Israeliani e arabi alleati nell'editoria di Giorgio Romano

Israeliani e arabi alleati nell'editoria Successo, a Gerusalemme, della nona Fiera internazionale del libro Israeliani e arabi alleati nell'editoria GERUSALEMME — La nona edizione della Fiera internazionale del libro, che si è aperta a Gerusalemme la sera del 19 aprile con discorsi del primo ministro e del sindaco della capitale, è stata un notevole successo per numero idi espositori (oltre 1200 case editrici), Paesi rappresentati (53) e organizzazione tecnica, nonostante uno sciopero postale di tre settimane che ha causato preoccupazioni e ritardi In confronto alle precedenti edizioni, la Piera segna un notevole passo avanti, anche perché ha fatto conoscere i progressi gli sviluppi e la quanta dell'editoria israeliana che nell'ultimo anno ha pubblicato 3522 opere — il più vito numero del mondo in proporzione agli abitanti —e ha esportato libri in tutte le lingue per 250 milioni di dollari. Seconda soltanto alla Fiera di Francoforte, non si può paragonare ad essa anche perché ha compiti e funzioni diverse e non pretende di essere considerata un centro dove l'incontro tra editori, autori agenti librari e traduttori possa avere importanza a livello mondiale o le trattative per il lancio di opere e l'acquisto di diritti d'autore possano avere un peso deteirrunante. Essa occupa tuttavia un posto onorevole e di obiettiva importanza. Se ne sono avute diverse testimonianze, tra le quali il raddoppio del numero degli espositori e lo spazio dedicato alla mostra (7 mila ma) in confronto al 1977 sono l'aspetto più evidente. Sebbene quest'anno la Fiera biennale di Gerusalemme fosse in conflitto con la mostra dei librai antiquari di New York,. 15 membri dell'organizzazione hanno preferito rinunciare all'America e venire in Israele, incoraggiati dai risultati di due anni fa. E mentre la Fiera del libro di Montreal, indetta per il 24 e 25 aprile, ha conosciuto all'ultimo momento la diserzione di molti editori, quella israeliana ha visto nuove adesioni anche dopo che erano chiuse le iscrizioni. Molti, importanti esponenti dell'editoria internazionale hanno voluto intervemre personalmente; l'Uganda e la Tanzania hanno annunciato all'ultimo minuto la loro iscrizione. Nel corso della settimana fieristica ci sono state manifestazioni e incontri di notevole interesse per la categoria o piuttosto per tutte le categorie coìiegate con l'editoria. H Centrò israeliano della grafica ha attribuito il suo ambito premio all'opera praticamente meglio concepita, il Museo Israele ha presentato il premio biennale per il miglior libro d'arte e ci sono stati concorsi per la legatorìa e l'illustrazione. Un convegno, sotto l'egida del Comitato internazionale degli editori ha discusso gli effetti dell'inf orinazione non a stampa (radio, televisione e mezzi diversi di comunicazione) sull'attività editoriale, mentre incontri di esponenti delle case editrici di tutto il mondo hanno esaminato i problemi delle coedizioni e delle traduzioni A differenza di altre fiere, il grande pubblico, e non soltanto gli specialisti, è stato ammesso nel recinto dell'esposizione con la possibilità di fare acquisti. La firma del trattato di pace fra Israele e l'Egitto ha trovato un suo riflesso anche alla Fiera e non solo perché in essa è stata esposta sotto buona guardia una delle tre copie del trattato fumato a Washington il 26 marzo, ma perché un certo numero di editori universitari è convenuto a Gerusalemme per studiare la possibilità di traduzione, redazione e stampa in Israele di libri hi arabo, dopo che gli accordi egizio-i sraeliani hanno aperto la possibilità a diverse iniziative. Un certo numero di case editrici arabe e di venditori all'ingrosso hanno partecipato alla Fiera, mentre particolare interesse ha suscitato lo stand della «Aris and Phillips òf Warmister», casa specializzata in pubblicazioni di egittologia. Alcuni aspetti peculiari costituiscono altrettante novità della Fiera di quest'anno che ha richiamato 150 mila visitatori: tutto un piano è stato dedicato a opere e giochi per i bambini, nel quadro dell'Anno Internazionale del fanciullo, una mostra del libro antico è stata predisposta dalla società biblica, il pentateuco De Castro del XIV secolo (recentemente acquistato dal Museo di Gerusalemme a un'asta della raccolta Sassoun) è stato esposto e vengono presentate tutte le opere di Sir Isaiah Berlin A Isaiah Berlin, infatti è stato attribuito il Premio Genisalemme 1979 per un autore che abbia espresso nella sua opera il concetto della .libertà dell'individuo nella società». Tra i premiati del passato sono da ricordare Bertrand Russell, Jorge Luis Borges, Eugène Ionesco, Simone De Beauvoir e Ignazio Silone. Giorgio Romano

Persone citate: Aris, Bertrand Russell, De Castro, Eugène Ionesco, Ignazio Silone, Isaiah Berlin, Jorge Luis Borges, Phillips, Simone De Beauvoir