per gli interessi che coltiva e per la calibrata aderenza della scrittura al mondo narrato, al servizio di una passione e di una competenza che hanno fatto di Seton un famoso naturalista rimane un'opera determinante, netta formazione dei ragazzi Del resto non è un caso che Seton sia stato l'ispiratore dell'associazione dei Boy Scouts e abbia accettato, nel 1910, la presidenza del comitato organizzatore dei Boy Scouts americani E'dunque auspicabile che i nostri «lupetti», che magari hanno nel «Manuale delle Piccole Marmotte» e in altri simili costanti punti di riferimento, conoscano direttamente Due piccoli selvaggi il libro che tutti li ha ispirati e da cui parecchi autori continuano a trarre idee e suggerimenti. Ferdinando Aibertazzl

Persone citate: Bompiani, Ernest Seton, Ernest T.

Luoghi citati: Milano