CRITICA LETTERARIA

CRITICA LETTERARIA CRITICA LETTERARIA Dante commentato dal figlio Pietro Alighieri IL «COMMENTARIUM» NELLE REDAZIONI ASHBURNHAMIÀNA E OTTOBONIANA a casta di R. Della Vedova e M..T. Olschki, Firenze, 453 pagine, s.i.p. Sbotti (Stefano jacomuzzi) Non è mai da lasciare cadere, anche se a giovarsene sono soprattutto gli addetti ai lavori, l'edizione di codici che riguardano l'esegesi dantesca negli anni immediatamente o di poco successivi alla scomparsa del Poèta. Tanto più quando l'esegeta porta il nome di Pietro Alighieri, che fu vicino al padre negli anni della maturità e che nel suo gran Commentarium alla Commedia ha riversato una profonda conoscenza del pensiero dantesco, un'adesione diretta alla poetica di Dante, una personale dottrina filolofica e letteraria, che ne fanno senza dubbio il più importante documento dell'antica esegesi e per molti tratti e interpretazioni ancora insostituibile. < Di questo Commen tari um si possedeva l'edizione del 1846 pubblicata a Firenze da Nannucci, ma gli studiosi, specie in tempi recenti, attribuiscono più importanza a due redazioni successive, contenute nel codice Laurenziano Ashburnamiano 841 e nel codice Vaticano Ottoboniano 2867. Ora, di queste redazioni due giovani studiosi ci danno la trascrizione a fronte del proemio e dei canti dell'Inferno, riportando a pie pagina per utile raffronto il testo stabilito dal Nannucci, offrendo così alla portata di tutti uno strumento indispensabile — anche se limitato A tanto meritagli editori potevano aggiungere quello di una più circostanziata e rigorosa nota filologica (perché non almeno i titoli correnti per individuare a occhio le due redazioni?) e di qualche annotazione al testo. Ma tant'è: con Dante non si è mai del tutto soddisfatti. LA DOMENICA LETTERARIA a cura di C. A. Madrlgnani Canova, Treviso 273 pagine, 6000 lire (s. j.) Nel 1885 con l'accusa di bancarotta e truffa, la cattura e poi la fuga di Angelo Sommaruga, lo spregiudicato editore e primo .industriale della cultura», che si muoveva a colpi di scandalo e di budget pubblicitario nell'Italia umbertina, non scompare soltanto la celeberrima Cronaca bizantina, ma anche un più modesto periodico, La Domenica letteraria, nato tre anni prima, nel febbraio dell'82. * Diretto ed edito inizialmente da quél galantuomo della penna e della politica che fu Ferdinando Martini moderato di palato fine e di moderna chiaroveggenza, 'giornalista di nerbo, la rivista anche quando passò alle dipendenze dell'avventuroso editore romano, mantenne in parte quelle caratteristiche colloquiali, quella posizione di intelligente mediazione, anche se resa più mossa, vivacizzato dall'iniziati¬ va del Sommaruga Molti dei collaboratori della «Cronaca» li ritroviamo su queste colonne, Carducci, Scarfoglio, Serao (che, vi 'pubblica il suo romanzo migliore, La virtù di Cecchina), Nencioni, Capuana, Verga (che vi esordisce con la celebre novella La libertà;, mentre vi fanno le loro prime prove giovani di talento come Chelli e Salvadori, Non manca D'Annunzio, con l'anteprima di Terra Vergine. E nel nome di D'Annunzio, c'è da aspettarselo, si accende, anche in questo più pacato foglio, lo scandalo. Chiarini e Lodi vi disputano — acceso l'uno di moralistica indignazione, preoccupato l'altro di salvare un minimo di autonomia , al .vero» artistico — su un tema di mai caduta attualità: .Quale e com'è la poesia porca?» (e come titolo, non manca di effetto). L'editore Canova nella sua ; intelligente iniziativa di documentare il panorama della cultura itoliana del secondo Settecento a oggi attraverso l'antolcgizzazione delle riviste più significative, ha aggiunto un'ulteriore interessante testimonianza. Dante ritratto da Domenico di Michelino"(l46é)

Luoghi citati: Firenze, Italia, Treviso