Contro Croce, «testa di turco»

Contro Croce, «testa di turco» Contro Croce, «testa di turco» ,II carteggio fra il filosofo e Torraca: un'amicizia finita col fascismo CARTEGGIO FRA BENEDETTO CROCE E FRANCESCO TORRACA (a cura di Ettore Guerriero) Congedo, Gelatina (Lecce) 320 pagine, s.i.p.. UN passo avanti nella pubblicazione dell'epistolario di Croce. Appare il carteggio, finora inedito, ch'egli tenne con Francesco Torraca, dallo stesso filosofo definito il maggiore fra i discepoli di Francesco De Sanctis, e «al quale si deve se a noi, che non potemmo udirne hi viva parola, sono state conservate le lezioni del maestro». All'edizione ha concorso Alda Croce mettendo a disposizione del curatore, Ettore Guerriero, il carteggio, documenti, libri L'introduzione, le tavole, le fitte note forniscono un buon corredo illustrativo. Recano anche testi poco noti, talora inediti (tale il caso d'una lettera di Croce a Gentile sul congresso filosofico di Heidelberg: 1908). Una presentazione di G. Pugliese Carratelli, direttore dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici (fondato da Croce), collega il carteggio con l'attesa pubblicazione, dell'intero epistolario cro¬ . ... - ciano, della quale l'Istituto si è assunta la cura: un disegno d'importanza culturale indubbia, anche da punti di vista non crociani R carteggio con Torraca si svolse dal 1886 al 1933. Riflette dapprima interessi eruditi Fra il '95 e il '96 una svolta: dall'erudizione alla metodologia e alla critica letteraria Del libro La critica letteraria. Questioni teoriche (che gli frutta anche l'esperienza d'un duello) Croce scrive che gli «procura da ogni parte villanie ed attacchi»; si rivolge a Torraca perché sia giudicato lealmente Intervenendo dopo un anno, Torraca loda l'operosità di Croce ma sostiene posizioni caratterizzate dal positivismo e dall'evoluzionismo di Spencer. Influsso delle simpatie dell'ultimo De Sanctis per il realismo e il naturalismo (U darwinismo nell'arte, studi su Zola, ecc.)? Croce oppone anzitutto: «Mi pare che voi non assegniate la conveniente importanza alle quistioni filosofiche»; e pia avanti: «Ricordo che il De Sanctis [...] fece alcune obiezioni fondamentali sui valore della scienza sociologica deUo Spencer. Ed ora il movimento scientifico del socialismo ha squarciato i fianchi a quella dottrina». D/'on/i n ri irò ri oli'orli Z>ÌnTU> Passa a dire dell'edizione delle lezioni di De Sanctis, uno dei maggiori legami in questa corrispondenza. Progetti editoriali scambi di libri, di notizie di giudizi sono motivi molto frequenti R carteggio ha carattere confidenziale tocca talora aspetti personali e familiari (come in certi accenni a «Elenina» e alle altre figlie di Croce), ma non arriva all'intimità.Riferimenti molteplici a figure di spicco: Settembrini Carducci Silvio Spaventa, Giustino Fortunato, Pascoli D'Annunzio, Salvemini e tanti altri Riflessi di momenti rilevanti dell'itinerario di Croce: l'Estetica, la «Critica», ecc. Con gli studi. altri impegni di due uomini operosi Rari, invece, e tenui i riflessi delle grandi questioni politiche, sociali e generalmente pubbliche di quel cinquantennio. Anche della prima guerra mondiale c'è un'eco fuggevole E tuttavia apolitica la ragione di fondo per cui nel '33 i rapporti fra i due si ruppero. Motivo occasionale una disputa su Ruggero Bonghi Nelle due ultime sue lettere Croce rimprovera a Torraca un atteggiamento polemico nei suoi riguardi, come scriveva nella «Critica» dello stesso anno '33: «ci «Che sia vezzo ora in Italia di partire in guerra contro di me a ogni mio detto o di cogliere occasione e pretesto per rendermi tributo di qualche sgarberia, è cosa alla quale sono ormai adusato e di cui f o il conto che merita, considerandola affaccendamento di zelo servile o povero espediente di chi, non avendo nulla di proprio da dire, immagina di poter fare, per quella via, con poca spesa bella figura. Ma che il Torraca non si sia guardato da quest'aura dei tempi, e, dovendo scrivere la prefazione a una raccolta di scritti manzoniani del Bonghi, batta anche lui sull'odierna "testa di turco" [...] confesso che mi ha meravigliato». Ribatteva Torraca, nella lettera che chiude il carteggio: «Avete mutato una serena discussione storico-letteraria in questione personale; ma nessuno meglio di voi sa che io non posso essere aggregato alla turba, che si accanisce contro di voi..». Per la questione specifica, quello di Croce era solo un sospetto. Torraca s'era effettivamente messo sulla china dell'ossequio al regime fascista Non poteva Croce riconoscere in lui uno spirito fraterno. Francesco Giancottj

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