FILOSOFIA

FILOSOFIA FILOSOFIA Il diritto contro il potere S. Hessen DIRITTO E MORALE ■Armando, Roma 143 pagine, 3000 lire. (ugo perone) /Voto in Siberia nel 1887, S. Hessen passò durante la sua vita attraverso esperienze numerose e travagliate. Dapprima impegnato politicamente e culturalmente nella rivoluzione russa, se ne distacca poi passando in Finlandia. Di qui ha inizio una lunga serie di peregrinazioni che lo conduce in Germania, Cecoslovacchia, Polonia (dove muore nel 1950) sempre tra difficoltà di ogni genere. Queste vicende non passano su di lui sema ripercussioni ma non producono neppure una vera e propria cesura nella sua vita. Da un'adesione rivoluzionaria si giunge fino al ritorno alla fede dell'infanzia, senza per ciò mai rinnegare un'ispirazione socialista. Costante in quest'itinerario è l'influenza di motivi kantiani mediati attraverso la filosofia dei valori del Baden, e un'attenzione ai temi della pedagogia e del diritto. Al diritto sono dedicati due saggi qui presentati in cui ad una sommaria esposizione storica di alcuni capisaldi nella teoria giuridica segue una più dettagliata analisi dei diritti dell'uomo nel liberalismo, nel socialismo, nella democrazia e nel comunismo. La proposta, pur datata nel tempo (1947-9), non è inattuale: usare del diritto come di un'arma, che limita le vellei tà del potere, costruire un socialismo giuridico, in cui trovino accoglimento e garanzia le non periture conquiste della democrazia. Ap plicata al terreno giuridico, viene cosi riproposta una classica possibilità del marxismo: il suo accostamento a Kant, e con essa introdotto un vigoroso correttivo allo storicismo marxista. Antony Flew COME PENSARE (Pensieri sul pensiero) Armando, Roma, 147 pagine, 3000 lire (carla marello) Poiché secondo l'autore la riflessione sul pensiero concerne in prima istanza la validità o la non validità deUe argomentazioni (piuttosto che la verità deUe proposizioni), la prima cosa da fare è «pulire e riordinare gli strumenti». Bisogna quindi abituarsi ad un uso rigoroso di termini cruciali quaU «vaUdo» e «non vaUdo», «vero» e «falso», «conoscere», «confutare», «pregiudizio». Flew si batte con vigore contro chi resta imperturbabile di fronte aUa minaccia o aU'esistenza di una contraddizione: in particolare dissente da Marcuse e dai circoli marxisti che persistono neUa pratica hegeUana di porre le contraddizioni non solo nel discorso, ma anche nell'universo non verbale che ci circonda. Si trova invece d'accordo con la tesi popperiana che un sincero interesse per la verità esige di sottolineare le possibilità di falsificazione. Dedica un capitolo, il quinto, al problema deU'agire in mala fede giocando con U significato stabilito deUe parole e U capitolo successivo aUa manipolazione deUe statistiche. Flew ritiene indispensabUe le prove quantitative, ma ci invita ad indagare sul modo in cui il materiale, oggetto di calcoli statistici, è stato raccolto. Lo stile deU'autore è piano; gU esempi di argomentazioni sbagUate sono scelti con un certo humour. Su tutto prevale un'appassionata propaganda affinché si diventi sempre più •pronti a discernere l'errore nelle argomentazioni in ogni campo, specialmente quando l'argomentazione mostra o sembra sostenere una conclusione che preferiamo».

Persone citate: Antony Flew, Kant, Marcuse, Morale ■armando

Luoghi citati: Baden, Cecoslovacchia, Finlandia, Germania, Polonia, Roma, Siberia