Fra tre anni, squilibrio planetario

Fra tre anni, squilibrio planetario L'astrologo Barbault annuncia una «concentrazione di pianeti» Fra tre anni, squilibrio planetario IN un recente programma televisivo trasmesso da una delle più importanti reti statunitensi, un noto studioso di astrologia, Noel Tyh richiesto di fare delle previsioni, astrologiche ha' pronosticato che prossimamente ci saranno «gravi disordini nel Medio-Oriente perché dal tempo di Adamo ed Eva il Medio-Oriente è un focolaio di disordini». La battuta, ovviamente polemica, vuol stigmatizzare le leggerezze con cui astrologi maghi e veggenti si lanciano in pronostici la cui unica caratteristica è quella di esser chiaramente cervellotici «La divinazione», che oggi con termine più tecnico, quindi supposto più attendibile, si usa chiamare «previsione», è una di quelle «ne^ cessità», cui gli esseri umani nella loro fragilità di mortali sono per loro natura costretti La tradizione annovera un vasto e imprecisato numero di tecniche a sfondo religioso, esoterico, essoterico, misteriosofico, scientifico etc, che sono state via via inventate e usate per scoprire cosa ci serba il domani Tra tutte, quella astrologica ha se non altro il vantaggio di esser la più antica e di fondarsi ove sia correttamente svolta, sull'osservazione di fenomeni cosmici Per intenderli l'osservatore (l'astrologo) non deve ricorrere a facoltà paranormali beasi più pedestreménte, alle facoltà logiche del suo cervello. Ciò significa che mentre la pre¬ visione dell'oracolo, pizia o sciamano, è dipendente da una soggettiva «veggenza», la previsione dell'àstrologosi basa su dati oggettivi a lui esterni André Barbault, celebre astrologo francese, si occupa da più di quarantanni di «Astrologia mondiale». Tale è il titolo dell'ultima sua fatica, edita in questi giorni a Parigi da Fayard (332 pagine), n sottotitolo, «R grande squilibrio planetario del 1982-1983», suona come una non larvata minaccia che ci aspetta al varco. Barbault parte dalla teoria (la cui primigenia formulazione si perde nella notte dei tempi) che la vita del mondo sia ritmata dai movimenti ciclici e che l'Universo sarebbe nato da una grande congiunzione planetaria La teoria, del resto, non si discosta molto da quella del «Big-Bang» elaborata dalla fìsica moderna. Per capire e prevedere cosa accadrà sulla terra bisogna partire dal ciclo che ogni pianeta del sistema solare compie nella sua ripetitiva rotazione intorno al Sole, che del sistema sta al centro. Servendosi di un indice matematico, che tiene conto delle reciproche posizioni dei pianeti in questo movimento e confrontando l'indice con gli accadimenti storici Barbault ha scoperto che in tutti i periodi di «concentrazione planetaria» (quando cioè i pianeti «si ammassano» in una zona del cielo piuttosto ristretta) la terra e i suoi abitanti subiscono l'effetto di forze contrastanti - Tra 1982 e il 1983, Giove, Saturno, Urano, Nettuno si troveranno tra la fine della Bilancia e l'inizio del Capricorno, entro cioè 60 gradi del cerchio zodiacale, mentre il Sole, la Luna, Mercurio, Venere e Marte vi transiteranno nel novembre 1982. Tale concentrazione astronomica, che si ripete ciclicamente ogni 5 secoli ovviamente in diverse zone dello Zodiaco e con diverse configurazioni è portatrice di squilibrio e in ogni modo particolarmente significativa per la storia dell'umanità Barbault si guarda dal dirci che cosa accadrà in questi anni Segnala soltanto una «tappa capitale» per l'Unione Sovietica alla fine degli anni 1980, quando si verificherà una congiunzione Saturno-Nettuno, astri Le cui posizioni giocano un preciso ruolo nella storia della Russia La teoria che Barbault ci propone in questo libro, verificata con gli accadimenti storici degli ultimi venti secoli risulta piuttosto probante, A questo punto le alternative non sembrano molte: o seguire l'usanza degli struzzi e con il naso ficcato nella sabbia sperare che il disastro non avvenga, o illuderci che personalmente non ci tocchi troppo, oppure, augurarci che i potenti della terra, ammoniti dalla consistenza del pronostico, si sforzino di comporre i termini di una congiuntura, in ogni caso poco allettante. Serena Foglia

Luoghi citati: Fayard, Parigi, Russia, Unione Sovietica