Per l'extraterrestre, le bambole o i soldatini?

Per l'extraterrestre, le bambole o i soldatini? Un racconto di fantascienza «pedagogico», dalla parte delle bambine Per l'extraterrestre, le bambole o i soldatini? Bianca Pitzorno EXTRATERRESTRE ALLA PARI La Sorgente, Milano 192 pagine, 5000 lire HA occhi violetti e capelli che non possono essere tagliati, tanto che per accorciarli bisogna ricorrere a una candela accesa. Si chiama Mo ed è la prima creatura di Deneb che approda sul nostro pianeta. Deneb fa parte della costellazione del Cigno, dista dalla Terra ben 12 anni luce, ed ha abitanti molto simili a noi, tranne che per qualche particolare. Ad esempio un anno denebiano corrisponde a tre dei nostri. Questo non costituisce un problema per Mo che ha trent'anni denebiani e ne dimostra dieci terrestri; il problema grosso è un altro. Non si sa se sia ma¬ schio o femmina. Vi pare niente? La sua storia ce la racconta Bianca Pitzorno in Extraterrestre alla pari. Il romanzo esce presso La Sorgente nella rinnovata collana-ragazzi che si chiama ora «nuove bimbe», ed ha una veste grafica che ricorda le collane per giovanetti della nostra fanciullezza. Che lo leggano le ragazzine va benissimo: si divertiranno parecchio è vi ritroveranno molti dei propri problemi. Peccato, però, che quel «nuove bimbe» rischi di tenerlo fuori dalla portata dei maschi, perchè il libro parla anche dei loro problemi; e proprio per questo segna una svolta nella narrativa «dalla parte delle bambine», sinora impegnata nel rivendicare diritti maschili per le donne senza preoccuparsi del contrario. E invece in¬ ventare oggi un nuovo modo d'essere donna ha come ineliminabile contropartita anche quello di trovar nuovi ruoli per l'uomo. La Gianini-Belotti, nel suo Dalla parte delle bambine, aveva già posto la questione. Ma non mi sembra che finora — nell'ambito della narrativa per ragazzi — qualcuno avesse raccolto la sfida. E quanti se la sentirebbero, a cuor leggero, di rivendicare per i propri figli maschi il diritto al piccolo punto e al trucco? Mo, sulla Terra, è in cerca di un sesso. Su Deneb nessuno si è mai preoccupato di. queste cose. Lassù non si nasce come qui, con differenze sessuali: queste vengono fuori dopo, al momento di metter su famiglia, cioè sui cinquantanni, denebiani si intende, che sarebbero poi i nostri diciassette. I genitori cercano piuttosto che i figli crescano sani, svegli, e tirino fuori tutte le proprie possibilità. Appena Mo scende sulla Terra succede un putiferio. Bisogna darle una bambola, o dargli dei soldatini? Infilarle una gonna o infilargli i pantaloni? H problema è anche linguistico, "perchè Mo atterra proprio in Italia e l'italiano, si sa, ignora l'uso del neutro che invece l'inglese e il tedesco prevedono. H problema .delle reali libertà dell'infanzia è sempre stato un leit-motiv della narrativa di Bianca Pitzorno, sia nei due romanzi fantascientifici pubblicati dalla Bietti (eterofilla, già tradotto in Polonia e in procinto di diventar film e Sette Robinson nell'isola matta che ha avuto il premio Monza-Selezione nel 1974), sia nei due romanzi storici apparsi nei «cronolibri» della Rusconi (L'ammazzane di Alessandro che più direttamente tocca il problema dell'educazione delle bambine e La giustizia di Salomone che ha avuto il premio Selezione-Bancarellino 1979). Questa volta la Pitzorno è tornata alla fantascienza, per un pamphlet pedagogico che si dipana in chiave umoristica. Non per addolcire la pillola, piuttosto perché soltanto con l'umorismo si può dar risalto a tutta l'illogicità delie minime situazioni quotidiane che impastoiano l'infaiizia d'oggi, solo in apparenza liberata dal permissivismo e da tanti aji.trij«tónii» * Questo pamphlet, così impegnato, non pesa affatto, si legge d'un fiato e rischia di essere addirittura più spiritoso e rivoluzionario di Pippi Calzelunghe. Teresa Buongiorno

Persone citate: Belotti, Bianca Pitzorno, Gianini, Pippi, Pitzorno, Robinson, Rusconi, Teresa Buongiorno

Luoghi citati: Italia, Milano, Monza, Polonia