CRITICA LETTERARIA

CRITICA LETTERARIA CRITICA LETTERARIA Tomizza e la "frontiera Marco Neh-otti INVITO ALLA LETTURA DI TOMIZZA Mursia, Milano 144 pagine, 2500 lire (m.r.) Tutta l'opera di Tomizza è percorsa dalla «bruciante storia dell'Istria con la drammatica vicenda dell'esodo in massa». In questo dramma profondamento sofferto e vissuto nel chiuso della coscienza è la radice del suo impegno di scrittore, come sottolinea Neirotti in questo lucido e appassionato profilo. i I contadini sradicati di una terra di frontiera, con la prospettiva di diventare dei piccolo borghesi infelicemente inurbati, sono gli umili protagonisti dei suoi roman¬ zi e dei suoi racconti, dal neoverismo di Materada allo scavo psicologico de L'albero dei sogni, dai toni fiabeschi de La torre capovolta alla scanzonata allegria de La città di Miriam. Fili narrativi diversi e convergenti nel respiro epico de La miglior, vita, vincitore dello Strega nel 1977, dove in primo piano c'è «la Storia, subita o combattuta, costruita o accettata, osservata o ignorata». Protagonista silenzioso e partecipe è ancora una volta il mondo istriano, una piccola provincia mitteleuropea lacerata da intemi conflitti, scontro di costumi, ideologie e razze diverse. Sono personaggi sofferenti e da sempre svuotati dal bisogno di una patria, proiettati alta ricerca di un'identità Giovannelfa Desideri iì ANTOLOGIA DELLA RIVISTA "CORRENTE" Guida, Napoli, 310 pagine, 5200 lire (giorgio ficara) Una rivista messa su in fretta nel '30 dal giovanissimo Ernesto Treccani, con i soldi e il sorriso del papà Senatore, e tanta •freschezza sensitiva e buon volere»; ci scrivono giovanissimi patrizi lombardi come Ludovico Barbiano di Belgioioso o Gian Paolo Melzi d'Eril, anche se all'inizio nessuno conosce bene le idee dell'altro e forse nemmeno le proprie. Tutti graziosamente eclettici, questi ex-allievi del liceo Berchet lavorano in •una specie di piccolo parlamentino ristretto», da cui tuttavia con un po' di esercizio e acquisti fortunati (un solariano come Gadda, ad esempio), prendono forma, parallele o intersecate, alcune linee non trascurabili del Novecento letterario. Giovannella Desideri, accanto alla comune matrice anticrociana (quasi una colla fra le varie opinioni) e all'insofferenza contenuta verso il regime, fa luce specialmente sull'ermetismo dei Luzi, Bo, Macrì, Bigongiari, ecc., la fenomenologia illustre dei Banfi, Ancescili, Paci, e poi su una vasta trama di militanze più particolari. Da Lattuada, che conduce « ragionamen ti estremi» intorno a Griffith e Dreyer, a Luigi Rognoni con i suoi primi appunti su Béla Bartok, al magico e lontano Delfini, ognuno come può e sa, nonostante i •giudizi improvvisati o infatuati», si riprende un'immagine della propria vita che —ostinatamente a quél tempo —pare sottrarglisi e svanire.

Luoghi citati: Istria, Milano, Napoli