Caterina di Russia fra talamo e trono

Caterina di Russia fra talamo e trono Geniopolitico e vitaprivata della zarina nella biografia di Trovai Caterina di Russia fra talamo e trono Henri Trovai LA GRANDE CATERINA Rusconi, Milano 581 pagine, 20.000 lire SIAMO attualmente di fronte a un sistematico riesame delle vicende, delle idee e degli uomini che fanno del secolo XV111 l'effettivo, sé pur remoto, iniziatore dell'età contemporanea. Si potrebbe usare il termine di moda revival: a Pisa studiosi di tutto il mondo analizzano le caratteristiche e valutano le conseguenze dell'Bluminismo, mentre, solo per restare in Italia, si moltiplicano, dal libri di Beccolo a quelli di Chiara, saggi e biografie dei personaggi per noi più rappresentativi del secolo che inizia col tramonto del Re Sole e sì chiude all'alba dell'impero napoleonico. Esce dunque con perfetto tempismo la traduzione italiana di una esauriente biografia della sovrana, che, nella seconda parte di quel secolo, più contribuì, dopo Pietro il Grande, ad accostare la Russia all'Occidente, facendone la maggior potenza europea e ponendo i presupposti di una politica che, a duecento anni di distanza, e con un regime ideològicamente opposto al suo, segue le direttrici ch'essa ha indicato nella carta d'Europa. L'autore di questa biografia di Caterina n non poteva essere meglio preparato al compito di ricostruire una vita in cui alla geniale attività politica si intrecciano i drammi e le dissolutezze della vita privata, in cui all'amore per la filosofia e la letteratura occidentali si innestano radici, profonde, per quanto acquisiste, di spirito slavo: Henri Troyat, noni de piume di un russo diVenuto scrittore francese, e accademico di Francia, cresciuto nella duplice cultura della patria dì nascita e di quella di elezione, ha così vasta esperienza di narratore — tra i suoi numerosi cicli romanzeschi citeremo soltanto 1 cinque romanzi della Lumière des Justes — da sapersene valere nella ricostruzione introspettiva di un personaggio tanto complesso, rinunziando a ricorrere allo stile narrativo, di cui pure è maestro, senza cedere mai alla tentazione, assai attraente in questo caso, di comporre una biografia romanzata: delle scrupolose ricerche del biografo sono testimonianza l'amplissima bibliografia e assai utili tabelle cronològiche comparative. L'uomo più spiritoso del secolo, il miglior conoscitore dei contemporanei, il principe De Ligne, la battezzò, all'apice della gloria, la Granr de Caterina, e tale rimase per sempre, anche se in realtà era nata col nome di Sofia di Anhalt-Zerbst, della meno importante tra le infinite dinastie principesche germaniche. À quindici anni, «paraninfo» politico Federico n di Prussia, era stata chiamata in Russia dall'imperatrice Elisabetta, ultimogenita di Pietro il Grande, che aveva usurpato il trono del piccolo Ivan VL che trascorrerà tutta la vita in prigione, per divenire la sposa del nipote ed erede Pietro Ulrico di Holstein-Gottorp, anch'egli principe tto tedesco, destinato a diventare zar: unmostricciattolo, malvagio neU'animo quanto deforme nel corpo, incapace di consumare il matrimonio per lo stesso lieve difetto, una fimosi, che impedì per anni a Luigi XVI di divenire di fatto il marito di Maria Antonietta. Mentre questo marito deficiente e infantile si diverte, sul letto coniugale, a far combattere gli inseparabili soldatini di legno, Sofia di Anhalt, ribattezzata Caterina Alekseevna, e da luterana divenuta ortodossa, concentra il suo acuto ingegno e la sua ambiziosa volontà in un processo di russificazione, dalla conoscenza della lingua, ai costumi, civili e religiosi, ai segreti della politica dell'immenso Paese di cui è ben decisa a diventare un giorno la sovrana assoluta. Intanto diviene donna per opera del suo primo amante, Sergio Saltykov, che,. con una situazione degna d'un romanzo libertino di Crébillon/fò, persuadérà il marito nominale a sottoporsi al bìsturi che, eliminato l'inconveniente, gli consentirà di considerarsi marito effettivo, legittimando il bambino che Caterina porta già in seno. Non tenteremo in queste brevi colonne neppure la più ristretta sintesi di una vita che Troyat riesce a stento a contenere nelle quasi seicento pagine del suo libro. Altri amanti si succederanno nel suo letto, tra cui il gigantesco Gregorio Orlof, che sarà utile strumento della sua scesa al trono: morta infatti Elisabetta, i fratelli di Orlof aiuteranno. Caterina, a diventare soia imperatrice, arrestando e poi sopprimendo il marito, già proclamato zar Pietro HL Ogni amante, all'atto del congedo, riceve titoli principeschi, denaro, terre con migliaia di servi della gleba: uno dì essi, il bel polacco Stanislao Poniatowski, ottiene come liquidazione il trono dì Polonia, che gli verrà tolto più tardi, quando il suo infelice Paese sarà spartito tra Russia, Prussia e Austria. Per tutti i lunghi anni del suo regno, condotto con la pienezza dei poteri autocratici, Caterina dividerà la sua esistenza su tre piani: governare la Russia sulla linea unitaria iniziata da Pietro il Grande, tuttavia accrescendo 1 privilegi della nobiltà senza alleggerire il peso della schiavitù contadina, guidando lo Stato con mano ferrea sul terreno politico, come su quelli militare e amministrativo; aprirsi all'Europa moderna con un assiduo contatto epistolare con i maggiori esponenti del «secolo dei lumi»: Voltaire che l'esalterà, Diderot, di cui acquisterà la biblioteca, lasciandogliela in uso, e che chiamerà suo ospite in Russia, Grunm che sarà per lei più che Un corrispondente, un confessore; scegliersi per amanti, che diventeranno . talvolta dei favoriti, uomini belli e vigorosi, molto più giovani di lei, strumenti di piacere e spesso consiglieri intimi Su tutta questa schier di bei maschi, ammessi nel suo letto previa visita medica e collaudo sessuale da parte di una dama dì compagnia, emergerà Gregorio PotemHn, che eserciterà su di lei una notevole influenza politica e militare e diverrà il realizzatore del suo piano di espansione verso il Mar Nero e la Crimea, guidando una lunga guerra contro la Turchia. A guerra vinta, Potcmkin, creato principe di Tauride, sarà il regista di un viaggio, durato sei mesi, dell'imperatrice e del suo collega austriaco .Giuseppe n nelle terre meridionali conquistate, che nella sua mente rappresentano un trampolino per impadronirsi dì. Costantinopoli: con queste annessioni, l'impero russo, sotto lo scettro di Caterina, viene raddoppiato come territorio e come popolazione. Senza addentrarci nel¬ l'immensa e intricata attività esercitata da Caterina nella politica europea, ci limiteremo a sottolineare, con Troyat, la violenta ostilità che essa, l'amica e la sedicente allieva degli Enciclopedisti, nutrì per la rivoluzione francese, fino a rinnegare Voltaire é a distruggerne il busto, come il responsabile del giacobinismo trionfante. Allontanato dalla Corte il figlio Paolo, individuo psicopatico é di una morbosa germanofilia, educa a succedergli il nipote Alessandro. Il suo ultimo favorito, Platone Zubov, ha ventitré anni e consolerà teneramente i suoi sessantasei, non ancora sazi di amore. Alla sua morte, le succederà il figlio-nemico Paolo, che tenterà dì distruggere la sua opera, finché verrà egli stesso ucciso da congiurati guidati da Zubov: così finalmente salirà al trono di Russia il nipote prediletto Alessandro I. La " principessa tedesca, nelle cui vene non scorreva neppure una goccia di sangue slavo, ha saputo incarnare mirabilmente la Santa Russia e farne una grande potenza europea che, sconfitto Napoleone, porterà i suoi eserciti vittoriosi dentro Parigi, cancellando fin le ultime tracce dell'odiata rivoluzione e del suo erede che era giunto, meno di due anni prima, a far sventolare il tricolore francese sulle mura del Cremlino. Guido Artom Pietro Caterina II