MISCELLANEA

MISCELLANEA MISCELLANEA Perché le radio libere Giampiero Gamaler! (a cura di) UN POSTO NELL'ETERE Le radio locali in Italia Paoline, Roma 293 pagine, 5000 lire (roberto nepoti) Gli strumenti elettronici di comunicazione — «sistema nervoso centrale della società contemporanea» (secondo la definizione di McLuhan) — permangono da alcuni anni al centro di un dibattito cui non fanno certo difetto interventi e contributi specifici. R libro curato da Giampiero Gamaleri si distingue tuttavia per un tratto di originalità, delimitando la propria materia di indagine al fenomeno delle radio locali, quasi sempre trascurate a vantaggio delle più studiate emittenti televisive. Il libro raccoglie gli scritti di numerosi esperti del settore in esame, dal giurista all'operatore di una «antenna privata», dall'ingegnere elettronico al professionista della pubblicità. Il panorama è corredato in appendice dal testo del disegno di legge concernente la disciplina degli impianti radiotelevisivi in ambito locale. A partire dall'enti ata in funzione della prima radio «indipendente», verso la fine del 1974, le libere antenne si diffusero rapidamente in Italia, fitto a superare il numero di trecento in un anno (caso unico se paragonato alle esperienze degli altri Paesi). La proliferazione delle emittenti radiofoniche è legata alle ridotte dimensioni economiche dei loro impianti, la cui relativa accessibilità di costi permette di evitare le concentrazioni di potere che si esercitano intorno alle ben più complesse televisioni private. Mentre queste ultime costituiscono — come osserva Gamaleri nella prefazione al volume — un «apparato parallelo» alla Rai impostato su una logica sostanzialmente oligopoliticà, le radio private possono svolgere un ruolo fondamentale nel contrastare una tendenza che perpetua il distacco tra i mass-media e le diverse componenti socio-culturali del Paese. «In particolare — conclude il curatore — si tratta di passare da un modello di comunicazione unidirezionale a un modeUo di comunicazione circolare, tipico della dimensione partecipativa».

Persone citate: Gamaleri, Giampiero Gamaleri, Mcluhan

Luoghi citati: Italia, Roma