Cavalieri armati di matita

Cavalieri armati di matita Cavalieri armati di matita STA per uscire da Feltrinelli tradotto da Beniamino Vignola Comandante ■ Veneno di Manuel Pereira Quinteiro, trentunenne scrittore cubano. E' LI suo primo romanzo, scritto tra il settembre 1972 e il marzo 1974 e pubblicato all'Avana nel 1977. L'esperienza decisiva della rivoluzione cubana, che ha nutrito l'adolescenza di Pereira, ispira il linguaggio, i personaggi e le avventure del suo romanzo. Protagonista è Joaquìn Iznaga, brigatista non ancora quindicenne vissuto tra «le barbe, i capelli e le collane dei ribelli che presero l'Avana». Non è un brigatista che lancia bombe e sparge il terrore, ma un giovane impegnato nel rinnovamento politico e culturale del paese. Joaquìn e i suoi compagni studiano i metodi di alfabetizzazione, insegnano a leggere e scrivere ai contadini cubani in pianura, sulle montagne e sulla còsta. Scelgono di andare a El Veneno, il luogo più impervio e lontano della Sierra Maestra, una terra dai ritmi lenti dove la gente «parla scarso». Su queste colline, sconvolte da piogge torrenziali e attraversate da burroni «che non si sa dove finiscono», nasce l'amicizia tra Joaquìn e la famiglia di Menzelano Aroma, un contadino meticcio che conosce tutti i segreti della terra e del lavoro manuale ma rifiuta l'apprendimento della scrittura. Gli basta imparare a scrivere il proprio nome per non essere più ingannato da chi possiede un minimo di cultura. Le croci tutte uguali degli analfabeti gli hanno già fatto perdere terreni e raccolti. Menzelano è una umanissima figura di contadino, che diventa il simbolo del guerriero cubano, «svelto a battersi con le ombre come con le presenze reali». Vede spettri tra gli alberi del fiume e sogna battaglie fluviali dove Pereira rivela notevoli doti visionarie e fantastiche. Joaquìn scopre lentamente che la sua missione nella Sierra non è solo quella di insegnare a leggere e scrivere a contadini analfabeti, ma anche quella di spiegare l'esistenza e il funzionamento di cose «astratte», in quanto appartenenti ad una cultura completamente diversa: Disegna treni e navi sulla lavagna, spiega cos'è il mare a gente che non l'ha mai visto né in realtà né sulle cartine geografiche. Per gli abitanti della Sierra, che mangiano mandioca e mais tostato e si dissetano con manghi e papaie, l'Avana è parola magica che rinvia a un altro pianeta. Tra caverne popolate di pipistrelli Jaime il Fantasma compie le sue stregonerie per terrorizzare il visionario e fantasticante Menzelano. E' un mondo dove le figure fa¬ volose di Cacciaocchi e Mangiavetti sono più importanti di quelle storiche. L'assassinio di Lumumba, l'arrivo all'Avana del cosmonauta Gagarin, il suicidio di Hemingway, sono eventi storici che segnano l'inizio degli anni Sessanta, ma per questi contadini cubani il personaggio più importante è l'ubriacone che mastica vetri o l'uomo che getta gli occhi in fondo alla schiena. Quando la Campagna di Alfabetizzazione, iniziata da Fide! Castro nel 1961, sta per finire, Joaquìn parte e torna all'Avana. E' vissuto nove mesi in uno spazio atemporale, dove l'unico calendario per misurare il tempo si stabiliva sulla periodica nascita dei figli. Anche l'amore con Fulgida Aroma, una delle figlie di Menzelano, rimane inconcluso. Joaquìn non ne percorre fino in fondo i sentieri tentatori e abissali. Gli rimane una collana di conchigtie come ricordo e il sogno sul treno del ritorno. Si vede bambino che galleggia su una carriola per le vie di una città dove crescono alberi tropicali. Le piazze diventano montagne e le strade selve. Vestito da ribelle, assiste a una levitazione generali tra cavalli di fumo e uccelli che pattinano. Il risveglio coincide con l'immagine finale del popolo dell'Avana, che si accalca sulle strade, i. balconi, i tetti e i marciapiedi per festeggiare gli alfabetizzatoli. Gigantesche matite di cartone innalzate verso il cielo raffigurano le armi simboliche di questi cavalieri erranti della cultura. Massimo Romano gpg

Persone citate: Beniamino Vignola, Gagarin, Hemingway, Lumumba, Manuel Pereira Quinteiro, Massimo Romano, Pereira

Luoghi citati: Avana, El Veneno