Pensare passeggiando sottobraccio a Rousseau

Pensare passeggiando sottobraccio a Rousseau IL LIBRO IN TASCA Pensare passeggiando sottobraccio a Rousseau J. J. Rousseau LE FANTASTICHERIE DEL PASSEGGIATORE SOLITARIO Biblioteca Universale Rizzoli 335 pagine, 3500 lire ROUSSEAU partiva dalla sua casa di Parigi, in rue Plàtrière, non lontano dalla chiesa di Sant'Eustachio, nel quartiere delle Halles, dirìgendosi verso i boulevards. Saliva a Montmartre o si spingeva fino al Dazio; o prendeva per rue de la Contrescarpe e attraverso la rue Chemin-Vertraggiungeva la zona più elevata del Pere LacHaise, l'aggirava e in pochi passi si trovava fra i vigneti della collina di Charonne. Lungo la passeggiata osservava i suoi prediletti vegetali; ma lassù la campagna solitaria, spoglia dalla vendemmia, lo immergeva nella contemplazione del mondo, di se stesso e del suo passato. Era la fine del 1776. Le riflessioni, i tormenti, gli odi, gli amori, le idiosincrasie di quella vita tormentata ch'era giunta al tramonto, travolgevano la sua anima, di pensiero in pensiero. Lui, «l'uomo più socievole e il più disposto ad amare i suoi simili», si sentiva «solo sulla terra», senza parenti né amici né altra compagnia che se stesso. Lo avevano deluso gli uomini (preferiva persino i vegetali agli animali), gli Stati, l'umanità intera, anche i suoi ideali — ole sue utopie — sociali. E stendeva questi pensieri in un «diario informe delle sue fantasie», quello che saranno le otto Fantasticherie del passeggiatore solitario, come s'intitolano nella nuova edizione della Bur, tradotte da Nada Cappelletti Trucj, e introdotte da Jean Starobinski e da Henri Roddier. R libro è ancora colmo di tutte le debolezze, i vezzi, i toni i temi delle Confessioni, che idealmente continua: le manie di persecuzione, le velleità apologetiche, il. rifiuto voglioso, la ricostruzione autobiografica, la predica morale. Rispetto a quel testo potente, è solo più stinto, anche se ancor più febbrile. Si fa avanti un'auten¬ tica saggezza che si vela di ombrosa elegia, che assurge in alcuni casi — la quinta e ta settima fantasticherìa — ad alti livelli Quest'uomo così profondamente figlio del proprio secolo accumula in poche pagine tutti i temi del secolo seguente. Iprecorrìmenti di Rousseau — e. quindi i suoi influssi — sono straordinari per la loro completezza. L'intensità della vita sentimentale, la ribellione alle convenzioni agli interessi alle sovrastrutture; il gusto della solitudine, della rèverie, il rimpianto di una semplicità primigenia, la suggestione del paesaggio, di un certo paesaggio, l'empito spirituale che il bosco, il lago in barca, il tramonto gli provocano; l'ambiguità del vero, del vissuto, il diritto alla contraddizione, i sortilegi del ricordo, l'ammaliamento della parola. I classici i moralisti antichi sostengono un mondo evanescente, ambiguo, o lo trattengono in extremis dal vuo to. E' tale il raccoglimento dello scrittore nel suo pensiero, nella sua immaginazione e nelle sue memorie, che il lettore ha spesso, come dice Starobinski la sensazione del ruolo «dell'intruso che sorprende un segreto, dell'indiscreto che svela l'intimità di una vita». Se quello del lettore delle Confessioni è lo stupore di una sincerità e di un rovello inauditi, qui la violazione è più trista: anche perché Rousseau pensava di scrìvere solo per sé, sicuro che qualche suo nemico ne avrebbe distrutto le carte. Ma come separarsi da queste pagine così ricche e così distese, animate dalla speranza e dal merito di «un premio per questo cuore» ? Carlo Caren? SEGNALAZIONI PERSIO, Satire, traduzione e note di E. Barelli, Bur, pagg. 221, lire 3000: le sei amare satire del giovane poeta latino imperiale, col testo a fronte e un saggio introduttivo di A. La Penna. W. SHAKESPEARE, La dodicesima notte: nello «Shakespeare della Bur» pagg. 205, lire 2500, la commedia «romantica» del tragico inglese, introdotta e tradotta da G. Baldini, testo originale a fronte.

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