Un pò di Storia in camicia da notte

Un pò di Storia in camicia da notte U)me amavamo dal Rinascimento alla Rivoluzione francese Un pò di Storia in camicia da notte GOME abbiano amato, c come abbiano fatto l'amore, gli uomini e le donne dei secoli passati, è materia che non ha mai mancato di incuriosire studiosi e lettori; per qualcuno assume addirittura l'ossessione di un voyeurismo soddisfatto col telescopio della Storia. Ma è vero quel che dice Jacques Sole nell'introduzione alla sua Storia dell'amore e del sesso nell'età moderna (pp. 378 L. 12.000) oggi piesentata dagli Editori Laterza, che gli storici si sono occupati prevalentemente di individui eccezionali, trascurando le masse, rimaste ben nascoste dietro le imprese dei superuomini che si chiamano Aretino, Casanova, marchese de Sade e tanti altri di minor fama. Gettare un fascio di luce sulle immense moltitudini che si innamorano e si accoppiano nell'età moderna, ossia dal Rinascimento alla Rivoluzione Francese, è questo il compito che si è prefisso il Sole; con molta erudizione, molta passione e una buona capacità di districarsi nello sterminato tema: 350 pagine fìtte che si leggono senza troppa stanchezza, anche se povere di quelle citazioni dei testi atte a insaporare una narrazione che a lungo andare, di nome in nome, finisce col farsi un po' monotona e ripetitiva. Partendo dal matrimonio, per arrivare all'adulterio che ne è l'usuale contraffazione, all'amore libero e all'amore-passione, qui ce tutto; manca un capitolo sulla prostituzione, gran miniera dei libertini, su cui pure sarebbe stato facile spigolare qua e là in certi libri di giornalisti-scrittori, come quél Restif de la Bretonne che il Sole definisce «modesto», e invece, è uno dd più geniali cronisti, e magari inventori, della sua epoca, la Francia alla vigilia déll'Ottantanove. E' un coro immenso che si Isva dai quattro secoli trattati, con voci alte e fioche, ossessionate e allegre, sospirose e apertamente oscene: il coro dell'amore e del sesso, due potenze che si confondono, si mescolano, si combattono a singoiar tenzone, si abbracciano come duellanti prima di abbandonare il terréno, esalano inni al puro amore e intonano canzonacce da bordello. La varietà dell'amore appunto, che gli antichi attribuivano all'influsso della Venere pandemia e di quella celeste, e i filosofi hanno definito amore fisico e l'altro amore, una definizione che infastidiva un esperto del genere, quel Casanova che rifiutava il letto della bella londinese Kitty Fisher, perché non avrebbe soddisfatto insieme tenerezza e piacere. Nella società varia e mossa che tumultua nel libro del Sole, il matrimonio rimane l'istituzione privilegiata, non come legame amoroso tuttavia, ma per una sistemazióne o accrescimento patrimoniale. E matrimonio era costoso, per i poveri si escogitò U matrimonio ritardato, preceduto o sostituito dal concubinaggio, più alla portata delle borse vuote. Il libertinaggio vero è proprio, dentro e fuori del legame matrimoniale, era riservato alle classi aristocratiche le quali, oltreché dell'oro, godevano del privilegio della filosofia, cioè della necessaria spregiudicatezza per addentrarsi negli oscuri reami della liberta erotica; la plebe, per conto suo, si dava da fare nel buio organizzando le sue modeste orgette da quattro soldi. Solo la borghesia si terrà in disparte da quel coro, limitandosi a sfogar la fantasia nell'adulterio clandestino; spirito borghese e libertinaggio sono concetti inconciliabili; tanto vero che quando il terzo potere arriva alla ribalta, con la Rivoluzione Francese, l'epoca dei libertini finisce, Casanova morendo simbolicamente a Dux, e Sade a Charenton, sul finire del vecchio secolo e sul principiare del nuovo. Nel libro del Sole, ricco ma di un po' affastellate notizie, si discorre dell'amore e.dei suoi annessi e connessi, la pulizia personale, i bagni pubblici, la nascita della camicia da notte e delle mutande: dai tempi in cui si cantava l'amore spirituale e si faceva l'altro amore, fino al tramonto del 700 in cui, stando a Crébillon fus, «Si diceva tre volte a una donna che era graziosa, e alla prima lei vi credeva, alla seconda vi ringraziava, e vi ricompensava alla terza». Ma non si tratta di progresso o regresso nei costumi; tale concetto astratto esula dalla storia dei rapporti fra i sessi: costrizione o liberazione, abbattimento di tabù vecchi ed erezione di nuovi,, è l'eterna vicenda della sessualità umana, per la quale l'idea di progresso non ha senso, se no cesserebbe anche la sua storia e (per gli scrittori e gli artisti) il suo estroso divertimento. Nel Medio Evo si esalta la castità, ma si dorme nudi e si partorisce coram populo — nel 700 ci sono Casanova e gli altri, ma in Austria si continua à rendere impossibile la vita alle coppie irregolari, e in Francia gli scrittori erotici finiscono spesso alla Bastiglia. Eros, il dio dal volto fiammeggiante, conduce nell'età moderna come nelle altre età il suo gioco eternamente prevedibile: fa capolino e si nasconde, si camuffa in mille aspetti accettabili, fa le boccacce alla censura e poi le fa l'inchino; par sé, si accontenta di esistere. Beccolo Particolare dal trittico «Il giardino delle delizie» di Hieronymus Bcsch

Persone citate: Aretino, Casanova, Hieronymus Bcsch, Jacques Sole, Kitty Fisher

Luoghi citati: Austria, Bastiglia, Francia, Laterza