Leggiamo poco, parliamone tanto

Leggiamo poco, parliamone tanto Leggiamo poco, parliamone tanto Parte, con sei manifestazioni, la seconda Settimana nazionale del libro - Già inaugurata la rassegna del libro di storia a Roma: «L'Italia dalla fine della prima guerra mondiale alla Costituente» prima guerra ROMA—Parte la seconda Settimana del Libro,. L'iniziativa, proposta due anni fa nel convegno promosso dalle Associazioni editori e librai con Tuttolibri, si affida ora alla organizzazione dei servizi di informazione e proprietà letteraria della Presidenza del Consiglio e a uno staff che attinge operatori dai vari rniriisteri interessati (Esteri, Pubblica istruzione, Beni culturali), dalle Regioni, dai sindacati, da fondazioni varie. Al di là di tutti gli apparati formali e di tutte le paternità burocratiche, la Settimana del Libro ha uno scopo essenziale e importante: «Richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica, del mondo della scuola, degli amministratori locali, degli operatori culturali sul valore e sulla necessità, della lettura», e queste parole attinte dalla introduzione, al programma rivestono valore effettivo. Avendo iniziato come rassegna isolata, la Settimana è oggi un appuntamento annuale, con la possibilità di discutere la situazione della editoria e della «lettura» in Italia e di fornire indicazioni organizzate sui suoi problemi che. sono tanti, in un Paese dove si legge poco come l'Italia. Le manifestazioni sono state illustrate in una conferenza stampa presieduta da Italo Borzi, direttore dei servizi di informazione alla Presidenza. Si prevedono, fra ottobre e novembre, sei incontri: una Mostra del libro di storia contemporanea a Roma (22 ottobre-4 novembre^ un Convegno di studi sull'Istruzione professionale nel campo delle scienze librarie a Bergamo (23-25 ottobre); un Convegno sul libro tascabile a Como (29 ottobre); una Mostramercato del libro tascabile italiano alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano (26 ottobre-4 novembre); una Mostra del Libro italiano d'arte a Colonia (30 ottobre-30 novembre); una Pesta del Libro per ragazzi a Roma (16-21 novembre). Secondo quanto dichiara il prof. Borzi, ci si attende di perfezionare in futuro il tipo di intervento culturale che la Settimana del Libro consente, soprattutto nei campi della scuola e della educazione, destinatari effettivi di qualsiasi tipo di promozione culturale e luoghi ideali del. la lettura. Prima rassegna della serie, la Mostra del libro di Storia italiana contemporanea, che ha per tema «L'Italia dalla fine della prima guerra mondiale alla Costituente repubblicana», inaugurata alla Sala Barbo di Palazzo Venezia, resterà aperta al pubblico nelle due settimane successive. L'esposizione presenta circa mille volumi sul tema prescelto, attualmente in circolazione e quindi reperibili in ogni libreria. Intende rivolgersi sia agli studiósi e agli specialisti del settore, sia al grande pubblico, molto spesso lontano, se non del tutto estraneo a letture e informazioni ritenute elitarie e inaccessibili. Vuole offrire, insomma, un servizio di diffusione, «una proposta sistematica di aggiornamento bibliografico nel campo degli studi dedicati a trent'anni così cruciali della vita del nostro Paese». I materiali presi in considerazione e disponibili alla consultazione diretta dei visitatori sono stati ordinati da un comitato scientifico di cui fanno parte Aldo Garosci, Francesco Malgeri, Pietro Scoppola, Paolo Spriano e Paolo Ungari, autori, fra l'altro, dei saggi introduttivi al buon catalogo-guida della Mostra, che è stato curato da Mario Gentilini per i Quaderni di «Libri e Riviste d'Italia», la collana diretta da Elio Silvestro. «Mostre, come questa servono in primo luogo a sollecitare negli studiosi il gusto della storia della storiografia, a cui ciascuno di essi porterà un contributo ripensando al cammino che egli ha percorso insieme agli altri, muovendosi — anche se con tratti personali ineliminabili — nel filo di una corrente, o se si preferisce, nel folto di un bosco, tracciando qualche sentiero», scrive Paolo Spriano, sottolineando l'apporto insostituibile di una sintesi bibliografica come questa di Palazzo Venezia per chi lavora specificamente in campo storico con direttive speculativo-teoriche. Ma agli organizzatori sta a cuore soprattutto la diffusione delle opere di storia ai pubblico, che potrà sfogliare, consultare e maneggiare in loco, l'oggetto libro. H visitatore avrà modo di esaminare undici diverse sezioni, ciascuna delle quali abbraccia un periodo, un aspetto o un settore specifico del nostro più recente passato. Le opere esposte forniscono il quadro pressoché completo dell'impegno editoriale italiano sull'argomento, pur escludendo, per ragioni organizzative, le pubblicazioni comparse dopo il 30 aprile '79 e quelle non reperibili al momento di allestire la mostra. «Funzione di una mostra del libro è di creare un con-, tatto diretto e vivo tra il visitatore e il libro, di suscitare un rapporto che sia il presupposto di un interesse alla lettura. Ma questa esposizione, per i temi e i problemi che affronta, ha anche un significato che vorremmo definire pedagogico», scrive Francesco Malgeri nella introduzione al catalogo ragionato. Rita Sala