Anabasi a New York con i guerrieri della notte di Sandro Casazza
Anabasi a New York con i guerrieri della notte II romanzo di Sol Yurick, più duro e violento del film di Walter Hill Anabasi a New York con i guerrieri della notte So: Yurick I GUERRIERI DELLA NOTTE Sperling & Kupfer, Milano 271 pagine, 5500 lire DAL Bronx a Coney Island, come da Babilonia al Ponto. Un'idea originale e spericolata: ispirarsi all'Anabasi di Senofonte e alla ritirata dell'esercito grecò, dopo la battaglia contro Artaserse, per raccontare le gesta di un manipolo di «guerrieri» uniti sotto le insegne di una banda giovanile. Sfondo è la New York notturna, surreale e insidiosa, tra l'ostilità di gang nemiche che difendono con la vita i loro territori. II libro dello scrittore americano Sol Yurick, porta come data-dei primo Copyright il 1965. Quindici anni di oscura fortuna letteraria e commerciale fino al nuovo lancio nel. mercato internazionale sulla coda del successo e delle polemiche (di odore pubblicitario) sollevate dal film di Walter Hill «The Warriors», da qualche .giorno anche nei cinema italiani con lo stesso titolo del romanzo. La pasta del racconto si modella in pura dimensione di fisicità: corpi che incontrano altri corpi, cose, oggetti e reagiscono in aggressione o difesa sènza alcuna articolazione psicologi-, ca, morale, sociale. Le uniche emozioni sono la paura, il coraggio, il sesso; i meccanismi dell'intelletto messi in moto si arrestano ad elementari tattiche di sfida o di attacco; il solo sentimento avvertibile è un ottuso «machismo» di camerati combattenti. Sono «guerrieri» collaudati allo scontro, alla battaglia, macchine semplici e brutali pronte alla violenza, quasi senza cattiveria, con una umanità prosciugata ai bisogni essenziali. Su questa sottile e audace traccia narrativa, Yurick costruisce un racconto di suspense e agonismo che offre, nel paradosso, il senso di una moderna metropoli mostruosa, crudelmente primordiale, con i feroci confronti per la sopravvivenza che nasconde. Un'epica urbana della miseria e delia violenza, spietata perché immune da moralismi melodrammatici. H libro ricerca attraverso la linearità dei personaggi, delle situazioni, dei significati, così come nella schematica costruzione della vicenda e nella dura gergalità dei linguaggio (probabilmente molto sfumato nella traduzione) gli stereotipi narrativi e iconografici del fumetto. Sfruttando le possibilità espressive legate alla striscia il regista Walter Hill ha impaginato un fumetto cinematografico scrupolosamente confezionato per il fabbisogno culturale, sociale e spettacolare di un pubblico allenato al consumo di questo genere di letteratu- ra per immagini. Le coordinate intellettuali del «destinatario» al consumo sono già suggerite nel libro in cui si descrive il «guerriero» Junior, intento nella lettura di un giornalino' ispirato alle imprese dell'esercito greco. Il film conserva del romanzo soltanto l'anima e la dorsale narrativa (l'angoscia della riti-, rata verso la, sicurezza e la protezione della patria-quartiere) mentre si allontana decisamente in numerosi risvolti della trama, nei personaggi, nei-fatti, anche nei nomi. La violenza di alcune pagine si ammorbidisce davanti alla macchina da presa di Hill in una sorta di atletica maratona attraverso la notte ne¬ wyorchese, dove gli ostacoli, in un'oleografia di lontane ambizioni kubrikiane, sono rappresentati dai poliziotti e dalle bande che sbarrano la strada ai Guerrieri. C'è molta azione e poco ritmo, tanto fiatone " e poca suspense. Ma gran parte del giovane pubblico cinematografico non si pone troppi problemi espressivi, come già per la «Febbre del sabato» o per «Grease», segue gli exploit muscolari dei suoi ero: (alla fine positivi) e volta «pagina» al termine di ogni sequenza, come se sfogliasse una sorta di «Anabasi a New York» in un fumetto animato. . Sandro Casazza Una scena del film «I guerrieri della notte»
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