Poeti del '900 made in Usa

Poeti del '900 made in Usa Poeti del '900 made in Usa Sergio Perosa (a cura di) DAFROSTALOWELL Accademia, Milano. " 572 pagine, 8000 lire. UNA buona antologia non è né una catalogazione sistematica, né una raccolta casuale: è una scelta rigorosa ma inevitabilmente parziale, che deve seguire criteri precisi ed univoci senza tuttavia escludere le possibilità e le aperture più diverse; presuppone la padronanza di una materia molto vasta, di cui va rispettata l'integrità nell'esercizio di un giudizio crìtico continuamente giustificabile; deve insomma riassumere in sé le qualità più difficili dell'analisi e della sintesi. Alla luce di queste considerazioni apprezziamo il rigore e l'onestà con cui Sergio Perosa affronta il campo della poesia americana del D00. Nella lunga introduzione, elencate le varie tentazioni di parzialità cui la materia lo espone, egli traccia una mappa intricata ma lucidissima della poesia americana di questo secolo, seguendone con instancabile attenzione le infinite ramificazioni e le più o meno prevedibili convergenze. Attraverso lo sperimentalismo delle avanguardie storiche, il proiettivismo postmoderno dei Black Mountain Poets e la protesta ambiguamente neoromantica dei Beats, fino all'autobiografismo «confessionale» di questi ultimi anni, vengono ripercorsi tutti gli itinerari poetici dall'inizio del secolo ai nostri giorni, dove i tracciati — via via sempre più difficili da seguire—si interrompono. «Alla fine di questa lunga carrellata su oltre settantanni di poesia americana» riconosce Perosa «[il critico] non ha scoperte o rovesciamenti sensazionali da proporre». Una volta tracciata la mappa con attenzione ai particolari, può però provare a gettarvi uno sguardo d'insieme, per coglierne le forme dominanti ed i toni- caratteristici. Emerge così l'aspirazione generale verso un'esperienza totalizzante, perseguita con un impegno aggressivo e quasi violento e con un completo coinvolgimento del poeta nella sua materia; per vie diverse, in un intreccio di relazioni legittimamente estese anche alle reazioni ed ai contrasti, si segue la grande linea epico-drammatica, che discende direttamente dalle ottocentesche Leaves of Grass di Whitman. Nel titolo stesso del resto troviamo gli estremi ideali, la direzione dell'antologia: da Frost, grìgio interprete del New England, chiuso in un provincialismo duro e disperato, a Lowell, poeta dell'io e della storia, conciliatore di tradizione ed esperienza, di oggetto e soggetto. Poco importa che questi non siano i nomi che aprono e chiudono materialmente la raccolta: essi indicano due momenti significativi, se non di un itinerario, certo di una tendenza; non punti di partenza e di arrivo di un percorso concluso, ma due punti posti su una stessa linea Nella redazione dell'antologia, Perosa si è avvalso peraltro di due validi collaboratori, Giovanni Zanmarchi e Rosella Marnali Zorzi, che nelle preziose note introduttive forniscono al lettore attento il profilo e la bibliografia di ciascuno dei ben 46 poeti rappresentati. A cura degli stessi collaboratori è inoltre la quasi totalità delle traduzioni. Chiara Rabitti

Luoghi citati: Milano, Usa