Anti-fiabe per piccole donne di Alfredo Venturi

Anti-fiabe per piccole donne «.Dalla parte delle bambine»: a colloquio con Adela Turin Anti-fiabe per piccole donne MILANO —Hans Christian Andersen •dirottato giusto in tempo» dice Adela Turin. No, la minuscola protagonista della favola danese non cercherà la propria promozione in "T' matrimonio principesco. f«—e profferte del principe risponde in modo davvero non tadizionale: «Ma io non ti conosco, non mi va di diventare regina di qualcosa». Al massimo, concede, •possiamo giocare un po', se vuoi»', n fatto è, spiega Adela Turin,. che «non vogliamo più raccontar favole alle nostre bambine». L'operazione dirottamento è caratteristica di un'iniziativa editoriale che, a poco più di tre anni dal lancio, si è ormai consolidata. Cinque collane, due dozzine di titoli già comparsi, le edizioni •dalla parte delle bambine» hanno ormai ricevuto le consacrazioni di rito. La presenza alle massime manifestazióni europee, Francoforte e Bologna. L'interesse della stampa internazionale, n bestseller: Rosa confetto, ventimila copie superate da tempo e traduzioni in tredici lingue. Il premio: Aurora, raffinata biografia a fumetti di George Sand, ha vinto il premio grafico per l'infanzia che gli sarà assegnato a Bologna in occasione della Fiera del libro. La fase iniziale era stata seguita nell'autunno del '75, con un interesse attento a quel che c'era di folkloristico. Un collettivo femminista che decide di rivoluzionare i temi e le tecniche della letteratura infantile. •Forse allora si pensò che avremmo finito con l'aprire una boutique», commenta caustica la Turin. Invece si è continua¬ to, e nella sede milanese di . via Pontaccio è tutto un fervore di nuove Iniziative. La denominazione di questa Casa editrice riprende il titolo del celebre saggio di Elena Gianini Belotti. Il sessismo, o* razzismo sessuale, base più o meno consapevole della favolistica tradizionale, piena di figure femminili dolci e sottomesse, di predominanti eroi maschili, del-, l'uomo che «dà il tono», della donna che «sta aZ suo posto». Un messaggio testuale ma anche grafico: perché nell'illustrazione della fiaba classica il rapporto fra uomo e donna é simile a quello fra luce propria e luce riflessa. •Questa è la nostra sfida», dice Adela Turin. H collettivo sposa volontà ideologica e spirito manageriale. Un sistema di coedizioni con Les editions des femmes di Parigi ha assicurato all'iniziativa solide basi commerciali, garantendo soddisfacenti tirature di partenza. Il catalogo è stato orientato verso diverse direzioni tematiche! Storie originali, tutte splendidamente illustrate, che di volta in volta trattano in forma di fiaba il rapporto fra libertà della donna e suo ruolo tradizionale, il conflitto fra creatività individuale evita in due, la guerra come •invenzione maschile», il lavoro nero femminile, il rifiuto dell'identificazione nella bambola, cosi tenacemente perseguita da secoli di cultura •sessista». Poi ci sono le storie dirottate, come La mignolino di Andersen. C'è la fiaba delicata che George Sand scrisse per le sue nipotine {•Ringraziamo di cuore G. S. che cosi amichevolmente ha da¬ to la sua. approvazione ai molti tagli e alle pìccole modifiche che abbiamo fatto al suo testo»). C'è, della Sand, la biografia a fumetti prèmiate a Bologna: dove ogni fumetto contiene una frase filologicamente accertata come autentica attraverso uno studio accurato di lettere e testimonianze. A fumetti anche Casa di bambola di Ibsen, con tanto di testo integrale. C'è anche una collana «teorica», di cui sono già usciti due saggi. Sessismo nei libri per bambini, indagini americane con prefazione della Gianini Belotti. Sessismo in casa e a scuola una ricerca italiana sui ruoli maschile e femminile cosi come sono visti e vissuti nell'infanzia. Ci sono moderni contributi francesi, come una storia dal titolo che dice molto: Chiara, la bambina che aveva un'ombra-ragazzo. L'ultima iniziativa, Adela Turin la definisce •una mimetizzazione». E' una collana che s'intitola asetticamente «Quaderni», e che appunto sotto la forma di quaderni si presenta, con copertine a fiori ed etichette con nomi femminili. Sono pensati perle ragazzine nella prima adolescenza quelle che •non se la sentono di entrare in libreria e chiedere ne». Ne sono usciti in questi giorni i primi quattro. Di particolare interesse Alice e Lucia: sul nostro sangue, che è una polemica ricognizione sui secolari pregiudizi attorno al ciclo mestruale, e insieme una didascalica illustrazione del fenomeno. E ancora: Agnes, una nascita come ura festa, che è la fotocronaca di un parto sdrammatizzato e •demedicalizzato» arricchita dal contestuale commento della madre, della levatrice, della fotografa. Quest'ultima Irene Barici, sta conducendo un'inchiesta per immagini sul parto per conto del ministero francese dell'Educazione nazionale. Cosi questa singolare Casa editrice milanese, col suo stemma nmitante (il simbolo femminista col pugno chiuso, e accanto una figuretta infantile, e femminile) e le sue raffinate realizzazioni, chiede strada nel segno delV•alternativa». E non è difficile lasciarsi convincere del fatto che, nel campo specifico, di un bello scrollone c'era davvero bisogno. Alfredo Venturi

Luoghi citati: Bologna, Francoforte, Milano, Parigi