Le foto-verità del Risorgimento

Le foto-verità del Risorgimento UN VOLUME DI IMMAGINI PRESENTA FATTI E UOMINI SENZA OLE( Le foto-verità del Risorgimento rGIUSEPPE Garibaldi, accanto alla Tterza moglie che lo abbraccia protettava, guarda con gli occhi ridotti a due fessure. E' avvolto da un camicione bianco e. intorno al collo, porta annodato il fazzoletto rosso, patetica citazione di una lontana vitalità. Nino Bixio non sa mascherare la sua minacciosa espressione neppure dinanzi al pacifico obiettivo del fotografo. E' come lo descriveva Giuseppe Guerzoni. suo biografo; ha «uno sguardo duro, severo, preoccupato, il più delle volte sdegnoso; una calotta di capelli fitti, corti, ritti come i crini d'una spazzola». E' l'uomo che, alla partenza da Quarto, minaccia: «... ho fatto il giro del mondo. Sono stato naufrago e prigioniero, ma sono qui, equi comando io! Qui sono tutto, lo czar, il sultano, il papa, sono Nino Bixio! Dovete obbedirmi tutti; guai a chi osasse un'alzata di spalle... Uscirei con il mio uniforme, colla mia sciabola, con le mie decorazioni e vi ucciderei tutti», secondo il noto racconto di Abba Da Quarto al Volturno. E c'è poi Menotti, ritratto accanto a Ricciotti Garibaldi, immagine di giovane franco e generoso, vagamente goffo in quella giacca eccessivamente larga e in quei calzoni cadenti. E ci sono i campi di battaglia, la dislocazione degli eserciti, i morti sul campo, che forse non erano morti veri, ma controfigure, un trucco del quale la fotografia finirà persino con l'abusare. Sono le immagini-verità del Risorgimento, i dettagli di un'epopea che l'agiografia e la retorica hanno spesso deformato e che ora si presentano nella loro autenticità nel volume II Risorgimento nella fotografia (211 illustrazioni, 30.000 lire) di prossima pubblicazione da Einaudi. Ne è curatore Lamberto Vitali, che è stato fra i primi, in Italia, a battersi per la dignità artistica della fotografia e che ha curato, per la Casa torinese, le opere: Delacroix, Diario (1804-1863): Lettere dei Macchiaioli, ora ristampato nei Reprint; Quarantacinque disegni di Alberto Giacometti; Un fotografo fin se siècle- TI conte Primoli; Nudar. Gli abbiamo chiesto quali sono stati i criteri con cui ha realizzato l'opera. «Le fotografie raccolte nel volume sono per lo più note agli specialisti, sono state pubblicate su riviste specializzate. Io stestz, sporadicamente, ne ho pubblicate molte. Ho fatto un volume quasi esclusivamente fotografico, integrando le immagini con didascalie (alcune relativamente lunghe, altre brevissime) in cui ho inserito brani di autobiografie, di ricordi, di epistolari». — Quali caratteri assume il Risorgimento attraverso queste fotografie? «Io ho 83 anni Sono rimasto uno dei pochi che abbia avuto la ventura di conoscere personaggi risorgimentali. Quindi il rapporto uomo-Risorgimento che ho avuto noti può averlo nessun altro. Ed è questo carattere di umanità che ho cercato di far affiorare dal libro». — E' stato difficile reperire le fotografie non pubblicate prima d'ora? «E' stato, più che altro, un lavoro di pazienza. Ho cercato di esplorare i fondi fotografici dei musei del Risorgimento italiani E' tutto lì, basta avere voglia e tempo per andare a metterci le mani». o.q. Menotti e Fiicciotti Garibaldi. Circa 1864 Pubblichiamo per gentile concessione di Einaudi alcune immagini da «Il Risorgimento nella fotos Circa 1861 ». Sotto: «Gaeta. La batteria Conca. Febbraio 1861: cadaveri di soldati napoletani» ; «\ ranche. Circa 1860». Tra ì ritratti dall'alto in basso: «Garibaldi con la terza moglie Francesca 1 baronessa Anna Marsich Bandiera, madre dei fratelli Bandiera. Circa 1865».

Luoghi citati: Italia, Quarto