Al di sopra di ogni delitto di Michele Pantaleone

Al di sopra di ogni delitto Al di sopra di ogni delitto L'assassinio di Boris Giuliano, vice questore e capo della Squadra Mobile di Palermo, ha riportato ancora una volta alla ribalta i legami tra mafia e droga. Il caso non è ancora risolto, ma il movente sembra chiaro. Boris Giuliano aveva sferrato duri colpi al «racket» della droga. Da Palermo, in collaborazione con Washington, con le sue indagini danneggiava gli interessi di «Cosa Nostra» e della mafia corieonesé. Sul traffico degli stupefacenti, l'organizzazione che sta dietro, l'intreccio di rapporti tra Sicilia e America abbiamo chiesto un articolo a Michele Pantaleone, autore di alcuni libri sull'argomento. Egli ha pubblicato tra l'altro «Mafia e politica» «Mafia e droga», «Antimafia: occasione mancata» (Einaudi) e «Il sasso in bocca - Mafia e Cosa Nostra» (Cappelli). Attualmente Pantaleone collabora alla realizzazione di un film in Sicilia ricavato dal suo libro «Mafia e droga». COSA Nostra» è fl termine coniato in America negli Anni 30 per indicare l'uomo politico «amico degli amici» o il «picciotto» di origine siciliana sul quale la mafia siculo-americana poteva e doveva fare assegnamento, in contrapposizione alla vecchia «Mano Nera» nella quale dominava-, no irlandesi, francesi, calabresi e napoletani «Cosa Nostra», concetto sintetizzato per affermare che gli affiliati «debbono essere delle nostre parti; Cosa Nostra, insomma»! divenne un sinonimo convenzionale, per indicare la nuova organizzazione nella quale «capi famiglia» e affiliati dovevano essere tutti di origine siciliana pei soppiantare il vecchio «sindacato della Mano Nera». Lo sbarco degli-americani in Sicilia nel 1943 — al seguito dei quali era il grande gangster Lucky Luciano, rilasciato in libertà per i servizi resi alla Naval Intelligence Force — favorì e consolidò i legami tra mafia e «Cosa Nostra», e"il Canale di Sicilia o mare di nessuno, come viene chiamata la parte del Mediterraneo tra la Sicilia e la Tunisia — diventò il centro del traffico degli stupefacenti tra il Medio Oriente e l'America, men-, tre numerosi «picciotti» siciliani si dedicarono all'attività di «corrieri» facendo la spola tra la Sicilia e gli Stati Uniti d'America. Sorsero a Palermo le gangs dei Greco di Ciaculli, dei La Barbera di Pallavicino, dei Puscedda, dei Mancino, dei Davi, dei Badalamenti e nella provincia di Trapani quelle di Rimi, di Zizzo, di Marogioglio e di Mancuso mentre i boss siculo-america ni Frank Coppola, Nik Gentile, Joe Pici, Cesare Manzella, Gaspare Maggadino trasferivano rispettivamente le loro residenze a Pomezia, a Cattolica Eraclea, a Tornila in Brianza, a Cinisi e a Castellammare. Negli Anni 50. il traffico degli stupefacenti in transito dalla Sicilia raggiunse tale sviluppo e creò facili e rapidi arricchimenti da contaminare molti settori della vita pubblica. Lo scontro tra le diverse gangs diede luogo alle feroci faide (213 omicidi nei primi cinque mesi dell'anno 1965) di fronte alle quali i poteri esecutivo e legislativo promulgarono leggi speciali ed adottarono misure straordinarie per sradicare la malapianta della mafia. Sorse così la Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno iella mafia in Sicilia. Dopo le reboanti dichiarazioni dell'Antimafia, l'attività ; l'impegno delle Forze dell'Ordine diedero un duro colpo all'organizzazione mafiosa dedita al traffico degli stupefacenti, che fino a quel periodo si era svolto indisturbato lungo la costa tra Palermo e Trapani, zona di origine di quasi tutti i grandi boss di «Cosa Nostra» e dei «corrieri» siciliani. Risale agli anni 1963-1965 il trasferimento del traffico sulle altre coste dell'isola e su quelle continentali e principalmente su quelle napoletane e calabresi II triennio. 1963-1965 coincide con il per riodo della presenza della mafia su tutto il territorio nazionale. Ed è il periodo durante il quale i siciliani passano in secondo piano rispetto alle più forti organizzazioni calabresi e nordiche. Il fallimento dell'antimafia ripropone per «Cosa Nostra» in America e per la mafia in Sicilia il problema del ritorno di tutto il potere nelle mani dei siculi-americani e con esso il ritorno in Sicilia. . La fascia costiera tra Palermo e Trapani, gli aeroporti di' Punta Raisi e di Birgi diventano di nuovo i luoghi preferiti dal gangsterismo, e per il traffico degli stupefacenti, e per quello delle armi da e per il Mediò Oriente. Con il ritorno dei traffici criminosi riprendono anche gli assassinii a catena: cade Beppe Di Cristina, Giuseppe Madonia, cadono molti altri boss e corrieri in Sicilia ed in America, e cade anche il vice questore di Palermo, Boris Giuliano, l'unico funzionario di polizia italiano chiamato dalla polizia americana a frequentare un corso di specializzazione per la lotta contro il traffico della droga. Boris Giuliano, poliziotto per istinto, novello Petrosino, dopo il corso continua ad inviare al Drug Enforoement Administration di New York copia di quei rapporti sull'indagine condotta hi Sicilia, nei quali sono indiziati anche grossi nomi di.«CosaNostra»! L'assassinio del vice questore Giuliano ripropone con la stessa drammaticità dei primi anni del 1960 il problema della ferocia della mafia in Sicilia e del collegamento con «Cosa Nostra». Il problema è nazionale , e come tale deve essere affrontato. Limitarlo alle formali manifestazioni di cordoglio o di. sdegno non solo è dimostrazione di incapacità del potere esecutivo, ma rappresenta indiretto incentivo per il rafforzamento del fenomeno della mafia su tutto il territorio nazionale. Michele Pantaleone ' L'assassinio del yicequestore di Palermo riporta alla ribalta il legame tra mafia e droga. Un articolo di Michele Pantaleone sui nuovi traffici di stupefacenti che passano per La Sicilia e sui rapporti con «Cosa Nostra» Un boss della mafia: Lucky Luciano