C'è un profumo di vita

C'è un profumo di vita Storie di nasi dedicate ai bambini C'è un profumo di vita Autori Vari ROBA DA NASI Edizioni «Fatatrac! Associati», Firenze pagine 88, lire 2500 FORSE i proverbiali nasi di Pinocchio e di Cyrano sono poca cosa a confronto di quelli messi in pagina dalla «Fatatrac! Associati» di Firenze nel primo volume di una collana di cinque libri per bambini, in bianco e nero, intitolata «Che senso ha». Forse il senso, nell'accezione comune del termine, il vecchio ottocentesco buonsenso che di regola veniva impartito quale modus rivendi ai fanciulli italiani, è l'ultima preoccupazione degli autori di «Roba da nasi», che semmai si rifanno spiritosamente al nonsense di marca inglese trasferito essenzialmente nel disegno, sorretto da qualche essenzializzata battuta, anch'essa fuorviante rispetto alla più pedantesca logica. R volume, contenente dodici storie per bambini, firmate da Aldo De Buono, Patrizia Zerbi Paolo Fiumi Giorgia Antognini, Cecco Mariniello, Monica Mariniello. Paolo Funghi Chiara Rapaccini, Adriano Conte, Matteo Faglia, Alessandra Nendpni e Roberto Luciani vive di un'irripetibile allegria provocatoria. Si sente enei primi a divertirsi sono stati i suoi per lo più, giovani crediamo, compilatori Certo, il vecchio galateo è scomparso dagli obiettivi di questa pedagogia che non vuole essere tale ma intende soprattutto svagare i suoi destinatari- a costo che da questa sagra di nasi d'ogni forma, dimensione e profumo, escano più che mai vogliosi di infilarsi le dita nelle narici Attraverso le porte del surreale, gli autori, volutamente distanti da ogni accademica impettitura, smontano e rimontano nasi gocciolanti e prosciugati a forma d'albero o di lancette d'orologio, di tubo idraulico, di cesoia, di parapioggia, e chi più ne ha più ne metta. La corda acrobatica sulla quale si cammina, ogni tanto con qualche piccolo scivolone, subito recuperato, si è-detto che è soprattutto quella scherzosa. Ma, usando la stessa chiave, ogni tanto c'è qualcuno, •che arriva più in là Cecco Mariniello, ad esempio, arriva abbastanza vicino alla poesia nella sua storia *R viaggiatore nel tempo», dove un vecchiaccia, nasutissimo naturalmente, ha raccolto in ampolle tutti gli odori del suo passato. A ciascuna boccetta, corrisponde un momento della sua vita. Gli basta sturare e odorare quella acconcia, ed eccolo appunto viaggiare nel tempo, senza bisogno di marchingegni fantascientifici- bambino, accanto alla mamma, oppure ragazzo in riva al mare o, ancora, guardiano di uccelli nell'Oklahoma. «A volte però— è la conclusione —le boccette degli cuori mi si versano tutte insieme, n passato si mescola e io non ritrovo più la strada verso la mia poltrona». Che in fondo è un invito a non indulgere troppo ai vellicamenti della nostalgia, preferendole il presente. Graficamente, pur nella diseguaglianza dei segni cioè nella scarsa interazione dei vari autori, la qualità è sostenuta anche se qua e là si proietta l'ombra di grandi maestri stranieri, come Fòlon. Quel che Conta è l'insieme, il gusto dèi «pastiche», la vòglia di scuotere il bambino dai suoi assopimenti televisivi di fargli capire che nel mondo non c'è soltanto spazio per Furia cavallo del West, ma per una fantasia meno convenzionale e più slacciata, che .la prateria sarà certamente bella e affascinante, ma che anche quella banale protuberanza piantata al centro della nostra faccia può essere un universo meritevole, di attenzione e divertita esplorazione. Adesso, se abbiamo ben capito i prò-' grammi della «Fatatrac! Associati», sarà la volta di altri temi- l'occhia, la bocca, le orecchie, la testa in genere. Un modo per far sì che i bambini, sia ■ pure scherzandoci sopra, prendano possesso del proprio corpo, si abituino a considerarlo nei suoi elementi tornino in sé, in anni nei quali per i piccoli, con troppe sollecitazioni puramente evasive, è così arduo essere se stessi mentre i pedagoghi smarrito ogni ancoraggio, predicano dapprima il più entusiàstico permissivismo, poi rinculano a metà strada e infine magari, a bocca storta, sostengono che l'autoritarismo è stato gettato via troppo in fretta, disorientando tutti Lontanissimi i tempi dei Tamburini Sardi ci sentiamo di tutto cuore di raccomandare ai genitori, affinché in primis se lo leggano loro, e poi lo passino senza timori ai loro pargoli, questo ameno e fan-: tasioso libretto, sperando che i seguenti, mantengano le premesse intraviste. Carlo detta Córte (m - ' ' ' - :> :•>.;••• •:■„. ^ ,-^> ■■"*•' ... '-■■;?>>.■: >><;.;:;v ■ ■ •: >;...... ::;>x:-y!::::;.-Xy':;>:v - '' •■• 'V: -: X . ;.f: M ■ 3 . *.« ' ■itili Arcimboido, L'inferno di Brambilla

Luoghi citati: Firenze, Oklahoma