Giocare e imparare con bussola e mappe

Giocare e imparare con bussola e mappe Giocare e imparare con bussola e mappe Dante Bettucchi LO SPORT DELL'ORIENTAMENTO GARE E PASSEGGIATE CON CARTA E BUSSOLA inustrazionl di Paul Schedi Mondadori, Milano 120 pagine, 6000 lire IMMAGINATE una caccia al tesoro, da effettuare con bussola e mappa, in una zona alberata sconosciuta, e vi farete subito un'idea dello sport dell'o» ntamento, uno sport gio. v se che sta prendendo pie*.. culla scia del turismo avventuroso e dell'eventualità *« doversi trovare, una volta o l'altra, a vivere l'esperienza dei «sopravvissuti». In Italia è arrivato da poco: appena nel 1976 si è costituito ad Arco, in Trentino, il Ciso, cioè il Comitato Italiano per lo Sport dell'Orientamento. All'estero è già materia d'insegnamento nella scuola dell'obbligo. Le radici sono lontane, lo sport nasce addirittura 90 anni fa in Scandinavia, ma bisogna aspettare il 1933 per trovarlo in Svìzzera, il 1946 perché raggiunga gli Stati Uniti. Nel 1962 è anche in Scozia, e nello stesso anno si disputa in Norvegia il primo campionato europeo della Iof, la Federazione Internazionale dell'Orientamento. Su 3767 corridori di 18 Paesi, 847 erano donne. E già si parla, oggi, di una inclusione di questo sport nei Giochi della Gioventù, e magari nei Giochi Olimpici Tutte queste cose e molte altre ancora le racconta Dante Bettucchi in un volume destinato ai ragazzi: Lo sport dell'orientamento. Gare e passeggiate con carta e bussola, pubblicato da Mondadori. A sfogliarlo si scopre che molte materie che si studiano a scuola con una certa fatica diventano improvvisamente interessanti: astronomia, geometria, trigonometria. Si scopre anche come la bussola non indichi esattamente il Nord, perché il polo geografico non coincide con quello magnetico (e il volume offre ai lettori una bussola solare in cartone, per individuare esattamente i punti cardinali). Si impara anche a calcolare l'ora, usando la bussola. A valutare le distanze. A sapere quanto misura il nostro passo, il palino, le braccia aperte. A contare a occhio quante persone ci siano in una folla. A fare segnali con bandierine e con là torcia. A leggere carte e mappe. E un'infinità di altre cose. Ciò che convince di più è l'invito a un rapporto con la natura che non ha alcun sapore di idillio retorico, non rifiuta nien*- te delie acquisizioni culturali faticosamente messe insieme nei secoli. Ma le piega ad una utilizzazione concreta, in una sfida' quotidiana che toglie la polvere dalle conoscenze, e quel sapore di astrattezza che caratterizza anche i migliori testi di divulgazione. Del resto la divulgazione per ragazzi oscilla ancora tra una formula più adatta per adulti non esperti e il manuale nozionistico curioso e sostanzialmente informativo. La giusta misura per gli adolescenti non è ancora stata individuata. n volume di Bettucchi sembra invece felicemente avviato in una direzione innovativa, poiché riporta continuamente la cultura e ìe au. Jsizioni di specialità diverse a situazioni concrete, che hanno un sapore d'avventura plausibilissima. Se oramai tutti sono d'accordo nel dire che, per i più piccoli, giocare è sinonimo d'imparare, questo libro indica come l'affermazione possa essere valida anche per i ragazzi. A patto che il gioco sia così impegnativo da essere preso sul serio anche dagli adulti Teresa Buongiorno

Persone citate: Bussola, Paul Schedi Mondadori, Teresa Buongiorno

Luoghi citati: Italia, Milano, Mondadori, Norvegia, Scozia, Stati Uniti, Trentino