POESIA

POESIA POESIA Versi di rabbia e di denuncia Langstcn Hughes BLUES E POESIE (a cura di Barbara Lanati) Roma, Newton Compton editori, 143 pagine, 2500 lire (chiara rabitti) Da Eliot a Williams, da Olson a Lowell, i poeti americani di questo secolo sembrano tutti più o meno preoccupati di definire che cosa sia la poesia, quale debba essere il suo rapporto con la realtà, come vada scritta e come ■ vada letta. Non è così per Langston Hughes, uno dei più rappresentativi esponenti della cultura negra americana: la sua poesia risponde infatti ad istanze troppo urgenti per essere spiegata e giustificata; i suoi contenuti sono troppo brucianti per sopportare il travestimento di preziosità e artifici formali Come tutta la poesia degli emarginati, quella di Hughes è una poesia di rabbia e di denuncia. . Negro americano dalla pelle chiara e dal sangue cherokee, Hughes soffrì intensamente la sua condizione di «diverso»; studente alla Columbia University di New York, mozzo sulla rotta africana, lavapiatti a Parigi laureato infine alla Lincoln University in Pennsylvania, non si stancò di viaggiare e di scrivere, continuamente esplorando la realtà dei negri d'America e prestandole per la prima volta la forza della parola scritta. L'opera di Hughes apparve nel contesto della Harlem Renaissance, in un momento cioè in cui il negro diventava improvvisamente di moda, accettato e riconosciuto dalla cultura bianca che ne prendeva benignamente atto come di una realtà (o di un fenomeno) ormai incontestabile, senza preoccuparsi di coglierne i problemi i malesseri e le contraddizioni Cosi la riflessione e l'autocritica che accompagnano (ma non sempre temperano) in Hughes l'esplosione della rabbia negra, non furono in molti casi capite né dai bianchi che giunsero a lodare F«università* del poeta, né dai neri che non vollero riconoscersi nella sua «poesia da spazzatura». In realtà, come testimoniano le poesie di questa raccolta ed il breve, intelligente saggio con cui Barbara Lanari le introduce, l'operazione culturale di Hughes era stata consapevole e appassionata: cantandola dolorosa «differenza» della sua razza, la miseria di uomini e donne stanchi di lottare, il tradimento del comune sogno americano di libertà, egli non si riduceva infatti a fissare sulla pagina i motivi della ti-ac zione orale negra, né a riconfermare passivamente gii stereotipi cari a più di un secolo di letteratura bianca. William Carlos Williams POESIE Prefazione di Claudio Gerite? Cura e traduzione di Barbara Lanatl Roma, Newton -Compton editori 100 pagine, 2500 lire (eh. r.) Quando nel 1922 apparve The Waste Land, William Carlos Williams la definì «una grande catastrofe per le nostre lèttere». Non certo perché ritenesse Eliot un poeta mediocre, ma proprio perché riconosceva in quest'opera di genio che «restituiva la poesia alle Accademie» là straordinaria vitalità di un universo poetico opposto a quello che egli stesso in quel periodo si sforzava di costruire. In contrasto con il metafisico Eliot, rappresentante di quello che è stato letterariamente definito il «ritorno del Mayflower», William Carlos Williams è infatti il poeta' della realtà quotidiana e soprattutto il poeta dell'America, di quell'America cui rimase rigorosamente fedele pur scoprendone con coraggio miserie e squallori L'itinerario poetic i di Williams è in realtà molto complesso e significativo nel contesto della poesia americana del '900.. Seguace da principio deU'tmagismo, egli muove poi, con chiari riferimenti whitmanianl verso. l'epica; ma proprio nel tentativo di scrivere l'epica americana, sulle tracce di Poe finisce per negarne ogni possibilità riconoscendo l'essenziale antiepicità dell'esistenza. Attraverso l'esperienza dell'avanguardia e la •riprésa» whitmaniana del secondo dopoguerra, Williams perviene dunque a posizioni che lo vogliono caposcuola dei Beats e dei Black Mountain Poets, per approdare alla poesia post-moderna dell'io e del mondo. Barbara Lanuti raccoglie e traduce in questo volumetto una serie di composizioni giovanili tratte da The Tempere (1913) e Al Que Quiere! (1917). Sono opere legate alle iniziali esperienze imagiste del poeta, ed ai suoi primi tentativi di superare la tradizione in .un rinnovamento tematico e linguistico; nell'eterogeneità e nelle contraddizioni si '- avverte chiaramente il faticoso sovrapporsi dei due modelli Poe e Whitman, che solo più tardi potranno trovare il loro equilibrio all'interno di un'ispirazione matura e originale. Emergono tuttavia fin da questi primi componimenti i motivi caratteristici di tutta la produzione di Williams:

Luoghi citati: America, New York, Parigi, Pennsylvania, Roma