Scoppia a Madrid l'ira di Achille

Scoppia a Madrid l'ira di Achille Da Luis Goytisolo la più importante novità della Spagna Scoppia a Madrid l'ira di Achille IL romanzo di cui si discorre con più frequenza, di questi tempi, in Spagna è La colera de Aquiles di Luis Goytisolo, fratello meno noto di Juan Goytisolo. Un brano del libro, uno dei più divertenti ed ironici, è apparso persino, in anteprima, sulla rivista messicana • Vuelta» diretta da Octavio Paz. La colera de Aquiles, che noi dovremmo tradurre, in ossequio al sintagma a noi più familiare, •L'ira di Achille», è il terzo romanzo di una ambiziosa tetralogia, Antagonia, di cui questo è il terzo volume: il primo è stato il monumentale Recuento (1977), che tradurrei con il termine •resoconto»; il secondo Los Verdes de mayo hasta el mar, del 1976, che il nostro uso al singolare guasterebbe un poco, «IZ verde di maggio fino al mare»; e il quarto, solo annunciato, sarà Teoria del conocimiento, che speriamo meno arcigno e meno esteso di-quanto prometta il tìtolo orgoglioso. Che in Spagna il libro ultimo e l'opera in generale riscuotano un notevole successo di critica e, forse, di pubblico, lo deduco dalla affermazione di Salvador Clotas, il quale, in un recente convegno tenutosi a Palermo («La cultura spagnola durante e dopo il franchismo»), dove erano presenti vari critici e scrittori tra cui Casteìlet e Barrai, ha detto che Antagonia è il più importante romanzò uscito nétta penisola dopo II Jarama di Rafael Sànchez Ferlosio e dopo Tempo di Silenzio di Luis Marlin Santos (da poco ristampato in Italia nei tascabili Feltrinelli). Non so se l'affermazione sia tutta da condividere. Certo è che la lettura dei tre romanzi di Luis, Goytisolo, se rappresenta un'impresa non facile e non lieve, lascia un'impressione forte e duratura. Antagonia si presenta, ripeto, con una grande ambizione: tracciare un itinerario memoriale che ripercorra l'itinerario proustiano della Recherche, o quello più recente e più vicino all'autore, del Paradiso del cubano José Lezama Lima, utilizzando una gamma di tecniche nuove e soprattutto ricorrendo a copiose e ripetute forme di metaromanzo. Gli intenti dell'autore sono tutti esplicitati in varie parti dell'opera. Tra l'altro egli scrive che it suo proposito complessivo non è quello di raccontarsi ma di conoscersi cosi come il ruolo del lettore dovrebbe essere quello non di ricevere un racconto ma di essere sollecitato alla autoconoscenza Mi sembra che risponda a questo disegno il fatto che ciascun romanzo sia denso di riflessioni d'ogni genere: quasi brevi saggi inclusi nel corpo narrativo. In tale direzione vanno pure i riferimenti, •esterni», per lo più di natura pittorica- •Las Meninas» di Vélà- zquez nel primo romanzo; •Le filatrici» detto stesso pittore nel secondo; e •Las Lanzas» sempre di Velàzquez e il quadro di Pussin •L'ira di Achille» nel romanzo omonimo. Aggiungo che qualità precipua di tutti e tre i volumi è una lingua ricca e ben articolata, spesso arauta e ironica, che fa di Luis"Goytisolo il cronista minuto e dotatissimo del mondo borghese e intellettuale di Barcellona, nel lungo periodo tra la guerra civile, intravista dal protagonista-bambino, e l'attuale post-franchismo. E' difficile dire quale dei tre romanzi finora usciti sia il migliore o il più riuscito. Le mie preferenze vanno al terzo, dove mi sembra che il rapporto tra racconto e discorso narrativo sia più equilibrato e amalgamato. La còlerà de Aquiles è diviso in tre partì; nella prima e nella terza l\io» narrante è un personaggio rimasto negli altri romanzi nello sfondo: una ricca e raffinata e già matura signora della borghesia catalana, che trascorre il suo tempo tra Barcellona, Cadaqués e Parigi e che, per di più, è lesbica, n punto di vista •anomalo» di questa donna singolare muta il giudizio su tutti gli altri . personaggi fin qui conosciu* 5» avvolgendoli di una fredda e studiata ironia. La seconda parte consiste nel breve romanzo scritto ,&,j/e¥a Protagonista, •l Editto dt Milano», una vi¬ cenda che ha come teatro Parigi luogo degli incontri amorosi di un gruppo di giovani spagnoli francesi e sudamericani. A questo punto la vita politica spagnola, che nel Recuento era uno dei motivi è temi principali si tinge dei colori e dei toni de La guerra è finita, ma con una visione del tutto diversa: i militanti comunisti che rientrano in patria da Parigi e che rischiano la galera sono l'argomento di sfondo, mentre in primo piano viene a collocarsi l'atmosfera morbida della città e della vita di gruppo, una comune erotica (e assai sfrenata) piuttosto che politica. Nella terza parte si riannoda la cronaca personale della protagonista che tuttavia sottopone ad attenta critica, con il protagonista centrale di tutta Antagonia, Raul, il romanzo raccontato nella seconda parte. E qui precisamente si sviluppa il contrappunto con il quadro di Poussin, dove Achille è forse lo stesso Raul, appartato dalla lotta per ragioni controvèrse e complesse come l'eroe omerico... In ogni caso, l'opera di Luis Goytisolo si situa tra le migliori prove della narrativa recente di Spagna: accanto alle opere di Juan Benet, alle memorie (finora due volumi) di Carlos Barrai e ai romanzi di Juan Morse e di Torrente Ballester. Darle Puccini