Così è (forse) l'Universo

Così è (forse) l'Universo Uno scienziato tra le scoperte dell'astrofisica Così è (forse) l'Universo Venzo De Sabbata UNIVERSO SENZA FINE Corso, Ferrara 214 pagine, 3300 lire CI sono ancora persone che non sanno perché di notte il cielo è nero e si considerano colte e progressive in quanto, -nella controversia fra tolemaici e copernicani, parteggiano per questi ultimi e sono pronti a denunciare l'ingiustizia della condanna di Galileo. Oggi invece, sono altre le controversie sulle origini dell'universo e sugli oggetti che contiene. Chi voglia rendersene conto può leggere il libro del fisico Venzo De Sabbata, che parla di oggetti plausibili e probabilmente esistenti, di eventi che forse si sono verificati o si stanno verificando, anche se le dimostrazioni relative non sono certe. Si tratta di: onde gravitazionali stelle di neutroni buchi neri, lo scoppio dell'uovo cosmico originario che ha originato l'universo, la variazione (eventuale) della costante gravitazionale. Le onde gravitazionali matematicamente analoghe a quelle elettro-magnetiche, potrebbero essere prodotte dalla accelerazione di grosse masse di materia (stette doppie, supernove). J. Weber dell'Università del Maryland ha costruito rivelatori di onde gravitazionali ed è quasi sicuro di averne dimostrato l'esistenza. Le stelle di neutroni sono soli collassati a dimensioni minime con densità migliaia di miliardi di volte maggiori di quelle della Terra (mentre le stélle che collassano sotto forma di nane bianche hanno densità solo alcune migliaia di volte maggiore di quella della Terra). Perché una stella collassi a stella di neutroni deve essere poco più piccola o poco più grande del nostro Sole. Se è molto più grande del nostro Sole continua a collassare e diventa, forse, un buco nero (Ai buchi neri è dedicato in gran, parte il libro di Asimov «Il collasso dell'universo», che ho recensito su TL118). De Sabbata racconta comprensibilmente come gli astrofisici siano riusciti a identificare le stelle di neu- troni coi pulsar, che emettono con periodo fra 3 secondi e 3 centesimi di secondo impulsi di onde elettromagnetiche della durata di millisecondi De Sabbata ripete sempre correttamente formule come: «L'esistenza delle onde gravitazionali se confermata, fornirebbe, etc.». «Si può dire quasi con certezza che le stélle di neutroni sono state scoperte». E' chiaro però che lui crede fermamente a tutte queste cose: stélle di neutroni buchi neri onde gravitazionali etc. Questo aggiunge passionalità alla trattazione, dato che, invece, altri fisici autorevoli negano che queste scoperte siano confermate e credibili L'autore sostiene nella prefazione che il suo libro è leggibile da chiunque conosca la fisica insegnata nelle scuole secondarie. Non è proprio cosi Non credo che molti escano dai nostri licei sapendo la differenza fra le teorie della relatività ristretta e generale. Questo libro può servire ai volonterosi per riempire parecchie lacune anche se ammetterei con riluttanza che gli sviluppi matematici del capitolo sui buchi neri e dell'ultimo sulla eventualità che la costante di gravitazione universale decresca col tempo (di un centesimo di miliardesimo all'anno?) possano essere afferrati da liceali diligenti sia pure con molta applicazione e con qualche occasionale atto fideistico. Molti sviluppi e riferimenti lasciano perplesso chi non abbia approfondito la fisica ben oltre i livelli liceali fl. V capitolo in particolare indulge qualche volta a flash-back audaci che in astrofisica sono più sbalorditivi che in narrativa, specie quando la materia trattata è tanto controversa che vengono fatte accuse di esoterismo a chi crede nei si- gnificati più vasti di coincidenze approssimative fra certi numeri adimensionali De Sabbata scrive chiaro e la sua prosa è discretamente leggibile (il coefficiente di Flesch è 37). Ci sarebbe da suggerirgli di meditare qualche divulgazione del migliore Asimov per rendere la sua prosa accessibile a molti più lettori Naturalmente c'è la difficoltà che De Sabbata è scienziato militante, a differenza di Asimov che non lo è più, e forse non ha tempo di addestrarsi a divulgare. Di buoni divulgatori c'è bisogno, però le cose complicate restano tali e bisogna imparare a pensare complicato per capirle. Roberto Vacca

Persone citate: Asimov, De Sabbata, J. Weber, Roberto Vacca, Venzo, Venzo De Sabbata