Malerba: «Ogni mio libro è un furto con scasso»

Malerba: «Ogni mio libro è un furto con scasso» Malerba: «Ogni mio libro è un furto con scasso» MALERBA, c'è da parte degli editori una sorta di resistenza a pubblicare libri di racconti. Certo per . l'opinione diffusa che la maggioranza dei lettori preferisce il romanzo, o quello spacciato per tale. Ora, lei che deve la fama a "H serpente", "n protagonista", "H pataffio", dunque a libri presentati come . romanzi e definiti tali, in che modo colloca e motiva un libro di racconti? «Non so se altri scrittori hanno mai provato la vergogna che provo io ogni volta che vengo definito "romanziere" Eppure dice l'editore, se esiste il romanzo deve esistere anche il romanziere. Il bello è che il romanzo, net senso tradizionale di romanzo-romanzo, non-esiste più dalle nostre parti. Esiste invece, antica come il mondo, l'abitudine e forse la necessità di raccontare, che è anche un modo di mettere in ordine, o in disordine, comunque di dare una struttura ai fatti che succedono intórno & noi di ricordare i fatti del passato, dì immaginare ì fatti dell'avvenire. Afa anche di negate i fatti per inveniare modèlli ipotetici di realtà, lo spazio déllutopAà. *io credo che già l'uomo delle eaverne* la itm prima ai addormenterei* seduto davanti ai fuòco* a sarà lasciato andare ai piacere ài fuùsmmre fatti rimirai o fantasia ai suoi amici e parénti Èra fórse un i^omanmUreHt In particolare ti remati» no italiano è più che altro un'in\mzidiiÉ éègll editori un'etichetta che viene ftppiMeata tu cèrti libri (mn eui miei meno una eolia ohe iene stato eolie a tradì* mento) per supposte ragióni commerciali e senza tener eente ohe la grande tradi* eione narrativa Mattana è quella della no» velia e raccónto breve* da Boccaccio a Bandella* da Verga a Pirandello, fino a LandoUi e a Cabrine, Ha anche te cote mi* gìióri di Moravia iene cmc brevi Adesso pero non vorrei ehi mi si chiamasse "ne* eelltere", allora preferisco non mere chiamato per nienti*. —Ua lettor*e, sole appena accorto, Bea¬ te che scrivendo si è divertito. Ma di che specie è questo suo «divertimento»? «Sì, mi sono divertito, ma nel divertimento sono comprese anche la noia, la fatica e molte rabbie quando la parola si mette in fuga o non cammina per il verso giusto. Scrivere è anche accettare con allegria queste contraddizioni. Non bisogna dimenticare che dietro ogni scrittore si nasconde un grafomane, come dietro ogni chirurgo c'è un sadico e dietro ogni innamorato c'è un cannibale». . —Ritiene di essere, rispetto a quel che inventa, che racconta, soltanto il burattinaio o anche il buffone? «Mica tanto buffóne, mica tanto burattinaio. Se io m'identifico con un direttore di ospedale, con un ufologo, con un traduttore mitomane, o con un aspirante mafioso* non agisco diversamente da Quando m'identifico con Luigi Malerba che s'identifica pòi con tutti questi personàggi (ecco che* per la gioia dell'editore, ho tmatO anche il protagonista del "ro* manzo"). Queste spiegazioni in prima persona iene insieme la malattia e la terapia detto scrittore* sono uno dei modi di sfuggire alla dissociazione che ci affligge tutu guanti si tratta alla fine di un esproprio mentale* di un furto con scasso cheto scrittóre opera impunemente con la scusa esita terimra* Ogni libro è sempre un alibi per una malefatta che si è commessa o che s'intende commettere», -Vuole spiegarci l'awertenaa in corsive posta od apertura di libro? Vi si allude fra l'altro a carte riservate e vi si raccomanda, al lettere Inerme, prudenea e silenzio. «Nel corsivo in testa al libro propongo al lettore un piccolo enigma che egli tenterà di risolvere a me rischio e pericolo* Ma su quésto enigma non dirò nemmeno ima parola» 10 ilo qui immobile e silenzio* so come la Sfinge. 8e parto, ohe enigma sarebbe? S perderei l'occasione rara di identificami con la Sfinge* ilio Pecora

Persone citate: Luigi Malerba, Malerba, Mattana, Moravia, Pirandello, Verga