POLITICA

POLITICA POLITICA Il diritto a essere felici Agnes Heller MORALE E RIVOLUZIONE Saveili, Roma 120 pagine, 2500 lire j - / ' : ■■ ' - ■: . i , --'■ : - , : -_. ^ ... i ffilippo barbano) Il successo di Agnes Heller in Italia è già cospicuo ed è appunto sulla sua scia che Laura Seiella e Amedeo Vigorelli hanno raccolto la lunga in¬ tervista che si pubblica ora [in questo libro. Democrazia e socialismo è il problema sotteso da gran parte dei punti di domanda posti alla Heller: quale la portata della teoria dei bisogni radicali? Non sostituisce ialla base economica una base biologica nella concezione marxista? - La cultura marxista Sem-' bra essere sempre stata diffidente nei confronti del problema etico. Kant ebbe a dire che •bisogna creare istituzioni tali che al loro interno anche la stirpe del diavolo diventerebbe morale»: la Heller, che peraltro ha già a suo tempo proposto un suo concetto della «felicità», approva e soggiunge: •Solo una canaglia oggi può essere felice, solo un uòmo non libero è privo però del dirittomorale alla felicità». [ É' in crisi oggi il marxismo?! Non la scienza sociale del marxismo ma il dogmatismo* marxista è in crisi. «La mia contrapposizione al positivismo non include la scienza. .Al contrario, vorrei difendere Ile scienze sociali». Superiamo Ù lavorò. Sostituiamogli il gioco. Una uto- . pia che di tempo in tempo, s riaffiora. Si intenda per gic-j •co anche il lavoro creativo.' Per Agnes Heller la gerarchia dei bisogni comprende il bisogno di lavorare. Uni operaio diceva: •Per vivere mi basta il sussidio di disoccupazione, ma ho già 42 anni \e pensare che probabilmente] non potrò più lavorare nettai mia vita è l'inferno». \ Commenta la scolara di' 'Lukàcs: •Come potrebbe essere diversamente? Il lavorofa parte detta nostra essenza' e senza di esso la nostra per-, sonalità non può affatto svi-] lapparsi II lavoro non può essere sostituito dal gioco proprio perché non esiste gioco senza lavoro». Jean Baudrillard ALL'OMBRIA DELLE MAGGIORANZE SILENZIOSE Ovvero la morie (iel sociale Cappelli, Firenze; 92 parine, 2500 lire (franca d'agostini) Dopo tante rivoluzioni, e secoli di apprendistato politico, ancora oggi il «silenzio» e la passività dette masse non smettono di tradire il più lucido programma sociale: «Le solite venti persone che reagiscono, e venti milioni che rimangono passive». Problema più di ogni altro politico: questione tattico-rivoluzionaria antichissima, nodo critico di ogni socialismo, implicante il rapporto tra intellettuale e proletariato; classe in sé e classe per sé; determinismo storico e volontarismo politico (per citare solo alcuni problemi). La soluzione tradizionale riconduce il fenomeno all'onnipotenza di un potere astuto, che narcotizza le masse, una volta con la religione, ora con le partite di calcio. Baudrillard (semio-marxologo francese, noto in Italia so-prattutto perla sua «critica dell'economia politica del segno») mostra la necessità di un'analisi più sottile e meno ossessionata dai fantasmi dell'Ideologia e del Potere. La sua interpretazione si fonda sulla recente teoria fisica dei «buchi neri» o dell «implosione», secondo la quale esistono luoghi in cui entra tutto e da cui non esce nulla; luoghi di assorbimento unilaterale, spazi improduttivi e neutri la cui funzione si riduce all'assorbire. La massa appare come il più vistoso luogo implosivo del politico: assorbe l'informazione senza riprodurla, accoglie tutto senza definirsi in nulla. In questo enorme buco silenzioso il sociale si inabissa: «Serbiamo pertanto un tenero ricordo dell'incredibile ingenuità del pensiero sociale e socialista». Istituto Gramsci IL '68 CECOSLOVACCO E IL SOCIALISMO Editori Riuniti, Roma 190 pagine, 4000 lire ! (f. b.) Il volume raccoglie le relazioni e gli interventi al convegno promosso dall'Istituto Gramsci nello scorso mese di luglio sul tema dell'esperienza cecoslovacca Ideila primavera del 1968. ; «Noi intendiamo favorire un'analisi razionale degli ìavvenimenti del '68 fuori di ogni intolleranza e posizione dogmatica e aprioristica. Le stesse relazioni che vengono qui presentate non sono univoche, riflettono punti-di insta spesso anche radicalmente divergenti». Particolarmente interes¬ santi gli interventi sugli aspetti economici della co-' siddetta primavera di Praga: il •principio dogmatico detta pretesa unità delle forme di proprietà, di distribuzione e di scambio su cui è fondato l'assetto del sistema economico sovietico»-, lo scontro fra i riformatori e i conservatori del vecchio sistema; le spinte dal basso dei rappresentanti operai e del-1 la direzione tecnico-imprenditoriale del paese, su cui si soffermano Silvano Andriani e Carlo Boffito nelle loro, ris Detti ve relazioni. I fatti d'Ungheria degli Anni 50, la primavera di Praga degli Anni 60, insieme: a numerose altre ben note situazioni fanno parte ormai di un vasto dibattito sul «socialismo reale». II Centro Studi sui Paesi socialisti (organizzatore del Convegno nell'ambito dell'Istituto Gramsci) ha trovato durante i lavori, per parto di Lucio Lombardo Radice, l'incitamento ad andare («molto pia in là, coraggiosamente, e più in profondità, nel rapporto con l'opposizione comunista nei Paesi socialisti. Perché non basta, 'anche se è giusto e necessario, prendere posizione a difesa della libertà di chiunque contro le cosiddétte "misure' amministrative", bisogna entrare nel merito. Bisogna vedere... quali sonò i contra.9ti,_qua1ileprospettive di superamento della involuzione del "socialismo reale"».

Luoghi citati: Firenze, Italia, Praga, Roma, Ungheria