Togliatti e lo stalinismo, polemica fra gli storici

Togliatti e lo stalinismo, polemica fra gli storici Togliatti e lo stalinismo, polemica fra gli storici NON è ancora uscito, ed è già un «caso». Tra pochi giorni in libreria, il quarto volume degli scritti di Palmiro Togliatti ha provocato e continua a provocare polemiche tra gli studiosi e i politici italiani. Lo hanno curato, per gli Editori Riuniti, Paola Spriano e Franco Andreucci, che riprendono cosi l'opera lasciata interrotta da Ernesto Ragionieri. Il volume è diviso in due tomi, che racchiudono il periodo tra il 1935 e il 1944: un «decennio di ferro» —• come dice Spriano nella sua lunga introduzione — nella vita politica di Togliatti, da quando diventa uno dei segretari del Comintern a quando (27 marzo 1944) sbarca a Napoli. Dalle lettere e relazioni che compongono il volume, emergono numerosi episodi sconosciuti, poco conosciuti e controversi. Si apprende che Togliatti assiste di persona a due dei grandi processi di Mosca (ìe famose «purghe» staliniane) ; si apprende pure che Togliatti, come uno dei segretari dell'Internazionale, ratifica lo scioglimento del partito comunista polacco deciso da Stalin; acquista una luce ben più chiara, infine, tutta l'attività svolta da Togliatti in Spagna nel corso della guerra civile spagnola. «Tuttolibri» ha rivolto alcune domande a quattro studiosi della nostra storia contemporanea: Giorgio Bocca (autore di una vasta biografia di Togliatti, uscita alcuni anni fa presso Laterza), Massimo L. Salvador!, Domenico Settembrini, Leo Valiani. Inoltre, lo stesso Spriano ha scelto uno dei brani più significativi della sua introduzione, che «Tuttolibri» pubblica in anteprima.

Luoghi citati: Laterza, Mosca, Napoli, Spagna